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Recensione: Aprile è il più crudele dei mesi di Derek Raymond


Prezzo: € 14,00
Ebook: € 4,99
Pagine: 256
Genere: Noir
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 1 Settembre 2016

Londra. In un magazzino sulle rive del Tamigi viene rinvenuto il cadavere di un uomo orrendamente mutilato. I dettagli della scena del crimine fanno pensare a un’esecuzione, il lavoro di un killer prezzolato che però, chissà per quale ragione, ha deciso di lasciare dietro di sé un’orribile traccia. L’indagine è affidata alla squadra della sezione Delitti irrisolti e al sergente che la guida, un uomo duro e disilluso ma che conosce il senso più profondo del proprio mestiere. In una Londra grigia, sconvolta dalla recrudescenza del crimine, il sergente e i suoi uomini si ritrovano invischiati in una partita sottile e pericolosa, in cui il killer gioca con chi gli dà la caccia come il gatto con il topo, protetto dalla propria inafferrabilità e dagli ambienti corrotti all'interno delle alte cariche della polizia e del governo. Un lavoro sporco, rischioso, perché scoprire l’autore del delitto questa volta significa scoperchiare un vaso di Pandora di crimini e impunità.

Tra tutti, i libri che compongono una serie sono, a mio avviso, quelli che in fase di scrittura incontrano più ostacoli: soprattutto dal secondo volume in poi il pubblico diviene particolarmente esigente, le aspettative che ripone in essi sono altissime e la difficoltà maggiore sta nel trovare il giusto adattamento per un personaggio che si ha già avuto modo di illustrare, più o meno abbondantemente, nel primo capitolo, senza farlo risultare piatto, banale o semplicemente noioso e riuscire a catturarne l'essenza inserendolo all'interno di una storia innovativa ed interessante in grado di catturare immediatamente l'attenzione e la curiosità del lettore. Con il secondo volume della Serie Factory, Derek Raymond è riuscito nettamente in ogni suo intento facendo evolvere un protagonista fuori dagli schemi in maniera impeccabile e soprattutto facendo accrescere la curiosità del lettore non solo nei suoi confronti, ma in generale verso la storia intera: Aprile è il più crudele dei mesi si presenta come una lettura intesa e senza esclusione di colpi da cui uscirne senza aver trovato la verità è assolutamente impossibile.

Siamo di nuovo a Londra, nella cupa città britannica resa ancora più pericolosa dal nuovo assassino che sta valicando le sue strade e percorrendo le sue vie. Vicino al Tamigi, infatti, in un magazzino abbandonato, un cadavere mutilato in modo brutale e crudele viene ritrovato, a pezzi, in alcuni sacchetti disposti lungo una parete con una cura e una dovizia impensabili. A condurre l'indagine sarà nuovamente il Sergente e ancora una volta la Delitti Irrisolti dovrà confidare nel suo fiuto e nelle sue abilità per dare la caccia ad un assassino quasi introvabile. L'indagine sarà più complicata del previsto, chi ha messo in atto una scena così cruenta sembra essere un professionista e soprattutto in qualche modo protetto da un sistema di favori e corruzioni che non faranno altro che aggiungere difficoltà ad un caso già di per sé non facilmente risolvibile. Deciso ad andare fino in fondo, il Sergente comincerà a scavare alla ricerca della verità, ma quello che troverà sarà in grado di lasciare esterrefatto chiunque: chi si cela veramente dietro un crimine simile?

Fin dalle prime pagine le grandi doti narrative dell'autore si palesano nuovamente al lettore spiazzandolo ancora una volta: la rinnovata curiosità con cui Derek Raymond riesce a catturare il suo pubblico è semplicemente sorprendente, l'incipit con cui questo suo secondo romanzo si apre si rivela in grado di catturare anche la mente più arguta che, volente o nolente, si farà trascinare in un vortice di emozioni, tensione, paura e sentimenti dotati di un'intensità che raramente si può riscontrare in altri romanzi, le novità che nel corso della lettura si susseguiranno saranno capaci di conquistare, a più riprese, ogni lettore e la storia in cui ognuno si ritroverà immerso segnerà una svolta importante per la propria anima che, da questo momento in poi, non ne potrà più fare a meno.

Le differenze rispetto al primo volume che ho potuto notare sono diverse e ognuna di esse porta con sé il grande pregio di arricchire notevolmente la serie rendendola più matura, più interessante e soprattutto più accattivante: innanzitutto, in questo secondo volume l'autore ha voluto svelarci parte del passato del suo protagonista dipingendo una figura, quella del Sergente, più umana e meno cinica attraverso i ricordi di una vita felice e spensierata che l'ha portato, sorprendentemente, sull'orlo del baratro; inoltre, la storia stessa, il crimine che risulta essere il punto cardine dell'intero romanzo possiede una nota più nera e più cupa rispetto a quella precedente, l'elemento che caratterizza il genere Noir spicca notevolmente tra le pagine bianche del libro e anche le atmosfere che l'autore è stato abile a creare risultano risentire di questo cambiamento divenendo decisamente più tese ed inquietanti; gli interessi in gioco, poi, acquisiscono una portata più elevata, le parti coinvolte questa volta non sono dei semplici cittadini, delle semplici personalità ignare delle conseguenze che potrebbero scatenare, e l'importanza delle azioni che ogni attore compirà non passerà sicuramente inosservata; infine, e conseguentemente, anche le dinamiche risultano essere dotate di una maggiore complessità e questo elemento in particolare segnerà un punto di svolta importante per il romanzo che, oltre ad essere più emozionante, sarà in grado di accompagnare il lettore alla scoperta di un ambiente che, in fondo, non è così perfetto come vuole sembrare.

Come nel precedente volume, poi, l'adrenalina si rende protagonista nei capitoli finali che colpiranno il lettore in pieno petto trattenendolo incollato alle pagine con il fiato sospeso, letteralmente. Infine, il tutto si chiude con uno stile ancora una volta praticamente perfetto: scorrevole, fluido e allo stesso forbito e affilato è in grado di cullare il lettore e accompagnarlo con un ritmo incalzante all'interno di una delle poche storie che non dimenticherà così facilmente. Se ancora non avete fatto la conoscenza di Derek Raymond, se ancora non avete avuto modo di saggiare la sua penna, questo è il momento giusto per farlo.

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