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Recensione: La mano sbagliata di Jean - Michel Guenassia

"Devo convincermi che è un gioco. Un semplice gioco.."
Essere l'unico giocatore di un'unica partita, ideata apposta per lui, prendeva a tratti il sopravvento su ogni altra considerazione. Una partita 'dal vivo' che sarebbe durata quindici ore. Una partita infernale dove il minimo errore sarebbe stato fatale e dove i suoi avversari sarebbero stati innumerevoli. Avrebbe finalmente potuto giocare la partita magica, degna dei suoi sogni più folli, e dimostrare che era decisamente il migliore.


Prezzo: € 14,90
Pagine: 208
Genere: Noir
Editore: Adriano Salani Editore
Data di pubblicazione: Giugno 2015

Una partita con il destino dove la posta in gioco vale molto più della vita. Baptiste Dupré è un giocatore incallito. Indifferente ai valori che hanno provato a inculcargli i genitori, per tutta la vita persegue con ossessiva e maniacale determinazione un unico scopo: diventare il migliore. In questa grande, meticolosa partita a poker che è la sua esistenza, ogni scelta è calcolata in vista del fine ultimo, dal percorso di studi al matrimonio con Anne, figlia di uno dei più prestigiosi avvocati della città. Baptiste si ritrova così con una bella casa, una macchina elegante, a capo dello studio legale ereditato dal suocero: insomma, con un bel mucchio di fiches davanti. Ma, come ogni giocatore che si rispetti, scopre di non essere tagliato per la routine. La noia lo lacera, l’adrenalina gli manca, l’equilibrio fragile che si è conquistato non lo soddisfa. Riprende così a giocare, ma il destino lo trascina in un folle disegno di cui – come scopre ben presto – è solo una pedina. In una Parigi plumbea e a tratti scorbutica, Guenassia ambienta una storia basata su fatti in parte reali, sebbene incredibili, cesellando con grande destrezza i profili psicologici dei suoi personaggi. Un romanzo avvincente, carico della stessa suspense che si respira al tavolo verde durante una mano decisiva e magistralmente costruito, in cui ogni personaggio vive e respira al ritmo delle proprie ossessioni, incalzato da un destino imprevedibile e beffardo.

Sono tanti i motivi per i quali i libri ci attraggono, a volte ce ne innamoriamo per la copertina, altre volte lo vogliamo per il semplice fatto che apprezziamo molto l'autore, del quale abbiamo letto tutto e non possiamo farci scappare niente, altre volte ancora scatta in noi quel qualcosa che ci fa prendere il libro dallo scaffale e ci fa leggere la trama, dalla quale veniamo inesorabilmente colpiti, portandoci ad acquistare lo scritto. Personalmente sono stata colpita immediatamente dalla copertina de La mano sbagliata, ne ho letto poi la trama e mi sono convinta ancor di più: dovevo assolutamente leggere questo libro. Nonostante sapessi a cosa andavo incontro, il libro mi ha completamente spiazzata e mi sono ritrovata davanti ad un autentico capolavoro, uno di quelli che ormai raramente si trovano nella nostra editoria.
Il nostro protagonista è Baptiste Dupré, un ragazzo diventato ormai uomo, il cui obiettivo, fin dalla giovinezza, è sempre stato uno: essere il Migliore, sotto ogni punto di vista. Questa sua bramosia lo accosta al gioco del poker, inizialmente quello giocato tra amici, che poi sfocia nei veri e propri casinò, quelle partite in cui i protagonisti sono i giocatori di professione, ed è qui che la sua vita cambia e prende una svolta che mai avrebbe potuto immaginare: l'avvocato si ritroverà immischiato in un piano ambizioso di altri due uomini che ha poche probabilità di riuscita, ma Dupré rischia e questo lo porterà a dover affrontare situazioni complicate.
La prima cosa che ha catturato la mia attenzione è stata l'ambientazione: perfetta e molto suggestiva, la Parigi descritta da Guenassia mi ha subito fatto tornare in mente Victor Hugo e il suo Les Miserables, e complici anche la storia e lo stile dell'autore l'accostamento è stato per me immediato; l'atmosfera carica di tensione, quel voler mettere in primo piano il riscatto di un uomo che sente la necessità di dimostrare agli altri di essere il migliore e la particolarità del carcere in un certo senso visto come luogo simbolico reggono il grande confronto prima citato e non fanno altro che arricchire, pagina dopo pagina, il romanzo.
Le vicende ci vengono narrate dai differenti punti di vista dei diversi personaggi, l'avvocato Dupré, sua moglie Anne, Pierre Delaunay, l'amico Moreno e la compagna Camille, e questo permette al lettore di venire a contatto con i pensieri più intimi di ciascuno di essi, arrivando quasi a conoscere il vero 'io' di ognuno. Io sono stata completamente sommersa dagli eventi, la storia mi ha catturata nella sua interezza e questo è sicuramente merito delle grandi doti di narratore che Guenassia possiede.

"Per tutta la vita Dupré era stato un calcolatore, preoccupato di raggiungere i proprio scopi e una sua felicità personale. Per la prima volta, oggi, contemplava l'idea di fare un favore a un altro senza aspettarsi niente in cambio. A parte dei grossi guai. In quel momento, era sul punto di ammettere il principio dell'impossibilità, dell'inverosimiglianza della sostituzione."

Nonostante il libro non sia molto corposo, le tematiche affrontate sono molteplici e vengono trattate magistralmente: la perenne preoccupazione di essere migliori degli altri che porta a fare l'impossibile con il grande rischio di venirne sommersi, fino al punto in cui quella che si mette realmente in pericolo è la propria vita; la distruzione dell'Amore per bramosia; l'ambizione di un uomo; e infine, quell'elemento Noir che rende l'atmosfera tesa, quasi surreale, avvolta dal mistero, in grado di catturare l'attenzione e suscitare la curiosità del lettore. Tutto questo è descritto in poco più di duecento pagine e sicuramente contribuisce a rendere la storia più intensa, vivida, pulsante.
Lo stile dell'autore può essere definito solo perfetto: scorrevole, non troppo semplice, ma al contempo neanche di difficile comprensione, che si adatta senza alcuna fatica alla storia narrata.
Jean - Michel Guenassia è stato in grado di narrare una storia, ispirata a fatti realmente accaduti, eccellente, senza apparenti difficoltà e senza alcun difetto. 
La mano sbagliata è un libro che ti entra fin nelle viscere e ti fa riflettere: cos'è veramente importante nella propria vita? 

valutazione 5


Vi ricordo che questo libro è uno dei premi messi in palio nel nostro Mega Giveaway.

Commenti

  1. È veramente interessante ma non so se lo leggerei :)

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  2. Anche a me la copertina ha colpito molto! La trama un pò meno ad essere sincera!

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