RECENSIONE [REVIEW PARTY]: OGNI MOMENTO E' PREZIOSO DI RAPHAËLLE GIORDANO
Prezzo: 16,90 € | Ebook: 9,90 € |
Data di pubblicazione: 17 giugno 2021
Basile Vega è un bambino molto particolare,
maldestro e poco socievole coi coetanei, “destro di cervello e mancino nel
corpo”, goffo nelle relazioni, incapace di coglierle e rapportarsi a esse.
Cresce e diventa un adulto consapevole e maturo, un creativo, un inventore. Ed
è proprio un negozio di oggetti di sua invenzione, quello che apre a
Mont-Venus, un paesino francese da cui si era allontanato ma al quale ora, fa
ritorno. “Il bazar della zebra a pois” è un concept store che vende invenzioni
apparentemente inutili, ma che nascondono invece un grande potenziale. Il bazar
è il punto nodale del romanzo, creerà legami, restituirà sicurezza e
creatività, smusserà angoli e limerà qualche intransigenza. Così Giulia, che vi
si imbatte tramite il figlio Arthur, atteggiamento da ribelle e disillusione
adolescenziale, riprende in mano la sua vita e quei sogni accantonati,
ritrovando la motivazione e la voglia di rimettersi in gioco su più fronti.
Del resto, “i sogni non crescono nelle scatole di sardine”.
Cosa succederebbe se ci fermassimo un attimo e
guardassimo la nostra vita dall’esterno? Stiamo ancora andando nella direzione
che avevamo sognato e scelto? Quali traiettorie dell’esistenza abbiamo seguito
per giungere fin dove siamo? Abbiamo lottato o ci siamo lasciati trascinare
dalle correnti dell’abitudine e della pigrizia?
Scommetto che pochi di noi, a pensarci bene, sono davvero soddisfatti. Allora “Il bazar della zebra a pois”, con i suoi scaffali di oggetti provocatori è lì per darci uno scrollone, per riflettere sull’atteggiamento che vogliamo avere nei confronti della vita. Ognuno di noi ha sepolta dentro di sé una fonte creativa, unica, governata dall’emisfero cerebrale destro che viene usato troppo di rado: esso è come un muscolo ed è il momento di allenarlo, per trovare in noi stessi quella spinta che ci rende unici. Sempre seguire le aspirazioni, mai lasciarsi scoraggiare dalla paura: conoscerla, interiorizzarla e superarla, imparando a conviverci.
Costruiamo muri attorno alla nostra comfort
zone, proteggiamo le nostre abitudini. Solo gli audaci abbattono i muri.
Viviamo una vita frenetica, corriamo dietro al tempo sempre alla ricerca di riempire gli spazi vuoti con nuove attività: dobbiamo invece accettare “l’utilità del niente”, lasciando qualche volta un po’ di spazio vuoto che serve solo a noi stessi, alla riflessione, all’ideazione, all’intuizione, alla ricerca della nostra unicità, cedendo alla curiosità e al desiderio di sorprendere e sorprenderci. Aggiungendo vita alla vita.
“Le vite ordinate non hanno cassetti”
Durante il primo periodo dopo l’apertura,
Basile si scontra con mentalità chiuse, atteggiamenti uniformi e spesso
acritici, influenzati da una scarsa apertura mentale, paraocchi e rigida
disciplina che non ammette deviazioni dalla linea retta su cui è impostata.
“Chi ha torto, chi ha ragione?”
Alla base del processo di trasformazione
introspettivo, vi è quello che Basile chiama “detonatore sensoriale”,
che sfrutta l’olfatto come potente mezzo per rievocare ricordi ed emozioni:
secondo lui, infatti, è necessario uno stimolo emotivo-sensoriale che scateni a
catena l’intuizione che risveglia l’audacia della creatività, e quale senso è
migliore dell’olfatto che condivide anatomicamente le strutture della memoria e
delle emozioni?
Giulia è un “naso” per un’azienda di profumi
cosmetici, diplomata all’ISIPCA, “Institut supérieur international du
parfum, de la cosmétique et de l'aromatique alimentaire” (Istituto
Superiore internazionale di profumeria cosmetica e aromi alimentari), cioè
colei che si occupa di tradurre l’ispirazione olfattiva in profumo, mescolando
le fragranze in ricette dall’equilibro aromatico perfetto. Devo ammettere che
non conoscevo l’esistenza di questa figura, né della scuola per diventarlo, e
mi sono documentata. Demotivata e disillusa dal lavoro, dalla vita sentimentale
e dal rapporto col figlio, trova il coraggio per provocare il proprio
cambiamento.
Durante la narrazione cambiano i punti di
vista col cambiare dei capitoli, persino del cane Opus: Basile racconta in
prima persona, mentre gli altri personaggi sono tutti narrati in terza, e
l’alternanza dei punti di vista dà tridimensionalità al romanzo, perché la
visione è più ampia, a 360°, come metafora della necessità di mettersi sempre
nei panni degli altri per comprenderli prima di giudicarli. Qualche volta
bastano il rispetto o l’empatia.
Raphaëlle Giordano sembra essere una profonda
conoscitrice delle dinamiche emotive umane, e le trasmette nei suoi personaggi,
nelle loro personalità così articolate e ben delineate da sembrare quasi vere.
Inoltre, scrivendo in prima persona il punto di vista di Basile, che tuttavia è
un uomo, riesce a dargli una sfumatura femminile, lo addolcisce, lo arrotonda.
Mette a contatto personalità tra loro in
contrasto:
pragmatica Vs artistica
arida Vs passionale
ribelle Vs accomodante…
Come aspetti complementari che si completano e
necessitano l’uno dell’altro.
Un romanzo sui generis, delicato ma allo stesso tempo diretto ed
essenziale, tocca temi importanti e sempre attuali: bullismo, paura del
diverso, trasformazione interiore, resilienza, capacità di accettarsi, senso
del tempo, fragilità, vandalismo, pregiudizio…
Talvolta un po’ surreale, forse: le invenzioni sono davvero
realizzabili? La tecnologia è arrivata a tanto?
Non importa, so solo che qualcuno dei gadget del Bazar l’ho desiderato anche
io! Le teste-Totem per capire di più la mia creatività e il modo migliore per
liberarla, ma anche i fiori che riproducono lo stato d’animo: qualche volta mi
servirebbe specchiare la mia anima per vedere come il mio umore viene percepito
dagli altri… Mi sono sorpresa a desiderare quegli oggetti, che nella loro
inutilità hanno invece un utilizzo immenso.
Diviso in atti e scene, come un testo teatrale, ne ha la stessa dinamica
intensità.
“Tutti dobbiamo liberare la farfalla che è in noi”
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