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Recensione: Crimini e Farinata di Nicoletta Retteghieri



CRIMINI E FARINATA

di Nicoletta Retteghieri

Prezzo: € 14,90 | Ebook: € 6,99 |
Pagine: 204 | Genere: Giallo |
Editore: Fratelli Frilli | 
Data di pubblicazione:  30 Maggio 2019

Trama

La primavera loanese, ricca di aspettative per l’imminente stagione turistica, viene sconvolta dall’omicidio di un giornalista conosciuto in zona. E non è un omicidio qualunque: indosso alla vittima viene rinvenuta una tessera di puzzle, che sarà solo la prima e che fa immediatamente capire che qualcuno, dotato di un’insolita e crudele strategia criminale, vuole sfidare gli inquirenti in un gioco perverso, costringendoli ad una corsa contro il tempo. Ancora una volta l’arzilla settantenne Berta Riccardi, con il figlio casanova Davide Traverso e il suo amico giornalista Marco Castello, appassionati di misteri, testardi e intraprendenti, saranno fondamentali per aiutare il maresciallo Marmotta a fermare le imprese malate di un pazzo. E come sempre il gerbillo Roddy, topolino del deserto curioso del mondo, scruta gli umani, che gli ruotano attorno, con disincantata bonarietà.

  
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Per una Toscana come me ignorare  un libro che nel titolo ha la gustosa torta di ceci, è praticamente impossibile, così, nonostante non avessi letto la prima indagine della "Berta", ho comunque deciso di catapultarmi nel suo mondo.
E ho fatto davvero un ottima scelta, poiché la trama è intrigante e la protagonista molto simpatica.
In una giornata di primavera viene ritrovato il cadavere di un giornalista conosciuto dagli abitanti di Loano.
E' chiaro sin da subito che dietro all'omicidio c'è un mistero, in quanto sulla vittima viene ritrovata una tessera di un puzzle.
Subito gli inquirenti si rendono conto che ci saranno altri omicidi.
Berta e Davide, come al solito, daranno una mano al maresciallo Marmotta nelle indagni.
Una trama originale, ben strutturata, che sin dalla prime pagine riesce a catturare l'attenzione del lettore.
La Berta è una arzilla vecchietta settantenne che ama cucinare, ma ama ancora di più ficcare il naso nelle indagini dei carabinieri di Loano,  raccogliendo informazioni personali sul caso, per poi condividerle con il maresciallo Marmotta.
Un personaggio con una personalità ben definita e che suscita subito simpatia.
Davide Traverso è il figlio della Berta, un bel ragazzo al quale non mancano le donne.
Appassionato anche lui di indagini e misteri, aiuta la mamma, insieme al suo amico giornalista Marco Castello, nelle indagini.
Ben strutturato sia psicologicamente che caratterialmente, risulta essere un personaggio in crescita.
La scrittura è scorrevole, piacevole, con uno stile diretto e ironico.
Buon uso dello show don't tell con dialoghi che danno profondità alla storia e tridimensionalità ai personaggi.
Bella l'ambientazione.
Dall'ottima descrizione dei luoghi, e soprattutto dai nomi delle varie zone, dei vicoli e dei locali citati, si evince che l'autrice li conosce molto bene e che quindi siano reali.
Questo contribuisce a far calare il lettore nella storia e a fargli visualizzare l'ambientazione in cui si svolgono i fatti.
Unico piccolo neo: si ha la sensazione che ci sia una discrepanza nell'età del/della Killer, non posso dire di più altrimenti svelerei troppo.
Intrigante il finale, con un piccolo colpo di scena.
Un libro che mi ha incuriosito, appassionato e divertito.
Da leggere in autunno, bevendo vino rosso e assaporando un ottima farinata.
Consigliato agli amanti del genere giallo, ma che non disdegnano anche un pò di ironia e simpatia.


e mezzo...





















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