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Recensione: Nient’altro che Nebbia di Patrizia Emilitri

 

NIENT’ALTRO CHE NEBBIA



                                                                   di Patrizia Emilitri




Prezzo:
 € 15,00  | Ebook: € 6,99 |
Pagine: 342 | Genere: Narrativa   |
Editore: Tea  |  
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2021

Trama
In una grigia mattina di novembre il paese di Perzeghetto Olona – poche migliaia di anime vicino al lago Maggiore – deve affrontare il peggiore dei risvegli: il corpo senza vita della giovanissima Nadia Bignami viene ritrovato presso il lavatoio. Le indagini sono sin troppo semplici, perché l’ultima persona a vedere viva la vittima ha lasciato sul posto una traccia molto evidente: il suo zainetto, con tanto di portafoglio e documenti. È un altro giovane del paese, Andrea Costa, un ragazzo tranquillo, che studia e non ha mai dato preoccupazioni. Andrea non scappa, anzi, confessa lo spintone fatale. Ma perché i due si trovavano lì e cosa è successo realmente? Andrea non lo dice. E non lo dirà mai, andando incontro a un’inevitabile condanna. Sulla piccola comunità il «fatto di sangue» si abbatte come una tempesta, suscitando un’onda di odi, risentimenti, reticenze, pettegolezzi, pregiudizi e assurdità che travolge tutto e tutti: una ferita collettiva che soltanto gli anni riusciranno, lentamente e dolorosamente, a medicare.
Questa storia dolente, ma non disperata, è racconta da Patrizia Emilitri con ritmo avvincente, ammirevole precisione di dettaglio e profonda partecipazione umana: Nadia, Andrea, le madri, i padri, i fratelli e le sorelle, i vicini, i curiosi, le amiche, i maligni, i vecchi del bar: Nient’altro che nebbia è un grande affresco di vita di provincia, animato da un folto gruppo di personaggi che escono dalle sue pagine con i tratti inconfondibili dell’autenticità.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ho letto questo libro perché incuriosita dalla sinossi, non capivo se fosse un thriller o un romanzo di narrativa.
Ora posso dirvi che è un romanzo di narrativa anche se in qualche punto sfuma in noir.
Nel paese di  Perzeghetto Olona avviene un omicidio, ma le indagini durano pochissimo in quanto il presunto assassino ha lasciato una traccia evidente, uno zainetto con dentro i suoi documenti.
È Andrea Costa, un ragazzo tranquillo e studioso molto amico del fratello della vittima.
Andrea confessa subito l’accaduto, asserendo di aver dato solo una spinta a Nadia che per fatalità è caduta male ed è morta.
Interrogato più volte dal magistrato, non vuole dire cosa è stato a scatenare il litigio tra i due, non lo dirà mai, e accetta suo malgrado la condanna inflittagli.
Nel paese scoppiano i pettegolezzi, le maldicenze, i pregiudizi, le gelosie e a rimetterci non è solo Andrea ma tutta la sua famiglia che dovrà imparare a convivere con sguardi accusatori, visi imbronciati, pettegolezzi sussurrati e umiliazioni varie, che forse solo gli anni riusciranno a stemperare.
Giovanna è una donna riservata, che si porta dietro il peso della reputazione di sua madre, che l’ha partorita a sedici anni senza mai confessarle chi fosse il padre.
È stata cresciuta dai nonni che lei ha amato come genitori ed è madre  di Andrea Costa, il ragazzo accusato di omicidio.
È una donna con la quale si riesce ad entrare subito in empatia, ben descritta e caratterizzata è la colonna portante del romanzo.
La lettura è scorrevole, lo stile introspettivo, descrittivo, emozionale, dettagliato.
Il ritmo è altalenate, a volte lento altre più incalzante così da dare la sensazione del tempo che scorre in maniera diversa a seconda di ciò che avviene.
Dialoghi e descrizioni si alternano anche se la predominanza è proprio quella dell’introspettività, quindi spesso sono dialoghi interiori.
Un particolare accento lo metterei sulla caratterizzazione dei personaggi secondari, che sono coloro che regalano al lettore l’atmosfera in cui i personaggi principali si muovono e l’ambiente in cui sono immersi, infatti l’ambientazione risulta visibile e ben descritta così da poter immaginare il vecchio lavatoio, il negozio di barbiere, la merceria, il fruttivendolo e il cimitero.
Si riesce ad avvertire sulla propria pelle gli sguardi ambigui, l’aria di disprezzo, la paura, l’odio, e lo stravolgimento interno che un fatto così grave arreca a tutta la comunità.
Bello il finale che però lascia il lettore a riflettere sugli eventi della vita.
Un libro dove vittima e il carnefice si scambiano di ruolo continuamente, trasportando il lettore in un mare di emozioni contrastanti.
Consigliato a chi è alla ricerca di una storia profonda, emozionante e avvincente.





















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