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Manga - Consigli di lettura #8: Perfect Crime n. 1 di Arata Miyatsuki e Yuya Kanzaki

Ciao a tutti Lettori e ben trovati! 

Quest’oggi continuiamo a parlare di MANGA, ma nello specifico del primo volume di una nuova serie appena approdata in Italia grazie a Planet Manga. Perfect Crime, che fino al 22 Aprile potete trovare in fumetteria al prezzo lancio di € 1,99, incarna in tutto e per tutto quello che io oserei definire un manga (quasi) perfetto: tensione, adrenalina e stupore sono, infatti, i tre elementi che rendono il personaggio creato da Arata Miyatsuki e Yuya Kanzaki incredibilmente affascinante ed accattivante e la storia, seppur nel suo riprendere un genere ormai abusato, innovativa ed oltremodo trascinante.

PERFECT CRIME N.1


PERFECT CRIME N. 1
di Arata Miyatsuki e Yuya Kanzaki

Prezzo: € 5,50 (fino al 22 Aprile al prezzo lancio di € 1,99)
Pagine: 190 | Genere: Seinen horror / psicologico / drammatico
Editore: Planet Manga | Data di pubblicazione: 22 Marzo 2018

TRAMA
IL SUO NOME È TADASHI USOBUKI, ATTENTI A GUARDARLO NEGLI OCCHI! Un sicario si aggira nei parchi. È sempre in attesa di un ingaggio. Lo si può riconoscere dal rosso delle iridi e dai modi insoliti. Solo lui sa come compiere un crimine perfetto. Per uccidere non usa una lama o un’arma da fuoco. Usa il potere della mente.

IL MIO PENSIERO.

“Che sciocchi gli umani.”, così tanto presi dalle loro pulsioni da non rendersi conto quanto la loro parte razionale stia svanendo, così tanto accecati da un desiderio di vendetta e di prevaricazione da riuscire a soddisfare il proprio animo solo con la morte di un loro simile. E’ questa la premessa che annuncia Perfect Crime, la nuova sconvolgente serie capace di indagare la psicologia umana al suono di un’unica fondamentale domanda: esiste davvero il delitto perfetto o è solo frutto di un’immaginazione avallata dalle innumerevoli leggende metropolitane che noi umani siamo in grado di tramandare?

Mosso dalla volontà di provare la fragilità degli esseri umani, Tadashi Usobuki può essere comunemente definito un sicario, un assassino disposto ad accogliere qualsiasi richiesta giunga alla sua attenzione, con qualche rara eccezione. Il modo in cui conduce le sue vittime all’inevitabile epilogo, però, non può certo qualificarsi come ordinario: le diverse scene del crimine, infatti, non riportano alcun indizio evidente circa la sua colpevolezza, fanno anzi presupporre decessi per cause naturali, banali incidenti o addirittura suicidi, ma come riesce a dare vita ad un simile inganno? Come può essere causa della morte di una persona senza agire direttamente sul corpo della stessa? Il segreto risiede interamente nella psiche umana e nelle convinzioni ritenute verità assolute, ma come può soltanto questo essere sufficiente?


Dai toni tesi e accattivanti al contempo, Perfect Crime mostra la sua vera natura e la propria essenza fin dalle prime tavole, trascinando il lettore in un mondo che nulla a che a fare con il fantastico e che basa le sue solide radici su elementi incredibilmente razionali e assolutamente verosimili. Quella di Arata Miyatsuki, infatti, è una storia dai forti connotati reali che fa, come ben presto si vedrà, della psicologia, dell’arguzia e dell’intelletto i suoi veri protagonisti: Tadashi Usobuki, personalità di spicco del volume e della serie intera, si presta, con il fascino che lo contraddistingue ed un certo grado di compiacimento, al pericoloso gioco che lega tra loro tutte le anime incontrate sul proprio cammino, dipingendo con dovizia di particolari un ritratto autentico di una società arrogante, dominata da un forte sentimento di vendetta e da un senso irresponsabile di superiorità, destinata a fallire nel vano tentativo di perseguire un obiettivo tutt’altro che nobile: nascondere, dietro ad un velo di malvagità, le proprie debolezze. 

Collettività, quindi, che viene minuziosamente analizzata dagli occhi cinici, ma decisamente veritieri del protagonista della storia, un eroe paradossalmente ordinario capace di fare delle proprie abilità una risorsa straordinaria. Anche per questo particolare motivo, è la sua la caratterizzazione che più spicca all’interno del volume, nonostante permanga, fino all’ultima pagina, quell’alone di incanto e mistero che di fatto rende Perfect Crime così interessante: l’atmosfera che questo aspetto regala alle singole vicende contenute al suo interno, infatti, si rivela essere il vero elemento distintivo del tutto, accentuato tra l’altro da un tratto fortemente espressivo adatto a rendere ogni tavola intensa ed incredibilmente dinamica.

Proprio la dinamicità dei disegni va infine a scontrarsi con l’altro aspetto che caratterizza il manga, quello forse più inquietante ad angosciante incontrato finora: l’elemento puramente psicologico, quello che di fatto trasforma il volume da un semplice seinen ad una più complessa trama horror e drammatica, costituisce senza dubbio il lato veramente innovativo della storia che si dimostra in grado di spezzarne il ritmo, offrendone una dimensione più riflessiva, senza determinare mai un calo di tensione, in un vero e proprio attanagliare la mente di un lettore sempre più ammaliato da uno dei personaggi meglio riusciti degli ultimi anni. Con la speranza che il susseguirsi degli eventi non renda tutto più sfumato.

Commenti

  1. Ciao, ti volevo dire che ti ho nominata per questo Award! http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2018/04/award-my-world-award.html

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