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Recensione : Le figlie di Giulia di Massimo Battaglio


Prezzo: € 17,00
Pagine: 210
Editore: WLM Edizioni
Genere: Romanzo Storico

Torino 1848: sullo sfondo dei moti patriottici, Massimo Battaglio disegna la vicenda di Lucia Maria, nome preso a prestito da una canzone popolare, una ragazza di campagna che fugge dalle conseguenze di un torto subito nel bosco del re. In città trova riparo e conforto presso la Marchesa di Barolo. Giulia Colbert, vedova senza prole impegnata in opere caritatevoli, amministra Le Forzate, il moderno carcere femminile che Carlo Alberto ha affidato alle sue cure, e il Rifugio, un istituto per il recupero delle ex detenute gestito assieme alle suore di Santa Maria Maddalena. La presenza di Lucia Maria rischia di compromettere tutto, perché a corte c’è chi cerca un pretesto per tornare a metodi reazionari oppure vorrebbe carceri pubbliche, o semplicemente è pieno d’invidia. Con l’aiuto degli amici Silvio Pellico, Cesare Balbo, Federigo Sclopis, don Cafasso e suor Gerbi, cerca una soluzione; Cavour è fuori città. Per caso Lucia Maria rivede Pietrino, un compagno di giochi, e solo ora si rende conto d’esserne innamorata. È emigrato a Torino e si è lasciato coinvolgere nell’avventura dell’oratorio di Don Bosco. Vittorio Emanuele è un principe indolente. Su tutti loro incombe la prima guerra d’indipendenza... Massimo Battaglio in Le figlie di Giulia ci offre un’affascinante spaccato della società ottocentesca sabauda che sta entrando nella modernità, pur contrastata da spinte reazionarie, dove si sta ragionando sull’ introduzione dello Statuto Albertino, con un occhio particolare sulla questione femminile dell’epoca. Ogni capitolo è introdotto da un’illustrazione dell’autore che ci riporta nei luoghi storici dove la vicenda è ambientata.



L'autore ci porta nella Torino del 1848 uno dei momenti più importanti del processo risorgimentale.
Troviamo personaggi storici realmente esistiti che giocano ruoli fondamentali per rendere il romanzo veritiero e di spessore.
Tuttoo ruota attorno alla storia di Lucia Maria, ragazzina abusata da uno sconosciuto che ingenuamente ha dato ascolto ai consigli sbagliati "liberandosi" del neonato lasciando annegare nel fiume. Tale atto sembra di una crudeltà estrema ma l'ignoranza, la paura e la povertà assoluta hanno avuto il potere di rendere insensibili gli abitanti della campagna che sopravvivevano a stento.
Lucia sentendosi in pericolo si reca a Torino dalla Marchesa Giulia Colbert chiedendo asilo e conforto nella speranza di poter incontrare il suo innamorato Pietrino. 
La Marchesa si rende immediatamente conto della gravità della cosa e che i suoi maggior detrattori potrebbero accusarla di coprire un'infanticida per poter finalmente chiudere Le Forzate. 
Tale struttura è talmente efficiente e di successo da far sembrare le strutture pubbliche incompetenti e inefficaci, ciò comporta invidia e rancore da parte di chi vorrebbe pene più severe e metodi più duri con le detenute.
Un ruolo fondamentale è svolto anche da Don Bosco che parlerà sia con Lucia Maria che con Pietrino. 
Don Bosco rivelerà un carattere ombroso ed una certa insofferenza verso il genere femminile, sarà lui a consigliare al giovane di prendere i voti per allontanarsi dai turbamenti dell'amore e a liquidare Lucia in fretta.
Fortunatamente la Marchesa è ottima amica del re Carlo Alberto di Savoia. Riesce ad intercedere in favore di Lucia, la pena sarà giusta senza interferenze e pressioni esterne anche se l'epilogo non sarà dei più felici.
In tutto il romanzo si percepisce un crescendo di tensione e nervosismo sentendo l'aria di cambiamento in atto.
Il libro è scorrevole e ben strutturato, è molto coinvolgente e riesce a mantenere viva l'attenzione del lettore.
L'incastro dei fatti storici, dei personaggi realmente esistenti ,e non ,è stato esguito con una maestria unica da parte dell'autore con un'attenzione particolare agli edifici storici della città ed alle dinamiche socio-politiche.
Un libro storico per nulla pesante o noioso, lo consiglio vivamente a chi ama il genere ed anche a coloro che vogliono approfondire la conoscenza della nostra storia.








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