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[Review Party] La vittima perfetta di Robert Bryndza


Ciao a tutti Lettori e ben trovati!

Quest'oggi, in occasione di un nuovo Review Party, voglio parlarvi di un Thriller in uscita domani per Newton Compton Editori: il nuovo romanzo di Robert Bryndza, autore del conclamato La donna di ghiaccio, ritrova in Erika Foster una protagonista scaltra, intelligente ed assolutamente determinata, ma questo non è bastato per rendere La vittima perfetta un libro coerente con le sue promesse.

LA VITTIMA PERFETTA.


LA VITTIMA PERFETTA
di Robert Bryndza

Prezzo: € 9,90 | Ebook: € 2,99
Pagine: 384 | Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori| Data di pubblicazione: 7 Giugno 2018

TRAMA
Nel bel mezzo di un’afosa notte estiva, un’ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un’irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all’assassino? Nell’ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare “l’Ombra della notte” prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino..

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Spesso su alcuni libri, su determinate storie, pensiamo di poter contare sostanzialmente ad occhi chiusi: non si tratta di aspettative, quanto più di potenzialità che la propria comfort zone sa di non poter disattendere, vuoi per questioni di probabilità o molto più semplicemente di qualità che molto ingenuamente riusciamo ancora a serbare nel cuore. Proprio quest'ultima però è fortemente mancata nel nuovo romanzo di Robert Bryndza: La vittima perfetta portava su di sé l'eco del successo che La donna di ghiaccio aveva ricevuto, ma ha purtroppo saputo rivelare le grandi difficoltà che si celano dietro alla stesura del thriller perfetto, in cui stereotipi e cliché rincorrono costantemente la penna di un autore che dovrebbe, quanto meno agilmente, riuscire ad evitarli. Ciò che in realtà in questo caso non è stato compiuto. 

È un'ombra quella che si aggira nelle afosi notti di Londra seminando il panico in città. È un Gufo quello contro cui l'ispettore capo Erika Foster deve fronteggiarsi. Ma è sempre lo stesso uomo a mietere vittime senza un apparente motivo: dopo la morte del dottor Munro, inizialmente individuata come delitto a sfondo sessuale, e quella del giornalista Hart, entrambi trovati con i polsi legati, gli occhi gonfi ed un sacchetto di plastica trasparente legato intorno alla testa, per Erika e la sua squadra la presenza di un nuovo serial killer in città è certa. Scavando nel passato delle due vittime, però, i misteri non si sono fatti attendere: qual è il filo conduttore che lega i due omicidi? In che modo i due uomini sono diventati il centro dell'attenzione di un assassino così freddo e calcolatore? 

Un esordio angosciante, portatore di mille promesse, quello del nuovo serial killer capace di colorare con cupe tinte e sfumature taglienti le prime pagine del nuovo thriller di Robert Bryndza: in una commistione perfetta di atmosfere inquietanti e dinamiche apparentemente in grado di ben conciliarsi con le tematiche portate a far da sfondo alla vicenda, La vittima perfetta si annunciava come un romanzo grintoso, capace di catturare il lettore in una spirale di emozioni in cui nulla viene lasciato al caso, affascinante nel suo essere sconvolgente, interessante nella sua cruda specificità, ma nella sua lettura si è rivelato un libro quasi del tutto incapace di mantenere le promesse fatte nei primi capitoli, delineandone una narrazione senza una reale maturazione dell'autore, fin troppo simile all'impostazione data alla sua precedente opera, ed uno sviluppo di per sé banale, senza veri e propri colpi di scena, in cui anche il ritmo, nonostante la semplicità e la scorrevolezza dello stile, ne ha risentito.

A partire dalla caratterizzazione dei personaggi, spesso senza un vero approfondito profilo psicologico e fin troppo stereotipati, fino ad arrivare alla ricostruzione del quadro della vicenda nel suo complesso, troppo prevedibile e conseguentemente priva di reali sconvolgimenti, il romanzo riesce a mettere in evidenza quasi ogni tipo di difficoltà incontrata nella sua stesura: in assenza di un vero e proprio equilibrio narrativo, infatti, la lettura risulta essere scostante, continuamente in balia di elementi incapaci di ritrovare quell'originalità che aveva contraddistinto nettamente La donna di ghiaccio e, soprattutto, troppo semplicistica nel far trapelare la risoluzione di quel mistero che dovrebbe di fatto porsi come base certa ed accattivante di ogni buon Thriller che si rispetti.

Assolutamente degne di nota sono, però, sicuramente le atmosfere che Robert Bryndza è riuscito così sapientemente a ricreare, riportando l'attenzione anche su un punto di vista ormai largamente utilizzato, quello dell'antagonista del romanzo, ma pur sempre molto efficace nel trasmettere quella paura e quell'angoscia tipiche di un genere inarrestabile, soggetto tuttavia, e forse più di altri, a notevoli insidie. Un nuovo appuntamento in libreria, quello de La vittima perfetta, che purtroppo non ha saputo mantenere fede all'impegno che, forse involontariamente, il suo predecessore gli aveva in qualche modo imposto.

 

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