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Recensione : Il garzone del boia di Simone Censi


IL GARZONE DEL BOIA

di  Simone Censi

E-book : € 3,99
Pagine: 257 | Genere: Romanzo storico  |
Editore: Elison PublishingData di pubblicazione:  Dicembre 2018

Trama 
Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, “Il garzone del boia” è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone.
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Cari lettori, oggi vi voglio parlare di un libro che ho conosciuto grazie al nostro Salotto dei Colorlettori.
Un libro particolare dove sia il linguaggio che l'ambientazione ci portano in un Ottocento fangoso, povero e decisamente cruento e crudele.

Mastro Titta è il boia che esegue le sentenze di morte per lo stato pontificio.
In questa ricostruzione l'autore dà voce all'aiutante di Mastro Titta, un giovane affetto da zoppia che imparerà il mestiere di boia,  riporterà tutto ciò che succede in un taccuino che lascierà ai posteri.
Mano a mano che gli anni passano si nota una crescita dell'aiutante, un miglioramento nell'esprimersi e un insolito senso della giustizia che lo pervade. Il suo mentore è un uomo taciturno e pragmatico, ci tiene a eseguire delle condanne esemplari e non si pone troppe domande.
L'aiutante ,soprannominato Balzarino forse a causa del suo handicap, si troverà più volte a dubitare sulla validità delle sentenze, gli capiterà di parlare con i resti dei condannati che gli racconteranno le loro vicissitudini.
Nonostante all'inizio si spaventerà per questi insoliti dialoghi nel tempo imparerà ad ascoltarli e a volte a provare pietà per loro; imparerà che non sempre chi commette un crimine è un criminale e che le leggi non sempre sono giuste e imparziali.
Troviamo un resoconto dei crimini , i nomi dei condannati con le relative punizioni, leggiamo spaccati del modo in cui si viveva, anzi sopravviveva all'epoca, e di come l'atmosfera fosse cupa e greve ... ma nonostante tutto le esecuzioni erano viste addirittura come momenti di svago, di aggregazione.
Era raro che il condannato fosse oggetto di tentativi di linciaggio da parte della folla, veniva magari insultato, a volte deriso ma vinceva sempre la bramosia e la morbosità nel vederlo penzolare o squarciare dal boia per poi potersi allontanare con un senso di paurosa soddisfazione e crudele eccitazione.
L'autore rende palpabile la differenza tra i due personaggi: mastro Titta è distaccato e freddo, mostra un attaccamento per Balzarino ma passerà una vita solitaria a causa del suo lavoro e del suo carattere. 
Balzarino invece nel tempo capisce di desiderare di più e cerca di ottenerlo anche in modo poco ortodosso consapevole che potrebbe perdere la stima e l'affetto del suo mentore, non riesce ad accettare che le persone lo schivino e lo giudichino solo per il mestiere che fa.
Un libro forte e di carattere, scritto partendo da un punto di vista interessante e diverso, basato su documenti dell'epoca. 
Si legge in modo scorrevole e in scioltezza, la trama è ben sviluppata ,anche se il lettore vorrebbe scoprire di più su mastro Titta, i fatti storici ben collocati e integrati dimostrano un evidente studio da parte di Censi.
Colpisce la crudezza delle scene delle esecuzioni e ancor più l'assuefazione alle sofferenze altrui da parte degli esecutori e della folla, sono infatti vissuti come inevitabili e ineluttabili le punizioni inflitte ai colpevoli che spesso le attendono passivamente.
Un romanzo da leggere e regalare assolutamente agli appassionati del genere storico.







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