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Recensione: La sarta di Dachau di Mary Chamberlain


Prezzo: € 16,90
E-book: € 9,99
Pagine: 320
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo

Londra 1939 - Ada non ha ancora 18 ed ha un grande sogno nel cassetto: diventare una modista di successo, aprire un piccolo atelier a Parigi e diventare famosa come Coco Chanel... Quando un giorno incontra un giovane aitante, che le dice di essere un conte e la convince a partire per Parigi Ada è convinta di poter realizzare i suoi sogni, ma purtroppo la guerra è alle porte e lei si ritrova bloccata a Parigi. L'uomo che credeva un conto l'abbandona in Belgio, dove Ada si nasconde in un monastero per salvarsi. Ben presto i tedeschi occupano il Belgio e portano in Germania come prigioniere le suore inglesi: da questo momento in poi per Ada avrà inizio una lunga prigionia, da cui sopravvive grazie alla sua arte come sarta. 

Questo libro è uscito a Gennaio, speravo di leggerlo prima ma a causa di impegni vari ho sempre rimandato, pur essendo molto curiosa di scoprirne la trama... Probabilmente penserete che si tratta del solito libro sulla Seconda Guerra Mondiale e i campi di concentramento, ma in realtà La sarta di Dachau è molto di più poiché ci mostra la lotta di una ragazzina di quasi 18 anni che a causa della sua immaturità e della sua ambizione finisce per soffrire e buttar via se stessa, negli anni della guerra subirà violenze tali che lasceranno un segno profondo nella sua mente e alla fine si ribellerà...
Ada è l'unica vera protagonista di questo libro, intorno a lei ruotano altri personaggi, la è lei la sarta di Dachau, la ragazzina ingenua che si aggrappa ai suoi sogni e sfrutta la sua arte come sarta per sopravvivere. 
Ada è una ragazzina ingenua e totalmente ignara di cosa voglia davvero vivere e conoscere il mondo, si lascia abbindolare da un uomo più grande di lei, attratta più dalla promessa di denaro che dall'uomo in se e questo le costerà caro... Per tutto il libro il suo carattere ancora acerbo e la sua immaturità la porteranno ogni volta a fare delle scelte senza mai pensare alle conseguenze. Dopo 6 anni Ada risulta ancora una bambina, nonostante la sua età continua ad agire dicendosi che non sta facendo nulla di male, che lei è nel giusto e che lo fa solo per poter aprire un atelier tutto suo. 
Questa totale incapacità di rendersi conto di come va il mondo, l'ignorare o il non voler vedere i possibili pericoli è ciò che più caratterizza Ada e che a volte esaspera un po', ma nello stesso tempo la rende umana e più vera.
Il libro non è diviso in capitoli, bensì in tre parti ed ognuna di esse caratterizza un periodo della vita di Ada: pagina dopo pagina assistiamo al continuo declino della vita della protagonista, che però nonostante tutto non si arrende mai, lotta con le armi a sua disposizione e resta a galla, annaspa e alla fine riesce a uscire da quell'incubo in cui era finita. Quando finalmente sembra di poter tirare un respiro di sollievo e si crede di intravedere il finale perfetto per Ada ecco che tutto precipita di nuovo e la protagonista di ritrova nuovamente a dover affrontare la durezza della vita.
La parte in cui viene narrata la storia di Ada prigioniera prima a Monaco e poi a Dachau è molto dura, l'autrice la racconta con crudezza, mostrando la malvagità dei nazisti, la stupidità di alcune donne sposate ai militari e quell'aria di superiorità che li caratterizzava, come se fossero stati i padroni del mondo e avessero pieni diritti a maltrattare e considerare i prigionieri bestie... 
Il titolo secondo me non rispecchia la trama, si parla si di guerra, ma è più una guerra combattuta da Ada contro se stessa e contro la vita.
A parer mio la Chamberlain si è dilungata troppo nel narrare la storia della protagonista, che una volta tornata a Londra continua a commettere sempre gli stessi errori, come se ciò che ha passato non le avesse insegnato nulla...
La sarta di Dachau è senza dubbio un libro con una storia importante, pregno di emozioni che attraverso la lettura investono il lettore, che più di una volta si sentirà coinvolto e si ritroverà a serrare i denti nei momenti più duri e difficili della vita di Ada.
La Chamberlain ha uno stile crudo, ruvido e non risparmia nulla al lettore, gli mostra tutto e lo fa cercando di rendere tutto più reale e concreto possibile.
Una lettura tutta al femminile poiché mostra come in quegli anni venivano spesso trattate le donne, ma adatta a tutti... Certo ci sono parecchie scene difficili da digerire, ma nel complesso è una storia interessante che merita di esser letta.







Commenti

  1. Libro interessante, però non so se faccia totalmente per me

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    1. È un libro sulla lotta delle donne, ma non in guerra bensì nella vita

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  2. che dire il libro l'ho visto qui sul blog la prima volta che ti era arrivato in librerie, ed ne ero rimasto affascino dalla copertina, mentre la trama mi ha colpito ma penso che sia un libro raccontato molto bene. Perché racconta di cose che succedevano. tutto sommato un buon libro

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    1. Mette i brividi, ci son stati momenti in cui la mia rabbia era incontenibile

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  3. Di questo libro ho sentito parlare tanto: alcuni lo adorano, altri sono più cauti. Personalmente non credo che lo leggerò, la trama non riesce proprio a stuzzicarmi!

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    1. Guarda io ho sentito vari pareri... Non è sicuramente un libro facile da digerire e a volte durante la lettura ci si distrae un po'

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