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RECENSIONE: PANCINE FANTASTICHE DI CRISTIANA BOIDO

 


 PANCINE FANTASTICHE


                                                                   di Cristiana BOIDO






Prezzo:
18,00   | Ebook: -- € |
Pagine: 188 | Genere: Saggio  |
Editore:  PaginaUno 
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2021


Trama

Un saggio moderno che studia i social (Facebook nello specifico) con lo scopo di analizzare il fenomeno attualissimo di una delle “tribù premoderne” che li popolano: le note “Mamme pancine”, portate all’attenzione del pubblico per la prima volta dal blogger Vincenzo Maisto, in arte Il Signor Distruggere.

Del resto, i social aiutano anche a raggrupparsi per affinità, linea di pensiero e interessi, fornendo “una rete di relazioni scelta per rinforzare il senso di appartenenza”: qualche volta in gruppi chiusi che non accettano intrusioni o idee in contrasto. In questo caso si parla di madri, di donne che si trovano ad affrontare un momento centrale della vita, la maternità, e chiedono supporto e consigli in rete, forse per carenza di competenze o di una rete familiare e amicale spesso assente nella società moderna che “chiede alte performance per essere madre” e per le quali non ci si sente all’altezza.

Cristiana Boido, editor, copywriter e redattrice, appassionata allo studio delle communities virtuali, ci regala una lucida analisi su atteggiamenti di chiusura e ignoranza collettiva, raccogliendo e censendo quarantadue pancine, per arrivare a un discorso socioculturale più ampio, legato (anche) al fallimento educativo della scuola.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Devo essere onesta: inizialmente ho frainteso il contenuto di questo libro, pensando si trattasse di una raccolta dei post più assurdi o divertenti delle “Pancine” che, come migliaia di altri followers, seguo sui profili de Il Signor Distruggere, rimanendo quindi all’inizio un po’ delusa. In realtà si è rivelato molto più interessante di quanto sembrasse, perché compie un’analisi lucida e puntuale su un fenomeno che spesso consideriamo solo come spassosa comicità, dubitando anche della veridicità dei contenuti e sperando che si tratti di fake in cerca di like.

Partendo dal fenomeno del “Pancinismo”, infatti, Cristiana Boido analizza anche “uno dei possibili orizzonti socioculturali di un Paese molto stratificato come l’Italia”, prende quindi spunto dalle Pancine per analizzare un problema ben più ampio e complesso, che sfocia in una sottocultura anacronistica, dai quali emergono aspetti ai limiti dell’ignoranza, con una mentalità diffusa non sradicata dai movimenti di liberazione e emancipazione femminili, come se esistesse un universo parallelo in cui la storia si è fermata e non si è andati avanti con il progresso del pensiero, e dove restano vive e vitali superstizione, magia, malocchio e “invidia come fascinazione malvagia”.

La grande famiglia italiana: stereotipi, storia, realtà, attualità, cambiamenti nel tempo, di pari passo con l’urbanizzazione e lo sviluppo socioeconomico, non hanno invece toccato questo universo di donne dove è mantenuta l’impostazione gerarchica e patriarcale della famiglia, e dove il maschilismo impera e il maschio detiene il potere decisionale ed economico, e dove la segregazione abitativa e sociale creano marginalità.

“Le donne si adattano, subiscono, giustificandosi che agli uomini, evidentemente, piace così”

In questa popolazione “essere madri” è uno status, esse sono “solo madri, poco donne”, e come tali devono comportarsi, lasciando il piacere sessuale alle “faciline”, mentre si sottomettono e si concedono al marito per dovere coniugale, dove i “doveri” sono consumati al buio, in silenzio, in fretta”, come stupri che le mogli non riconoscono come tali.  

In Italia manca l’educazione sessuale, ma qui siamo a livelli bassissimi, e si diffondono informazioni errate, c’è molta confusione.

L’ignoranza e non riguarda soltanto la sfera sessuale, ma è diffusa a molteplici ambiti, e non necessariamente è legata alla scarsa scolarizzazione, ma spesso alla disinformazione e alla scarsa capacità di discernimento e di individuare le bufale, nonostante la dimestichezza informatica, perché analizzare le notizie è molto più faticoso che accettarle così come sono. L’ignoranza diventa un sapere alternativo a quello dominante e si creano realtà virtuali parallele fatte di analfabetismo, complottismo e bigottismo.

Molte sono le citazioni culturali, storiche, letterarie e altrettante le citazioni sul tema di studiosi dell’argomento e non, che rendono il saggio un’analisi qualitativa e descrittiva di grande rilevanza.

Non mancano gli esempi di post tratti dai vari gruppi di social e raccolti con cura da Maisto che se anche strappano un sorriso, in ultima analisi rivelano solo una grande fragilità.

Un’opera completa e molto interessante, tuttavia mi ha dato l’impressione di voler fare un po’ troppa pubblicità al blogger “Distruggere”, nominato e rinominato spesso, anche quando forse, non era davvero necessario, come se il lavoro fosse un po’ un pretesto per presentare Maisto a chi già non lo conosce.

Nel complesso, comunque, si tratta di un’esposizione interessante che vale la pena di approfondire.

 


















Ringrazio PaginaUno per la copia digitale.

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