LE NOSTRE RECENSIONI


Manga - Consigli di Lettura #26: Come dopo la pioggia n. 9 e n.10 di Jun Mayuzuki

Ciao a tutti Lettori e ben trovati! 

Con la bellezza dipinta negli occhi e la malinconia ad accarezzare il cuore, oggi torniamo a parlare di MANGA salutando definitivamente una storia che ha saputo, volume dopo volume, emozionare il suo vasto e vario pubblico. Con i volumi 9 e 10, Come dopo la pioggia giunge, infatti, al suo termine, riscrivendo, attraverso la penna di Jun Mayuzuki, il destino di quell’amore impossibile che fino a qui è riuscito a tenere viva, nei suoi lettori, la fiamma della passione.

COME DOPO LA PIOGGIA N. 9 e N. 10


COME DOPO LA PIOGGIA N.9 e N.10
di Jun Mayuzuki

Prezzo: € 4,90 a volume | Pagine: 192 - 208 | Genere: Seinen
Editore: Edizioni Star Comics | Data di pubblicazione: Novembre e Dicembre 2018

TRAMA (solo del volume n.9)
Akira Tachibana è una ragazza molto bella, ma il suo carattere freddo e scostante non incoraggia alcun approccio da parte di un possibile pretendente. Nonostante ciò il suo compagno di scuola Yoshizawa non si arrende, anche se lei sembra avere altro per la testa... Akira infatti nasconde una passione top secret per il suo datore di lavoro: un uomo di quarantacinque anni, divorziato e per di più con un figlio a carico! Yui riesce a terminare la sciarpa per Yoshizawa prima di Natale ed è finalmente pronta a dichiararsi. Cambiano le stagioni, le persone, i luoghi... e cosa ne sarà di Akira e del direttore?

IL MIO PENSIERO.

Per ogni serie che finisce ce ne sarà sempre un’altra pronta ad irrompere nelle vite di ogni lettore. O almeno così sperano migliaia e migliaia di amanti di libri e fumetti. Eppure, com’è possibile lasciare andare quei luoghi e quei personaggi che per un tempo non inizialmente definito ci hanno tenuto compagnia con il loro modo di pensare, di agire o essenzialmente di vivere? Come si riesce a pensare che tutto possa improvvisamente finire con quell’unico banale gesto di chiusura, divenuto ormai meccanico, che le mani, in quasi completa autonomia, compiono con naturalezza da sole? Forse, molto semplicemente, non si può perché ogni singola vita, ciascuna piccola storia è potenzialmente capace di lasciare sul nostro cuore il segno indelebile del suo passaggio e sul mio quello di Come dopo la pioggia di Jun Mayuzuki oggi risplende più che mai.

Le stagioni cambiano, nell’inesorabile scorrere veloce del tempo, e con esse le persone mutano, crescono, invecchiano, consce di quella vita che mai più tornerà sui propri passi, affranta dalle occasioni perdute, rasserenata però dai piccoli traguardi raggiunti. E se l’amore potesse essere annoverato fra di essi, cosa ne sarebbe del destino della bella liceale e del goffo direttore? Con le festività natalizie alle porte tutto sembrerebbe essere possibile, anche un amore destinato fin dal suo nascere a cadere silenzioso nell’oblio più profondo: la strada di Akira Tachibana, sempre più consapevole del forte sentimento che le lambisce il cuore, e quella di Masami Kondo, animato dalla convinzione che solo i ricordi di una giovinezza passata possano salvarlo da se stesso, non sono mai state tanto distanti. Ma se fosse proprio questo l’unico momento possibile per vincere ogni debolezza?

Con l’accento nuovamente posto sulla singolarità di Akira Tachibana, a discapito di quella coralità che tanto si era imposta nei capitoli precedenti, il nono ed il decimo volume di Come dopo la pioggia celano al proprio interno una nuova presa di coscienza ed una maturità ulteriore, seppur già non del tutto sconosciute alla serie, capaci di far elevare ancora una volta la storia creata da Jun Mayuzuki a quello che possiamo finalmente definire il suo apice narrativo: come a voler tracciare un flebile filo conduttore, infatti, i due albi conclusivi mettono fortemente in evidenza il percorso che i suoi due protagonisti per eccellenza, Akira da una parte e Kondo dall’altra, hanno cominciato ad affrontare nel momento in cui le loro vite si sono casualmente incrociate, procedendo spesso in direzione opposta, proiettata speranzosa verso il futuro la prima e rivolto malinconicamente verso il passato il secondo, ma ritrovando sempre nello sguardo l’una dell’altro quel cruciale punto di riferimento comune. Dotato tuttavia di significati differenti, quest’ultimo aspetto trova in particolare nel decimo volume il suo compimento finale attraverso veri e propri sforzi di immaginazione a cui le due diverse anime inconsciamente si sottopongono, ricreando in una piccola realtà ipotetica quel mondo che utopicamente avrebbero voluto coincidesse con la loro attuale realtà.

Sentimenti che, invece, nel nono volume si concentrano principalmente sulla passione mai svanita della liceale per l’atletica, unico vero aspetto della sua vita capace di renderla viva e leggera come una fredda folata di vento: grazie soprattutto ai diversi flashback che caratterizzano i capitoli che lo compongono, il passato di Akira viene nuovamente analizzato regalando al lettore un’autentica immersione nell’animo all’apparenza scontroso, ma incredibilmente dolce ed intraprendente della ragazza. Allo stesso modo, però, anche i più intimi interessi del direttore assumono, qui, un’importanza centrale, tale da chiudere anche nei suoi confronti quel cerchio perfetto che il primo volume aveva così abilmente aperto, cominciando ad insinuarsi lentamente nel cuore di quel pubblico ammaliato ancora una volta da un’atmosfera magica e sognante.

In un finale forse prevedibile, ma capace di ritrovare nella sua delicatezza tutta l’essenza di una storia sorprendente fin dal suo esordio, Jun Mayuzuki si riconferma essere un’attenta mangaka, consapevole della realtà e delle innumerevoli possibilità che la stessa offre, ma ancor di più della forza e della raffinatezza che hanno sempre contraddistinto un’opera intensa ed elegante come quella che dalla sua penna ha trovato una profonda vitalità: nel suo semplice saper ancora emozionare, Come dopo la pioggia è riuscito a farsi strada anche negli animi più duri, permettendo all’ineluttabilità dei sentimenti di prendere, contro una razionalità cieca e a tratti apatica, il sopravvento.


Commenti