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[Review Tour] La squillo e il delitto di Lambrate di Dario Crapanzano


Ben trovati Lettori!

Ed eccoci con il nostro terzo appuntamento di oggi sul blog. Come vi avevo anticipato nella quarta ed ultima tappa del BlogTour dedicato a La squillo e il delitto di Lambrate, questo pomeriggio tocca a me soffermarmi maggiormente sul romanzo di Dario Crapanzano, un giallo sorprendente sotto molti punti di vista.

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE.


LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE
di Dario Crapanzano

Prezzo: € 15,00 | Ebook: € 7,99
Pagine: 192 | Genere: Giallo
Editore: SEM Libri | Data di pubblicazione: 18 Gennaio 2018

TRAMA
Milano, 1951. Margherita, una bella ragazza poco più che ventenne, è una 'squillo' di alto bordo in una casa d'appuntamenti milanese. Un giorno viene a sapere che un'amica d'infanzia è accusata dell'omicidio del suo fidanzato, il capo di una banda della ligera - così era detta la malavita milanese - di Lambrate. Incredula, Margherita è certa della sua innocenza e si improvvisa detective per scoprire il vero colpevole e togliere così dalla galera l'amica del cuore. Rubando il tempo all'esercizio della professione, che svolge con fantasia e notevole successo, la ragazza si imbarca in una personale e solitaria indagine clandestina, senza poter usufruire dei mezzi e dell'autorevolezza delle forze dell'ordine. Contando dunque solo sulla sua intelligenza e un naturale intuito investigativo, passo dopo passo, fra mille difficoltà, Margherita imbocca la strada giusta e scopre alla fine il vero assassino, che consegna su un piatto d'argento alla polizia. In questo romanzo il lettore incontra personaggi davvero memorabili: accanto alla bella Margherita c'è l'astuta contessa che gestisce la casa d'appuntamenti di via Monte Rosa dove la nostra protagonista esercita la professione e i suoi altolocati clienti; ma anche Leonardo, il capo della banda della ligera di Porta Venezia, e poi una bellissima, giovane donna, sosia dell'attrice Silvana Mangano, pericolosamente attratta da chi lambisce la 'cattiva strada'..

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Rispetto al Thriller, genere con cui solitamente interagisco di più, il Giallo ha una sua particolare caratteristica che non lo rende assimilabile a null'altro: il ritmo studiatamente lento che ogni romanzo appartenente alla categoria rivela di possedere rende la maggior parte delle vicende narrate uniche pur nel loro apparente somigliarsi, per le tematiche trattate o per l'evoluzione stessa della storia, per lo svolgersi delle indagini che chiaramente vengono poste come reali protagoniste del tutto o per la presenza di personalità, quali detective, commissari, agenti di polizia, in fondo non così dissimili tra loro. In questa varietà, però, alcune opere non possono far altro che distinguersi nettamente per la semplice bellezza che ne pervade le pagine, come quella che ho sorprendentemente ritrovato al mio primo approccio con la scrittura di Dario Crapanzano ne La squillo e il delitto di Lambrate: un romanzo ironico, sagace e soprattutto capace di regalare una visione reale di una società in un'epoca che forse non ha ancora ricevuto i suoi migliori omaggi.

Dopo la morte dei genitori per Margherita Grande, meglio conosciuta come Rita, le priorità sono sensibilmente cambiate. Nonostante l'aiuto economico e fisico della nonna, l'unico obiettivo della ragazza è riuscire a crescere i suoi due fratelli nel miglior modo possibile e quando una facoltosa contessa le propone un lavoro sensibilmente differente da quello di cameriera per Rita accettare sembra quasi un dovere. E tutto comincia a scorrere velocemente, nel mondo in cui ha sempre voluto, almeno fino a quando una notizia inaspettata non le giunge alle orecchie: una sua grande amica d'infanzia è stata accusata dell'omicidio del fidanzato, Valerio Bongiovanni, appartenente alla malavita milanese, e sia per la polizia sia per i legali la colpevolezza della ragazza non sembra essere in discussione. Margherita, però, Ines la conosce bene e della sua innocenza ne è pienamente convinta: esiste forse un modo per riaprire le indagini e condurre gli investigatori sulla strada giusta da percorrere? Fino a che punto è disposta ad arrivare Rita pur di veder trionfare la giustizia?

Seducente, e non a caso, fin dalle prime battute, il romanzo di Dario Crapanzano riesce ad attirare a sé il lettore in una spirale di ironia, originalità e semplicità in grado di conquistare anche le menti meno avvezze al genere. Con un'abilità narrativa sorprendente, infatti, l'autore non solo si dimostra capace di dare vita ad un giallo innovativo, elevando a protagonista una personalità differente rispetto a quelle che siamo soliti individuare tra le pagine dei classici romanzi italiani del genere, ma soprattutto acuto nel rendere la sua opera qualcosa di più di una semplice indagine fine a se stessa. Coadiuvato dall'ambientazione non convenzionale che ha saputo così sensibilmente ricreare, una Milano appena approdata negli anni '50 e fortemente debilitata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, La squillo e il delitto di Lambrate si trasforma fin dalle prime pagine in uno studio puntuale, quasi famelico, della società dell'epoca, divisa nitidamente in due classi sociali, quella ricca e quella povera, distanziate umanamente da una visione del mondo fatta di priorità ed esigenze differenti e fisicamente da un muro tanto invisibile quanto difficile da abbattere.

A risentire positivamente di tanta chiarezza è sicuramente l'atmosfera, che anche grazie all'innocenza e al tangibile intuito della protagonista, riesce a ricalcare esattamente quell'idea quasi sognante, magica ed irriverente degli anni '50. Gli elementi tipici del giallo si fondono, dunque, meticolosamente con il risvolto sociale che, volente o nolente, il romanzo acquisisce, ma sono proprio questi ultimi a renderlo veramente speciale: in una serrata indagine capace di fare dell'originalità la sua colonna portante, è Margherita a spiccare per acume, prontezza ed intelligenza, riuscendo così ad instaurare con il lettore un rapporto incredibilmente solido, quasi simbiotico, in cui, ad un certo punto, distinguere l'uno dall'altro sarà assolutamente impossibile.

Infine, con uno stile semplice, perfettamente in linea con ogni piccola caratteristica del romanzo, Dario Crapanzano riesce ad imporsi con dolcezza e fermezza allo stesso tempo su un lettore completamente ammaliato da una Milano nuova per i suoi occhi e da una protagonista che mai sarà capace di dimenticare.



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