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Recensione: The hate u give di Angie Thomas


THE HATE U GIVE

di Angie Thomas

Prezzo: € 14,00  | Ebook: € 7,99  |
Pagine: 416 | Genere: Narrativa YA  |
Editore: Giunti Data di pubblicazione:  30 Agosto

Trama

Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.

 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Non é affatto facile scrivere di questo libro, perché The hate u give é uno di quei libri che lasciano nel lettore un segno indelebile, una cicatrice profonda proprio sopra al cuore e parlarne fa riaprire la ferita e riporta alla mente tutto ciò che si é provato durante la lettura.
The hate u give é una lettura difficile, uno di quei libri che parla di fatti che accadono tutti i giorni, perché cambiano i nomi, le città e le situazioni, ma non cambia il fatto che troppo spesso chi dovrebbe proteggerci finisce per essere il carnefice, troppo spesso il colore della pelle é più importante della persona e la gente vive di pregiudizi: il razzismo é una realtà che da secoli fa troppe vittime.
Leggere The hate u give é stato come ricevere continui colpi dritti al cuore, ogni singola descrizione é così maledettamente reale che il lettore vive intensamente tutto il libro, ne diviene parte, soffre, piange, stringe i pugni per la rabbia e ogni singola emozione é amplificata dalla cura che la Thomas mette nello descrivere azioni, scene e sentimenti.
La Thomas ci mostra uno spaccato della società americana, quella parte della popolazione meno conosciuta, la parte povera che lotta per non affogare, che non ha nulla e finisce per trovare modi spesso sbagliati per avere qualcosa, ci mostra anche come spesso chi ha la fortuna di emergere da quella povertà si ritrovi spaccato in due: Starr ne é la prova, perché da una parte vive in mezzo ai bianchi, ha due genitori che lavorano e possono permettersi di farle avere una vita decorosa, ma dall'altra resta una ragazza di colore appartenente al ghetto, con amici invischiati in affari sporchi e che buttano via la loro vita e che ogni giorno rischiano la loro vita.
La storia viene raccontata da Starr, un'adolescente che non ha ancora trovato il suo spazio nel mondo e lo fa con quell'ingenuità tipica dei ragazzini, con quella forza tipica di chi decido di lottare per cambiare le cose: Starr é meravigliosa, il suo cuore é stato messo più volte a dura prova, é stata intimorita, ha avuto paura, ma alla fine ha trovato la forza per far sentire forte la sua voce.
Tutti i personaggi che si incontrano pagina dopo pagina sono ben caratterizzati, prendono vita attraverso le parole della Thomas, si materializzano davanti agli occhi del lettore e lo conquistano: i genitori di Starr, forti, determinati, che lottano per donare ai loro figli un futuro migliore; Cris, il ragazzo bianco di Starr, che l'accetta così com'é, che butta giù tutti i muri e che si unisce a lei nella lotta, ma questi sono solo alcuni dei personaggi che in 400 pagine incontrerete e che imparerete ad amare o ad odiare.
La Thomas ha uno stile nuovo, fresco, contemporaneo e usa spesso parole facenti parte dello slang americano, ci descrive con grande cura il mondo afroamericano, il modo in cui vivono la loro religione e senza censure o mezzi termini catapulta il lettore in quella realtà e lo fa descrivendo ogni evento senza malizia e con grande obiettività.
Il razzismo é sicuramente il tema principale del libro, ma la Thomas parla anche di speranza e da voce a tutti quei ragazzini che come Starr, DeVante, Khalil, Natasha e tanti altri che crescono circondati da odio, pregiudizio, paura e che cercano di non farsi schiacciare, di non annegare, ma che a volte finiscono per esser uccisi solo perché nel posto sbagliato.
The hate u give é uno di quei libri che lascia un segno davvero profondo nel lettore, uno di quei libri che difficilmente si dimenticano e che hanno una storia che viene vissuta da chi legge, che diventa reale e concreta.








Commenti

  1. Ciao! Conosco questo libro ma la trama non mi attirava molto. Però ne ho sentito parlare benissimo e anche la tua recensione mi ha fatto un po' cambiare idea! Credo proprio che gli darò una chance!

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  2. Lo devo assolutamente leggere! Ne parlate tutti così bene ;)

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  3. Solitamente sono un po' diffidente quando leggo "caso editoriale dell'anno" ma questo libro è tanto giovane e fresco, quanto intenso. Per raccontare il razzismo non serve recitare a memoria la pappardella di storia. Per questo la storia di Starr e Khalil lascia il segno, perché sembra che a parlare sia un'amica, che ha vissuto tutto sulla sua pelle.

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