Recensione: Souvenir per I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni
SOUVENIR per I Bastardi di Pizzofalcone
SOUVENIR per I Bastardi di Pizzofalcone
di Maurizio De Giovanni
Pagine:332 | Genere: Giallo
Editore: Einaudi | Data di pubblicazione: 5 Dicembre 2017
A ottobre il tempo è ancora indeciso. Un giorno fa caldo, quello dopo il freddo e l'umidità ridestano la gente dall'illusione di una vacanza perenne e la riportano alla realtà. Anche il crimine, però, si risveglia. Un uomo viene trovato in un cantiere della metropolitana privo di documenti e di cellulare; qualcuno lo ha aggredito e percosso con violenza. Trasportato in ospedale, entra in coma senza che nessuno sia riuscito a parlargli. Di far luce sull'episodio sono incaricati i Bastardi, che identificano la vittima: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella e la madre, un'ex diva di Hollywood ora affetta da Alzheimer. Recandosi a piú riprese nella cittadina del golfo, vestita fuori stagione di un fascino malinconico, i poliziotti si convincono che la chiave del caso sia da ricercare in fatti accaduti là molti anni prima. Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Uno dei generi letterari che meglio rappresenta il nostro Paese e su cui l’editoria investe sicuramente di più è, senza ombra di dubbio, il Giallo. E attenzione, il Giallo e non il Thriller, due ambiti forse in parte simili, ma solcati da profonde differenze che dividono nettamente noi lettori e che vedono negli autori una sostanziale spaccatura: se, infatti, nel primo caso prevalgono scrittori nostrani, al di là di alcuni eclatanti casi come possono esserlo Agatha Christie e Georges Simenon, nel secondo invece è più che evidente la massiccia presenza di nomi stranieri, non escludendo, ovviamente, che sia da una parte, sia dall’altra possa esserci quella piccola eccezione in grado, come si suol dire, di confermare la regola. Tra gli autori di cui la nostra lingua può vantarsi, però, uno in particolare risulta essere capace di risuonare in ogni singola libreria: Maurizio De Giovanni è, infatti, una delle voci più abili a raccontare una storia dalle tinte oscure e a delineare personalità complesse ed interessanti anche da un punto di vista prettamente psicologico e ne ha dato nuovamente prova nel suo ultimo romanzo, Souvenir per I Bastardi di Pizzofalcone, in cui l’animo umano subisce un’analisi calda e pungente all’interno di una misteriosa cornice avvincente e trascinante.
E’ arrivato Ottobre a Napoli e la leggera foschia che ricopre interamente la rive del golfo e le sommità delle montagne rende il panorama che ogni giorno delizia gli occhi dell’Agente Ammaturo più cupo, meno sorridente, quasi come se la natura volesse in qualche modo preannunciare l’imminente infausta notizia da cui il commissariato di Pizzofalcone verrà presto raggiunto. Un uomo in fin di vita, senza documenti né cellulare, infatti, viene ritrovato in un cantiere della metropolitana e sarà compito dei Bastardi indagare sul crimine. Una volta identificato l’uomo, un turista americano in villeggiatura a Sorrento in compagnia della madre, Charlotte, ex stella del cinema, e della sorella Holly, però, i fatti sembrano complicarsi: in un modo o nell’altro chiunque abbia ridotto Ethan Wood in quello stato ha a che fare, direttamente o indirettamente, con il passato che la famiglia dell’uomo ha sempre voluto tenere celato, con un evento in particolare che a Sorrento, molti anni fa, ha cambiato la vita di Charlotte. Ma è davvero possibile che il passato incida così duramente sul presente? Che ruolo ha avuto la famiglia Wood nella bellissima Sorrento? Chi è stato capace di tanta brutalità?
Un romanzo, quello di De Giovanni, che fin dalle prime pagine si preannuncia un vero e proprio spaccato dell’umanità, una storia che si innalza e riesce ad andare oltre al mistero da svelare, un Souvenir, quello che lo scrittore lascia ai suoi lettori, da custodire gelosamente come un prezioso arricchito da un inestimabile valore affettivo. Tanti sono, difatti, gli elementi che si mescolano perfettamente all’interno della nuova sfida che i Bastardi di Pizzofalcone devono affrontare: a partire da quello squisitamente investigativo, mai banale e costellato di colpi di scena, fino ad arrivare a quello umano, più delicato ed ostico da delineare, tutto riesce ad armonizzarsi sotto la penna dello scrittore napoletano, capace, forse più di chiunque altro, di trascinare il lettore in un mondo per nulla distante dalla realtà con la dolcezza e la poetica che caratterizzano il suo stile: nonostante il ritmo non sia pressante ed i personaggi non siano invadenti, infatti, è impossibile non venire catturati dalle atmosfere enigmatiche che vengono ricreate, con dovizia di particolari, proprio in Souvenir e dalle diverse personalità che, libro dopo libro, assumono sempre più un carattere che oserei definire abbagliante.
Infine, diverse e tutte altrettanto importanti sono le tematiche trattate all'interno del romanzo: spicca su tutti il grande tema della Famiglia, ricorrente sia nel caso di tentato omicidio da risolvere sia nelle vite di tutti i protagonisti, analizzato nelle sue diverse accezioni ed in tutte le sue difficoltà senza cadere in cliché o banalità di alcun tipo e con fare raffinato, quasi fragile. Non passano, poi, in secondo piano quello del Passato, che si intreccia meravigliosamente al presente regalando al lettore un sogno da vivere ad occhi aperti e quello dell'Amore, narrato con la profondità che solo un grande scrittore è in grado di conferirgli. In perfetta sintonia le une con le altre, esse abbracciano il lettore imprigionandogli anima e mente in un viaggio appassionante che difficilmente riuscirà a dimenticare.
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