LE NOSTRE RECENSIONI


[BlogTour] San Valentino: Shakespeare in amore


Buon San Valentino ColorLettori,

oggi ospitiamo l'ultima tappa di questo blogtour tutto dedicato all'amore. Vi ricordo che la tappa di ieri la trovate su Le recensioni della libraia

Io amo moltissimo il bardo, ho spesso visto le sue opere a teatro ed ho sospirato leggendone i sonetti ed oggi vi presento una raccolta di alcune sue opere edita Salani.


Prezzo: € 10,00
E-book: € 5,99
Pagine: 151

William Shakespeare (1564-1616), caso unico nella storia dell'umanità, è presente nello spirito di infinite generazioni. Modernissimo e universale, è riuscito a rappresentare tutto lo spettro delle emozioni umane attraverso ogni genere letterario: tragedie, commedie, drammi storici, sonetti e canzoni. Dell'amore, specialmente, Shakespeare ha descritto tutte le possibili facce: da quella più allegra e spensierata delle canzoni, a quella più tragica e violenta di "Otello". Nel mondo della letteratura, dello spettacolo, della canzone, sono pochi quelli che non si riconoscano in debito con Shakespeare: la sua scrittura fluida, rapida e leggera ancora oggi arricchisce di significato l'ormai vieta espressione "T'amo". "T'amo" diventa il motivo della nostra vita, il canto dell'usignolo non troncato dal verso dell'allodola, il "giorno nella notte". La scoperta dell'amore è per ogni Romeo e Giulietta una comune meraviglia, in cui nemmeno la propria o l'altrui morte ha tinte cupe. L'amore dà a ognuno - nella poesia di Shakespeare - il dono di una giovinezza senza confini: se ci fermiamo ad ascoltare l'usignolo, il richiamo dell'allodola non ci raggiungerà.






Sonnet 130 

My mistress’ eyes are nothing like the sun, 
Coral is far more red than her lips’ red;
If snow be white, why then her breasts are dun,
If hairs be wires, black wires grow on her head.
I have seen roses damasked, red and white,
But no such roses see I in her cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my mistress reeks.
I love to hear her speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound;
I grant I never saw a goddess go:
My mistress, when she walks, treads on the ground.
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any she belied by false compare.


Sonetto 130 

Lei non ha occhi come il sole ardenti,
meno rosse le labbra ha del corallo;
se candida é la neve, i suoi seni sono spenti;
se fili d’oro i riccioli, i suoi scuro metallo.
Rosse, bianche, screziate, ho visto rose,
vederle sul suo volto é cosa vana;
ci sono essenze ben più deliziose 
 del profumo che il suo respiro emana.
Amo che parli, ma ho chiara l’idea
che la musica ha un suono più soave:
non vidi mai incedere di dea,
e la mia donna passi in terra muove:
ma la mia donna è rara, e ha altrettanti doni,
quanto quella esaltata con falsi paragoni.




Qui di seguito trovate il calendario di tutte le magiche tappe di questo fantastico blogtour dedicato ai grandi classici del passato




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