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Recensione: La gemella sbagliata di Ann Morgan


Prezzo: € 19,50
Ebook: € 9,99
Pagine: 398
Genere: Thriller Psicologico
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: Gennaio 2017

Helen ed Ellie sono gemelle. Identiche. Almeno così le vedono gli altri. Ma le due bambine sanno che non è così: Helen è la leader, Ellie la spalla. Helen decide, Ellie obbedisce. Helen pretende, Ellie accetta. Helen inventa i giochi, Ellie partecipa. Finché Helen ne inventa uno un po' troppo pericoloso: scambiarsi le parti. Solo per un giorno. Dai vestiti alla pettinatura ai modi di fare. Ed ecco che Ellie, con la treccia di Helen, comincia a spadroneggiare, mentre Helen si finge la sottomessa e spaventata Ellie. È divertente, le due bambine ridono da matte. Ci cascano tutti, perfino la mamma. Ma, alla sera, quando il gioco dovrebbe essere finito, e Helen pretende di tornare a essere se stessa, Ellie per la prima volta dice di no. Ormai è lei la leader. E non tornerà indietro. Da questo momento, per la vera Helen comincia l'incubo...

Negli ultimi anni quello che è stato etichettato come Thriller Psicologico sta subendo un'evoluzione particolarmente importante che sta portando un buon numero di lettori, sempre più vasto ed eterogeneo, ad approcciarsi alle trame più diverse che vedono nell'elemento ansiogeno e nella tensione che le contraddistingue un essenziale punto in comune. Caratteristiche, queste, che non mancano certamente nel nuovo romanzo di Ann Morgan: La gemella sbagliata è un concentrato di paura, ansia ed inquietudine altamente esplosivo che racconta una storia forte, dalle sfumature pericolose, ma al contempo incredibilmente attraente che riesce a portare il lettore nelle più oscure profondità dell'animo umano.

Helen ed Ellie, due sorelle inseparabili, due gemelle assolutamente identiche differenti solo nel carattere. La prima è la vera leader, la bambina forte, quella che ama comandare e che non tollera che non si seguano le sue linee guida, la seconda, invece, ne è la spalla ed in quanto tale non le è permesso prendere decisioni di alcun tipo, ha solo l'obbligo ed il dovere di assecondare la gemella e di giocare secondo i suoi canoni. Almeno fino a quando la piccola Helen non propone ad Ellie uno scambio, per un solo giorno, con lo scopo di mettere alla prova chi le circonda: riusciranno gli adulti a riconoscerle lo stesso nonostante l'inversione delle parti? Dall'abbigliamento, alla capigliatura fino al loro modo di essere, Helen sembra essere perfettamente Ellie, e viceversa, ma al termine della giornata, a gioco concluso, quando Helen vuole tornare ad essere semplicemente se stessa, Ellie per la prima volta dice di no, è lei adesso ad avere il comando della situazione e non ha alcuna intenzione di tornare ad essere la bambina succube che era prima. Per la vera Helen, adesso, sta cominciando il pericoloso ed angosciante incubo che potrebbe cambiarle la vita intera.

Fin dalle prime pagine sarà possibile per il lettore immergersi ed addentrarsi nell'angosciante mondo così abilmente costruito di Ann Morgan con una rara semplicità che metterà alla prova le sue stesse convinzioni. Il trasporto da cui si sentirà pervadere, le emozioni che pian piano si impadroniranno del suo animo, le sensazioni che con il proseguimento della lettura seguirà totalmente ciecamente e le atmosfere nelle quali l'autrice sarà in grado di calarlo segneranno quello che io oserei definire, metaforicamente parlando, il punto di non ritorno e non sentirsi parte del romanzo stesso sarà assolutamente impossibile. La vicenda delle due gemelle, infatti, riesce a coinvolgere fin da subito il lettore anche grazie alla particolare tecnica narrativa che l'autrice ha voluto utilizzare nella costruzione del romanzo: sebbene la voce narrante sia sempre unica, risulta differente il contesto temporale in cui essa si inserisce e se da una parte si assiste alla vita passata delle due gemelle, in cui vengono descritte minuziosamente le personalità delle protagoniste e l'evoluzione del pericoloso gioco che hanno posto in essere, dall'altra si ritorna al confusionario presente che vede, invece, la famiglia alle prese con una nuova tragedia da affrontare. La curiosità che un simile approccio riesce a generare nel lettore diviene sempre più forte man mano che il romanzo prosegue la sua cavalcata verso il suo imprevedibile epilogo, fino al quale mantiene, senza alcun dubbio, una delle sue caratteristiche principali: il suo essere incredibilmente magnetico.

Il profilo psicologico, poi, si mescola perfettamente con gli elementi che lo qualificano come un Thriller, da molteplici punti di vista: parlando dei personaggi, non si può non notare come ad un loro tratteggio preciso e puntuale venga sapientemente associato un alone di mistero in grado di mantenere sempre alta l'attenzione del lettore ed in tal modo soprattutto le protagoniste principali riescono ad assumere sfumature interessanti, a tratti inquietanti, ma originali nel loro più intimo essere. In riferimento alle Atmosfere, invece, il mistero si trasforma in vera e propria tensione, quella che l'intera vicenda trasmette così intensamente al lettore che si ritroverà a provare sulla propria pelle quei brividi premonitori di un pericolo imminente. A questo non si sottrae, inoltre, lo stile e conseguentemente il ritmo impartito dall'autrice alla storia: molto scorrevole ed incalzante il primo, più riflessivo, ma ugualmente teso il secondo, i due elementi si incontrano e scontrano in un'armonia perfetta che rende il tutto assolutamente strabiliante.

In relazione all'epilogo, infine, il libro viene travolto nuovamente da una grande ondata di adrenalina che sebbene fosse prevedibile riesce comunque a cogliere impreparato il lettore che si sentirà ancora una volta immerso in un mondo che è riuscito a sentire suo fin dall'inizio. Quella de La gemella sbagliata si è rivelata essere una lettura intensa, intrigante e senza pretese e che forse proprio per questo ha saputo regalarmi emozioni incredibilmente forti.

Commenti

  1. Questo libro mi ispira un sacco. Purtroppo ho uno strano rapporto con i thriller, nel senso che mi innervosiscono e non poco quindi ci metto sempre un sacco di tempo a decidere se cominciarne uno oppure lasciar perdere.

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  2. Amo i thriller psicologici e questo in particolare mi ispira tantissimo!

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