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Manga - Consigli di Lettura #14: Genocidal Organ n. 2 di Project Itoh e Gato Aso

Ciao a tutti Lettori e ben trovati! 

In questo pomeriggio che promette pioggia torniamo a parlare di MANGA e lo facciamo con il secondo volume di una Trilogia che si inserisce nell’ormai nota Trilogia di Project Itoh. Dopo un primo volume così incisivo, Genocidal Organ non poteva che continuare a sorprendere: forte di una trama originale ed accattivante fin dal principio, l’opera di Project Itoh e Gato Aso si è resa nuovamente protagonista di una lettura capace di emozionare, incuriosire e riflettere, offrendo fini ed importanti spunti di discussione.

GENOCIDAL ORGAN N. 2


GENOCIDAL ORGAN N.2
di Project Itoh e Gato Aso

Prezzo: € 5,90 | Testata: TECHNO | Genere: Seinen
Pagine: 240 | 
Editore: Edizioni Star Comics  
Data di pubblicazione: 16 Maggio 2018

TRAMA
L’improvvisa distruzione di Sarajevo da parte di ignoti ribalta la geografia politica del mondo, e anche nei paesi democratici la sicurezza nazionale diventa una questione prioritaria. Comincia così un’era di guerre e genocidi in cui le operazioni di intelligence e il targeting rivestono un’importanza cruciale... ll “Distaccamento i” è una squadra speciale delle forze armate americane, tanto letale quanto temuta. I suoi membri sono sottoposti a un particolare addestramento che li trasforma in spietati assassini. Qualcosa però nell’ultima missione non ha funzionato. Un bersaglio elusivo è stato mancato, Alex è morto e Sheperd continua ad avere strani incubi... Cosa sta succedendo?

IL MIO PENSIERO.

Ritrovare protagonisti che tanto avevano colpito in precedenza ha sempre un che di magico, ma riconoscerli nella loro caratterizzazione precisa, scrupolosa ed in continua evoluzione è, forse, uno degli elementi più importanti per un’opera in serie e di questo Project Itoh e Gato Aso hanno saputo farne un vero tratto distintivo costruendo intorno alla trama di Genocidal Organ un insieme di personalità capaci, a modo loro, di conquistare cuore e mente di un lettore incredulo.

I genocidi che stanno sensibilmente minacciando la popolazione mondiale, già decimata dalle catastrofi che si succedono inesorabili da tempo, sembrano avere un importante fattore in comune: la presenza di un uomo, John Paul, viene sempre registrata nei pressi del Paese interessato che, pur riuscendo a sfuggire, ogni volta, a qualsiasi tipo di identificazione rimane l’obiettivo principale e finale del Distaccamento i del Gruppo di Ricerca Speciale del Comando Informativo. Ma più che uomo John Paul sembrerebbe essere un fantasma: come riesce ad eludere ogni sistema di sicurezza? E soprattutto di quali capacità dispone? Come può un solo uomo essere responsabile di tante atrocità?

Un risvolto sorprendente quello assunto da Genocidal Organ nel suo secondo volume: se, infatti, al suo esordio aveva colpito per la naturalezza con cui le tematiche crude della guerra, della brama di potere e della quasi totale assenza di un sentimento in grado di plasmare i suoi protagonisti venivano trattate, in questo secondo atto a stupire è, invece, la delicatezza e la profondità con cui i nuovi elementi sono stati prima introdotti e poi analizzati, il modo, essenzialmente, in cui gli autori hanno fatto interagire il nuovo punto focale della serie con il suo protagonista per eccellenza, Clavis Shepherd. Sono diverse, di fatto, le novità che si rincorrono tra le sue pagine, a partire da una dinamicità resa più soffocata da un senso più riflessivo che, però, non va in alcun modo a minare quel carattere inclemente proprio di una serie a tratti brutalmente reale, fino ad arrivare ad uno sviluppo della trama non ancora risolutivo, ma capace di innescare, nella mente del lettore, una curiosità interessata, non fine a se stessa, in grado di estendersi al di là dell’opera stessa tracciando senza particolari difficoltà le linee spesse ed oscure di un futuro, quello dell’umanità, che di idilliaco non ha quasi nulla.

Ed è proprio attraverso l’uso del linguaggio che tutto questo si compie: al centro dell’attenzione di Project Itoh e Gato Aso in questo secondo volume, infatti, si riscopre proprio la forza ammaliatrice delle parole, l’idea che il modo in cui vengono pronunciate, il contesto in cui vengono introdotte ed il significato che di volta in volta assumono possa cambiare radicalmente le sorti di un Paese e dell’intera razza umana. Il tutto perfettamente equilibrato con ciò che aveva reso il primo volume di Genocidal Organ un piccolo gioiello: il tratto molto marcato, a tratti rude, molto espressivo e dotato di una particolare attenzione nel delineare i volti riesce ad armonizzarsi magistralmente con l’introduzione di personalità nuove, complesse nel loro essere e capaci di arricchire una trama di per sé lineare, culla, però, di una serie di riflessioni che ritrovano nella propria narrazione quell’elemento di originalità in grado di perfezionare l’opera.

In una riflessività così meticolosa, le doti narrative dei due autori vengono ancor di più sottolineate dall’atmosfera che sono riusciti a ricreare anche all’interno di questo volume, in cui adrenalina ed angoscia si fondono in un unicum capace di dare vita ad una delle storie migliori degli ultimi anni.


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