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Recensione [BlogTour] Non ti lascerò andare di Brian Payton


Oggi è una giornata piena di recensioni :) il libro di cui vi sto per parlare è particolare, con una storia incredibile e che sono certa vi toccherà profondamente...

NON TI LASCERÒ ANDARE

di Brian Payton

Prezzo: € 18,90  | Ebook: €  9,99 |
Pagine: 333 | Genere: Historical Romance |
Editore: Piemme | Data di pubblicazione:  16 Ottobre

Trama


1943. Mentre in Europa imperversa l'inferno, in America il giornalista John Easley assiste impotente alla violenza con cui la storia si abbatte sulle vite delle persone: ora che suo fratello è caduto in battaglia, nulla ha più senso per lui, neppure il tenero amore di sua moglie Helen. È per questo che, in un folle tentativo di vendicare l'onore del fratello, John decide di partire verso il Nord, lasciando Helen nel momento più delicato della guerra, per documentare quello che, all'insaputa di tutti, sta accadendo laggiù. Nelle gelide isole Aleutine, atolli dimenticati nel mare tra l'Alaska e la Siberia, si sta infatti consumando un capitolo del conflitto mondiale che il governo americano ha tutto l'interesse a tenere nascosto. L'invasione giapponese dell'arcipelago è l'unica ad aver avuto luogo in territorio statunitense in tutta la guerra e John vuole essere lì, in prima linea, per raccontarla agli americani. Ma quando il suo aereo viene abbattuto, il reporter si ritroverà preda di elementi la cui furia non ha mai conosciuto riposo, in territori estremi e inclementi. Tremila miglia più a sud, intanto, Helen ha preso una decisione: andare in cerca di John e riportarlo a casa, trovando il coraggio di superare ogni barriera, e abbandonare la sicurezza dell'unica vita che conosce. Perché a volte la determinazione di un amore può essere più forte del destino. Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, una grande storia d'amore, sacrificio e idealismo, che illumina la fragilità della vita e il grande potere del vero amore.

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Chi mi conosce sa che adoro leggere libri ambientati durante le due grandi guerre e Non ti lascerò ha una tram che mi ha subito incuriosita, ma che una volta letto il libro posso dire che non gli rende abbastanza giustizia... 
Devo ammettere che arrivata più o meno al 30% volevo chiudere il libro e non proseguire la lettura, ma poi mi son detta che non potevo liquidarlo così e ho proseguito, scoprendo che avrei fatto un errore incredibile a mollare!
Non ti lascerò andare inizia lentamente, la storia è raccontata in terza persona ed è divisa tra i racconti di John, disperso in Alaska e sua moglie Helen, che disperata decide di scoprire cosa sia successo al marito, di cui non ha più notizie da mesi... 
Il ritmo di Non ti lascerò andare è lento, come il passare del tempo per John che si ritrova disperso insieme ad un giovane militare americano in un'isola dell'Alaska dove hanno la base i Giapponesi e rispecchia anche l'ansia e la paura di Helen, che vorrebbe correre a cercare suo marito, ma non sa da dove cominciare e come fare per arrivare fino in Alaska, perché ogni volta che ne parla sembra che là non ci sia nessuna guerra, non ci siano nemici in agguato... 
I capitoli che riguardano John catapultano il lettore sul campo, gli mostrano un lato della guerra poco conosciuto, quello fatto di prigionieri e di dispersi, di persone che hanno smesso di esistere perché sparite durante una missione, persone che nessuno ha più cercato perché le possibilità di riuscita e soprattutto di sopravvivenza erano scarsissime e la guerra doveva andare avanti. Payton descrive con una cura quasi maniacale i giorni che John trascorre nascondendosi dai giapponesi cercando di procurarsi cibo e combustibile per riscaldarsi, giorno dopo giorno lotta contro la morte, passano mesi e deve affrontare il freddo, la fame, la febbre e si aggrappa ad una foto, ai ricordi per non cedere... Tutta la disperazione, la paura e anche il coraggio di John arrivano dritto al lettore, che se lo immagina mentre vaga sull'isola in cerca di aiuto, mentre si nasconde per non rischiare di esser catturato e quando sopraffatto vorrebbe arrendersi e morire. 
E poi c'è Helen, che non si arrende, che rivuole il suo uomo, che spinta dall'amore decide di affrontare la guerra e arrivare fino in Alaska: Helen ci racconta la guerra non solo dal punto di vista di chi la vive chi resta in attesa, ma anche da quello di chi non si arrende e decide di far qualcosa e si ritrova così a parlare con i profughi e i militari... Attraverso Helen Payton ci mostra fino a che punto può esser brutta la guerra: i civili che sono costretti ad abbandonare le proprie case o vengono fatti prigionieri dal nemico, pur non avendo fatto nulla e che hanno solamente la colpa di esser nati dalla parte sbagliata della Terra secondo il pensiero del nemico... Attraverso Helen osserviamo la disperazione dei militari, che si sentono come animali mandati al macello e di cui nessuno parla, ci racconta di uomini disperati, trasformati dalla guerra, che a causa dei tanti giorni a vedere solo morte e distruzione e a desiderare una donna spesso finiscono per commettere atti violenti e inqualificabili.
Brian Payton descrive con cura tutti i tratti più terribili della guerra e lo fa coinvolgendo il lettore, facendolo entrare nella mente dei protagonisti e mostrandogli non solo la loro forza, ma anche la loro debolezza, la fragilità e la paura e lo sconforto che li assale e nello stesso tempo li scuote dando loro la spinta per non arrendersi.
La storia di John è sicuramente quella più toccante, con momenti di pura paura e con incredibili descrizioni della malvagità umana e fino a che punto si spinge...
Non esistono buoni e cattivi in Non ti lascerò andare, perché il vero protagonista è la guerra, che non ha mai nulla di buono e che riesce a tira fuori il peggio dall'animo umano... Pagina dopo pagina vi perderete in ogni racconto, sentirete l'ansia insinuarsi e farvi temere il peggio, per poi rendervi conto che non c'è mai fine al peggio... 
Non ti lascerò andare é però anche la storia di un grande amore: John nei suoi mesi di solitudine ripercorre i momenti più importanti della sua vita e comprende i suoi errori, Helen durante le sue ricerche si aggrappa a quell'amore che la fa sentire viva e nello stesso tempo si avvicina anche a tutte quelle persone che dalla guerra hanno ottenuto dolore e perdite.
Il finale devo ammettere mi ha lasciata spiazzata e mi ha commossa fino alle lacrime, Brian Payton nemmeno alla fine smette di sorprendere il lettore e lo lascia letteralmente a bocca aperta e con un grande peso sul cuore.
Non ti lascerò andare non è un libro facile, ci sono tantissime cose da metabolizzare e lo stile di Payton è complesso, la storia è scritta come una sorte di diario, il ritmo è lento e spietato, come la tortura dello stillicidio pagina dopo pagina si insinua nel lettore e penetra nel suo cuore.. A volte avrete l'impressione che la storia diventi monotona, ma in realtà descrive perfettamente la realtà dell'epoca in cui è ambientata e non lascia scampo, non fa sconti e il lettore non può far altro che perdersi tra le pagine del libro e lasciarsi guidare dall'autore alla scoperta di John e Helen.








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