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Recensione: Volontario a Auschwitz di Jack Fairweather

 


VOLONTARIO AD AUSCHWITZ


                                                                   di Jack Fairweather



Prezzo:
 € 9,90  | Ebook: € 4,99 |
Pagine: 416 | Genere: Narrativa Storica |
Editore: Newton Compton Editore 
 Data di pubblicazione: 7 settembre 2020

Trama

La vera storia dell’uomo che entrò nel più spietato campo di concentramento di sua spontanea volontà
Settembre 1940. Dal momento in cui si hanno notizie dell’inizio dell’attività nel campo di prigionia nazista di Auschwitz, ben poco filtra su quello che succede davvero oltre il filo spinato.

Witold Pilecki, membro della resistenza polacca, si offre volontario per una missione ad altissimo rischio: farsi catturare dalle SS, entrare nel lager e raccogliere quante più informazioni su ciò che avviene lì dentro. Se possibile, dovrà anche sabotare le attività che vi si svolgono. Ma una volta all’interno di Auschwitz, Pilecki capisce che quello non è un normale campo di prigionia. L’orrore della Soluzione Finale nazista lo spinge allora a tentare il tutto per tutto: evadere, raggiungere l’Europa dell’ovest e informare gli Alleati delle mostruosità che avvengono in quel posto. Una missione che sembra un vero e proprio suicidio. Censurata dal governo comunista polacco nel dopoguerra, la straordinaria storia di Pilecki viene riportata alla luce in questo libro. Attraverso diari, testimonianze e documenti a lungo secretati, Jack Fairweather ricostruisce una delle vicende più scioccanti della seconda guerra mondiale. La tragica fine della missione di Pilecki, infatti, non fu decisa ad Auschwitz, ma nelle stanze segrete di Londra e Washington…
  
 
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Per un lungo periodo della mia vita non sono riuscita a leggere romanzi che parlassero dei campi di sterminio, il solo pensiero mi faceva paura, poi però mi sono resa conto che rifiutare la realtà dei fatti non mi avrebbe fatto capire fino in fondo a quali orrori può arrivare l'essere umano e di conseguenza quanto può essere grande la resilienza di chi subisce certi torti.
La sinossi di questo libro quindi mi ha catturato, soprattutto perché parla di una persona che  volontariamente ha deciso di entrare in uno dei più terribili campi di sterminio nazista, facendosi arrestare sotto falso nome, per poter raccogliere quante più informazioni possibili e per cercare di organizzare un gruppo di rivolta che sabotasse le operazioni di quel luogo.
Ma appena entrato, Witold Pilecki si rende conto che quello in cui è capitato non è un campo di prigionia normale, ogni giorno vede morire tantissime persone per malnutrizione, malattie o per fucilazione.
Molti, mossi da un incredibile disperazione, cercano di fuggire da quel luogo lanciandosi verso la rete elettrificata, altri ancora mettono in atto fughe improbabili che li porterà solo ad una morte atroce.
Ma quando Witold viene a sapere che i malati sono uccisi con una puntura direttamente nel petto, che la maggior parte degli ebrei che arrivano al campo vengono subito gasati, compresi ovviamente donne e bambini, che alcuni medici praticano esperimenti tremendi sui carcerati per sterilizzarli, capisce che l'unico modo che ha per poter portare all'attenzione degli alleati ciò che avviene nel capo degli orrori è quello di tentare una fuga che è quasi un suicidio, per provare a salvare più persone possibili e far cessare quell'orrore.
Witold Pileki è un uomo con una personalità complessa, sposato con figli, ama la patria più di se stesso e non si tira mai indietro, anche di fronte a richieste pericolose per la sua vita.
E' consapevole che far parte della resistenza significa mettere a rischio la propria vita per un bene più grande, anche se una parte di lui desidererebbe vivere sereno con la sua famiglia.
L'autore ha fatto un grande lavoro di ricerca, attraverso scritti, diari, documenti e testimonianze che sono stati a lungo secretati e censurati dal governo comunista Polacco.
Questo libro non è un romanzo, dove il lettore si può rifugiare nell'idea che ciò che è scritto nasce dalla fantasia dell'autore, ma è un preciso resoconto di fatti storici, messi insieme con accuratezza di informazioni che non lascia scampo.
La lettura è scorrevole e anche se il libro è raccontato, non solo non annoia ma in alcuni tratti si riesce a percepire sulla propria pelle sofferenze ed emozioni.
ben descritta l'ambientazione così da risultare visibile, grazie anche a foto del tempo e a disegni .
Ottime ed esplicative le note inserite a fine di ogni capitolo.
Un libro importante per la sua storia e per il messaggio che porta.
Una narrazione storica che chiunque dovrebbe leggere, non solo per non dimenticare le atrocità di quel periodo, ma per rendersi conto della brutalità della guerra, dell'assurdità del razzismo, e soprattutto per non dimenticare che a quel tempo ci furono persone che non si girarono dall'altra parte per non vedere, ma  misero a repentaglio la propria vita e i propri affetti per realizzare il proprio sogno di pace e libertà.
Da leggere con calma la sera, bevendo acqua pura e sgranocchiando pane tostato, vi assicuro che vi sembreranno cibi raffinatissimi.
Consigliatissimo, chiunque dovrebbe leggere questo resoconto storico e trarre le proprie conclusioni. 











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