Recensione: Abbracciando il Natale di DJ Jamison
Trama
Ford è un uomo segnato dal lutto, dall’allontanamento familiare e da un divorzio che lo ha lasciato solo e a corto di risorse. La perdita della sorella è un dolore ancora vivo, che lo ha spinto a isolarsi, erigendo una vera e propria barriera emotiva. La sua vita viene stravolta dall’improvviso arrivo della figlia Charlie, affidatagli temporaneamente a causa di un periodo di riabilitazione dell’ex moglie. Ford è entusiasta, ma la preoccupazione lo divora: come può prendersi cura di sua figlia senza un lavoro e senza fondi?
L’ingresso in scena di Mason, nuovo direttore della Holiday Hope Foundation (associazione benefica locale che si occupa di sostenere le famiglie in difficoltà con abiti e cibo), è inizialmente disastroso. Ford, ferito nel suo orgoglio, si sente subito etichettato come “un caso di beneficenza” da questo estraneo. Punto di collegamento tra i due diventa Dottie: vicina di casa di Ford e suo punto fermo di supporto reciproco, che collabora con l’associazione donando sciarpe e cappelli fatti a mano, e che senza vergogna accetta l’aiuto alimentare che viene fornito.
Il romanzo esplora con delicatezza la lotta di Ford contro il proprio orgoglio. È solo l’amore per la piccola Charlie, triste per la mancanza della madre ma rapita dalla magia natalizia della città, a fargli abbassare le difese e ad accettare l’aiuto della fondazione. Mason, sebbene ancora un po’ un estraneo per la comunità, si impegna con tutto sé stesso per rendere speciale il Natale di Ford e Charlie. Non è solo un dovere: è l’affetto crescente che prova per loro a spingerlo, unito al desiderio di sentirsi meno solo, lontano dalla sua famiglia d’origine.
Ciò che rende Abbracciando il Natale un romanzo così caldo e toccante è il suo messaggio universale: nessuno è solo a Christmas Falls. L’atmosfera della cittadina offre a tutti la possibilità di una seconda occasione senza giudizi, e inaugura ogni anno una nuova tradizione, come quella del “Babbo Natale misterioso”.
Vedere Ford rimettersi in piedi, ottenere dei lavori e — in un bellissimo gesto di gratitudine — decidere di rifiutare ulteriori aiuti in favore di una famiglia più bisognosa, è un momento di pura commozione.
Questo libro celebra l’idea che la famiglia ha molteplici forme. Non è definita dal sangue o dalle tradizioni, ma dall’accoglienza, dal supporto reciproco e dall’amore.
Barbara








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