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[Review Party] Osservatore Oscuro di Barbara Baraldi


Buongiorno Lettori Meravigliosi e ben trovati! 

Questa mattina vi accolgo sul blog con un nuovissimo Review Party, che vede protagonista un romanzo che aspettavo da tempo e che, posso già anticiparvi, non mi ha affatto delusa: lo scorso 7 Marzo è tornata in tutte le librerie Barbara Baraldi con Osservatore oscuro, edito ancora una volta Giunti, che ha segnato il ritorno nelle nostre vite di Aurora Scalviati.

OSSERVATORE OSCURO.


OSSERVATORE OSCURO
di Barbara Baraldi

Prezzo: € 19,00 | Ebook: € 9,99
Pagine:  528 | Genere: Thriller

Editore: Giunti | Data di pubblicazione: 7 Marzo 2018 

TRAMA
'L'osservatore oscuro'' è l'alter ego negativo che ci portiamo dentro, quello che ci dice che non ce la faremo, quello che alimenta le nostre paranoie, gli incubi peggiori... Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un'antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem. Sospettata di essere coinvolta nell'omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l'uno presso la polizia postale e l'altra con l'accorpamento dei forestali con i carabinieri. Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell'assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia. Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali...

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Cosa deve avere un romanzo per poter essere definito indimenticabile? Che qualità deve saper sfoggiare per far suscitare, in voi, quel senso di perdita a storia terminata e ancor prima di gioia o frustrazione a lettura in corso? Un buon personaggio, forse. Magari una trama avvincente. Oppure un contesto sociale innovativo, lontano dai soliti noiosi cliché. E in aggiunta uno stile semplice ed avvolgente al contempo. Se credete che tutto questo sia impossibile da trovare in un unico romanzo, però, quasi certamente non avete ancora avuto modo di fare la conoscenza di Barbara Baraldi e della sua Aurora, un ritorno più che gradito e largamente aspettato nelle nostre librerie.

Sono passati quattro mesi da quando la piccola cittadina di Sparvara ha visto Aurora Scalviati entrare in servizio. Quattro mesi in cui la vita della giovane profiler ha subito notevoli cambiamenti. Dopo l'eclatante caso del Lupo Cattivo e le conseguenze che la scomparsa di Curzi hanno provocato, però, in commissariato tutto sembra essere tornato alla normalità, eccetto il rapporto, ormai irrimediabilmente inclinato, tra Bruno e Aurora. Almeno fino a quando una chiamata inaspettata non ha messo nuovamente la vita della ragazza in balìa delle onde: il corpo di un uomo, recante uno strano tatuaggio sul petto, è stato ritrovato senza vita nel cimitero monumentale della Certosa, a Bologna, a poche ore di distanza da Sparvara, ed ogni primo indizio sembrerebbe portare proprio sulle tracce di Aurora. Perché sul petto dell'uomo è stato inciso proprio il suo nome? È possibile che sia in qualche modo implicata nell'assassinio? Nulla di concreto, in realtà, potrebbe far pensare ad una trasformazione di Aurora in un carnefice senza pietà, nonostante il disturbo bipolare, il carattere scontroso e la vulnerabilità emotiva che ha sempre cercato di nascondere, e tutti riusciranno a convincersene solo quando verrà fatta finalmente chiarezza sull'obiettivo dall'omicida: Aurora è il fulcro di tutto, il vero traguardo da raggiungere, l'unica vittima da eliminare una volta per tutte, a qualunque costo, ma a quale scopo? Chi si cela veramente dietro all'identità di Valraven? Chi sta rendendo la vita della profiler un nuovo inferno personale?

Esattamente come l'abbiamo lasciata nel volume precedente, in Osservatore oscuro Aurora fa il suo ingresso dal buio, letterale e metaforico, della sua mente e non solo, che torna ad essere protagonista e punto cruciale della vicenda. Ancora una volta, infatti, con delicatezza e maestria, Barbara Baraldi riesce, fin dalle prime pagine, a dare una svolta particolare al suo romanzo, rendendolo non solo un Thriller mozzafiato, ma soprattutto un vero e proprio studio della psiche umana: tutti i personaggi, con grande attenzione verso i due protagonisti assoluti della vicenda, vengono qui ulteriormente studiati ed approfonditi, le diverse personalità assumono, di volta in volta, sfumature sempre più complesse e difficili da definire ed il tutto si anima, pagina dopo pagina, davanti agli occhi di un lettore completamente rapito dalla scorrere inarrestabile della narrazione. 

Sgravato dall'incombenza del dover introdurre e presentare i protagonisti, infatti, il libro procede a ritmo serrato, con una ritrovava dinamicità che, forse, all'interno del volume precedente era stata leggermente prevaricata dalla necessità di dare al tutto una dimensione spaziotemporale quanto più precisa possibile. Gli eventi e i colpi di scena si susseguono implacabili capitolo dopo capitolo, intrappolando il lettore in un sensazionale vortice emotivo che non lascia via di scampo: complici la brevità degli stessi e la semplicità del linguaggio utilizzato dall'autrice, il romanzo scivola addosso al lettore lasciando, però, sulla sua pelle quel segno indelebile che solo le grandi storie sanno imprimere. 

Abbracciati da un'atmosfera cupa e tesa, gli elementi tipici del Thriller si fondono perfettamente con il contesto sociale in cui si inseriscono: diverse e tutte altrettanto importanti risultano essere, difatti, le tematiche toccate dall'autrice, dalla complessità delle relazioni umane all'importanza che le stesse rivestono, dalle diverse denunce sociali alla lotta contro una comunità che, volente o nolente, deve cambiare, dalla voglia di combattere per rendere migliore il presente alla presenza ingombrante del passato che non cesserà mai di instillare nel lettore ogni minimo dubbio. Gli uni in grande armonia con gli altri contribuiscono, certamente, a rendere il romanzo di Barbara Baraldi una piccola opera da custodire gelosamente, nettamente superiore alle aspettative, perfettamente all'altezza del suo predecessore.

E non perdetevi nessun'altra recensione! 

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