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Recensione: Un Pastis al Bar Marco - Morena Fellegara


UN PASTIS AL BAR MARCO 

di Morena Fellegara

Prezzo: € 12,90 | Ebook: € 5,99 |
Pagine: 158 | Genere: Giallo  |
Editore: Fratelli Frilli
Data di pubblicazione: 26 Maggio 2020

Trama
È domenica pomeriggio 22 marzo 1981 e al Bar Marco tra i tavoli da carte e il rumore dei flipper riecheggiano le partite di calcio. Tutti seguono la radiocronaca e controllano la schedina. A Sanremo, a pochi passi dai lustrini luccicanti del Casinò, dall’aristocratica clientela degli hotel dell’Imperatrice e dagli splendori delle ville liberty, il Bar illumina un quartiere sorto rapidamente, senza anima apparente ma stracolmo di umanità parallele. Qui sui tavoli del biliardo si sfiorano senza incontrarsi, destini impegnati a sopravvivere alla vita e vite impegnate a sopravvivere ad un destino. Vite in movimento apparente, vacuamente oscillanti al caso come la pallina della roulette, e destini sfilacciati, duri da mordere, incatenati ad un filo di necessità. Destini appesi al bancone del Bar Marco, fra un bicchiere di troppo e una sigaretta mai spenta, in attesa del tredici che ne cambierà per sempre segno e direzione. Una vincita milionaria, il furto della schedina, un mistero da risolvere in un intreccio di emozioni e traiettorie. Un ingorgo di miserie, furbizie, espedienti e sudore che trova la
sua perfezione provvisoria nella geometria euclidea del biliardo, nella esatta corrispondenza della sponda, nella fredda pazienza del ragno che tesse l’ineludibile disegno della tela. Una melodia distillata in infinite modulazioni fra tonalità maggiori e minori, scale ascendenti e discendenti, alla ricerca di una cifra armonica che riempia e sazi gli spazi dell’anima ruota intorno a Mario, il barista-investigatore dalla debordante umanità.
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

So che è insolito, ma per parlare di questo libro voglio iniziare dall'ambientazione.
Gli anni ottanta me li ricordo bene, ero una bimbetta di otto anni e come succede spesso nell'infanzia ho dei ricordi meravigliosi del clima che si respirava in quel periodo.
L'autrice è riuscita a farmi rivivere quei momenti, ho letto alcune parti del libro con la voce di Ameri nella testa, ho rivissuto il clima di giocoso sfottò post-calcistico, l'aspettativa nel controllare la schedina, la sigla d'apertura di "tutto il calcio minuto per minuto", le persone in giro la domenica con la radiolina all'orecchio e ho rivisto con la mente i bar che di solito avevano una bella specchiera dietro il bancone.
Insomma un tuffo nel passato che mi ha lasciato piacevolmente nostalgica.
La trama è originale, a mio avviso forse non troppo verosimile, perché per esserlo presupporrebbe un azione premeditata a lungo  che invece non è, ma non posso dirvi di più altrimenti vi svelerei il finale,  ma a renderla accattivante e a far passare in secondo piano questo aspetto è proprio l'ambientazione, che riporta in contesto tutto ciò che sembra non esserlo.
In una Domenica di Marzo al Bar Marco si festeggia un tredici azzeccato da un frequentatore assiduo che però la mattina dopo non trova più la schedina vincente.
Denuncia il furto e aspetta che le indagini facciano il suo corso.
Mario il barista però, inizia a pensare a chi potrebbe aver eseguito il furto tra gli avventori del bar, e quando trovano lo spazzino del paese morto per overdose, Mario si decide ad iniziare un indagine personale.
Mario è un uomo di altri tempi, lavoratore, generoso, fedele alla moglie e innamorato dei suoi quattro figli.
Il Bar è quasi una seconda casa, dove accoglie i clienti, li fa parlare, li consiglia, e in alcuni casi li copre.
Negli anni ha sviluppato un ottimo spirito di osservazione e di deduzione, che userà durante la sua personale indagine.
Ben descritto e caratterizzato, è un personaggio che suscita da subito empatia e simpatia, un personaggio al quale ci si affeziona.
La lettura è scorrevole e godibile, lo stile chiaro, definito, leggermente retrò, in continuità con l'ambientazione.
Buon uso dello show don't tell con dialoghi ritmati che danno tridimensionalità ai personaggi.
Colpo di scena nel finale, che lascia il lettore sorpreso.
Spero di leggere  presto altre indagini del barista sanremese.
Un giallo da leggere in vacanza, magari in un piccolo paesino, seduti al tavolo del bar sorseggiando birra fresca e sgranocchiando arachidi.
Un libro frizzante, leggero, adatto sicuramente alle persone che amano rivivere i gloriosi anni ottanta e che sono in cerca di una bella storia da leggere in estate.












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