LE NOSTRE RECENSIONI


Recensione: Anonimo di Ursula Poznanski e Arno Strobel

ANONIMO.


ANONIMO
di Ursula Poznanski e Arno Strobel

Prezzo: € 19,00 | Ebook: € 9,99
Pagine: 400 | Genere: Thriller
Editore: Giunti | Data di pubblicazione: 4 Aprile 2018

TRAMA
Decidere della vita o della morte di qualcuno senza sporcarsi le mani di sangue, nascosti dietro il completo anonimato: un sogno per molti, un incubo per altri. E' questa l'inquietante offerta di Trajan, il misterioso amministratore di un forum che sta spopolando nel dark web. Un forum dal nome piuttosto allusivo: Morituri. Chiunque può proporre il suo candidato e metterlo ai voti. Chiunque può vedere appagato il proprio desiderio di vendetta, i propri istinti più sadici. Potrebbe trattarsi di uno scherzo? Ogni dubbio viene fugato quando una serie di esecuzioni particolarmente cruente lascia la città di Amburgo sotto shock. E' il primo caso che il commissario Daniel Buchholz e la sua nuova collega Nina Salomon si troveranno ad affrontare insieme. Ma la situazione rischia ben presto di sfuggire di mano: appena la notizia si diffonde, gli utenti del forum diventano milioni, mentre ogni tentativo di cancellare il sito fallisce. Per i due investigatori inizia una corsa contro il tempo per individuare la prossima vittima e fermare il killer. Gli indizi a disposizione sono pochi e la descrizione del prescelto troppo vaga: un avvocato che ha scagionato uno stupratore, una moglie che se la fa con il fratello del marito, un medico incapace che scarica le colpe sui colleghi... Il commissario Buchholz, impeccabile e maniaco del controllo, non avrà altra scelta che mettere da parte i suoi pregiudizi e lavorare fianco a fianco con l'irascibile Nina Salomon, decisamente insofferente alle regole, eppure dotata di un intuito infallibile. Ma Internet è uno spazio infinito, e gli utenti sono moltissimi e nascosti sotto il manto dell'anonimato: solo la morte è estremamente concreta, ed è molto più vicina di quanto Buchholz e Salomon possano immaginare.

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Siamo sempre stati abituati e spesso portati a pensare che, di fatto, tra il romanzo cosiddetto di finzione e la nostra realtà le distanze siano incredibilmente elevate e che le pagine di ogni libro contengano elementi di fantasia tali da rendere impossibile qualsiasi tipo di realizzazione. E portato all’estremo, forse, questo pensiero non è del tutto errato. Ma se è vero questo, lo è altrettanto affermare che in ognuno di essi, e sempre di più negli ultimi anni, le denunce sociali non siano poi così invisibili ed Anonimo di Ursula Poznanski e Arno Strobel, coppia che aveva già sorpreso i lettori italiani con “L’estraneo”, ne è, senza alcun dubbio, l’esempio lampante

Vivere o morire, dovrebbe essere il decorso stesso della vita a decretare il successo dell’una o dell’altra, ma spesso è la mano creduta onnipotente dell’uomo a metterne il veto finale, ed in maniera del tutto legittima. O almeno così la pensa Trajan, il creatore del forum che da qualche giorno sta minacciando la vita della città di Amburgo e dei suoi abitanti. Forti dell’anonimato garantito dal dark web, infatti, i membri di Morituri possono vantare un potere terrificante e molto particolare: con un semplice voto ognuno di essi può decidere se incidere positivamente o negativamente sulla vita di quattro candidati, scelti accuratamente da Trajan stesso in base alle diverse candidature che i suoi seguaci regolarmente gli propongono. Se assecondare i propri desideri di vendetta oppure no, dunque, spetta a chi rende il forum vivo e attivo, a discapito di una qualsiasi morale. Ed è quando le prime inimmaginabili esecuzioni si compiono che cominciano a delinearsi i confini tra finzione e realtà: quella di Trajan è una personalità concreta e tangibile ed altrettanto evidente è la sua indole, che i commissari Daniel Buchholz e Nina Salomon sono chiamati a contrastare ad ogni costo. Riuscirà la città di Amburgo a sottrarsi all’ondata di violenza perpetrata dal cruento forum?

Dalle sfumature fortemente realistiche ai toni particolarmente pressanti, Anonimo riesce a farsi strada nella mente del lettore fin dalle prime pagine, quando, esortandolo a compiere il primo passo in un mondo in cui crudeltà ed apparente giustizia sembrano possedere le medesime finalità, ne cattura completamente l’attenzione mettendolo a confronto, senza narrazioni superflue e ridondanti, con due complesse personalità prima ed un caso inquietante ed angosciante da risolvere dopo. Proprio questi sono i due elementi capaci di rendere il Thriller della coppia di scrittori interessante ed accattivante: se da una parte, infatti, i due protagonisti risultano essere molto ben caratterizzati e soprattutto non stereotipati, dall’altra le tematiche stesse che il punto focale del romanzo abbraccia assumono una rilevanza molto particolare, del tutto adatta, seppur nella sua iperbole, alla società che volenti o nolenti noi stessi, con il tempo, ci siamo costruiti intorno. Sarà, così, impossibile non entrare in sintonia con i due commissari, individuarne pregi e difetti, sostenerne le scelte e ricercare in loro anche solo una piccola parte della nostra personalità e allo stesso modo diverrà incredibilmente semplice calarsi nell’atmosfera tesa e pungente ricreata all’interno del libro domandosi se, in qualche modo, una simile realtà potrebbe, in un futuro chissà quanto lontano, realizzarsi.

Atmosfera che, oltre a rappresentare puntualmente quello che un Thriller, di fatto, dovrebbe essere in grado di trasmettere al lettore, ricalca perfettamente uno degli aspetti che meglio caratterizza il romanzo nel suo insieme. La crudeltà, l’indole malvagia che tutti possediamo e nascondiamo, o cerchiamo di nascondere, al mondo intero, diviene, qui, una delle protagoniste più imponenti e scomode della vicenda: riconoscere ed ammettere a se stessi la presenza di pulsioni e pensieri fortemente negativi significa essenzialmente fare i conti con la propria coscienza ed affrontare il timore di riscoprirsi diversi, magari cambiati dalle più disparate circostanze, ma il potersi mascherare dietro ad un nome di fantasia regala in qualche modo la certezza di poter mentire a se stessi quasi del tutto senza conseguenze sulla propria anima, l’anonimato sostanzialmente fa emergere quel lato crudelmente umano a cui tutti tendono a sottrarsi e questo Ursula Poznanski e Arno Strobel hanno dimostrato di saperlo perfettamente costruendo attorno ad unico terrificante pensiero una storia che, sotto molteplici punti di vista, non può limitarsi ad essere definita un semplice Thriller.

Con uno slancio adrenalinico finale e grazie ad uno stile forse troppo semplice, ma sicuramente molto efficace, i due autori si riconfermano nettamente al di sopra delle aspettative, regalando ai propri lettori un romanzo capace di coinvolgere e convincere a più riprese, nonostante la presenza di qualche piccolo elemento stonato.

Commenti

  1. Ciao! Ho visto questo libro girovagando in libreria e mi incuriosiva parecchio. Non è venuto a casa con me perché per quel giorno avevo già fatto incetta e ho, a malincuore, rinunciato, ma ora sono strasicura di volerlo leggerlo! :)

    RispondiElimina

Posta un commento