LE NOSTRE RECENSIONI


Novità : Tenerezza - la rivoluzione del potere gentile di Isabella Guanzini

Immagine correlata
Una giovane teologa rivaluta un sentimento messo ai margini…
e ne riscopre la forza, personale e politica!


Isabella Guanzini

Tenerezza
La rivoluzione del potere gentile

Ponte alle Grazie

Tenerezza_PIATTO

pp.176 – euro 14
In libreria da metà febbraio



«Non c’è altra via di umanizzazione per il tempo presente e futuro: la “forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto” corrisponde alla via sovrana per una nuova ecologia umana, sensibile alle mani, alle facce, alle voci e ai corpi nella loro irriducibile singolarità e verità».


IL LIBRO

La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un’impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso.
Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Žižek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l’altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità.

Guanzini_IMG_2328
L’AUTRICE

Isabella Guanzini, nata a Cremona, è filosofa e teologa. Dopo aver insegnato Storia della filosofia e Teologia fondamentale alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano ed essere stata ricercatrice alla Research Platform Religion and Transformation in Contemporary European Society dell'Università di Vienna, dal 2016 è professore ordinario di Teologia fondamentale all'università di Graz.

Commenti