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Recensione: Il Divin uccisore di Massimiliano Mottino



Prezzo e-book: € 5,99
Prezzo: € 14,00
Pagine: 112
Editore: Giovane Holden Edizioni
Genere: Thriller


Ippolito Teuco, simpatico e intelligente investigatore romano, riceve una lettera anonima che inizialmente considera lo scherzo di un burlone. Quando però, alcuni giorni dopo, legge su un quotidiano la notizia dell’omicidio di un apicoltore e del cartello ritrovato dagli inquirenti presso l’ingresso della tenuta, nota inquietanti simmetrie proprio con la lettera ricevuta. Decide così di recarsi in commissariato e consegnarla al suo vecchio amico l’aiuto commissario Ludovico Bace.Ha così inizio la sfida tra le forze dell’ordine e colui che si autodefinisce Divin uccisore.Ma chi è il Divin uccisore? E perché uccide inscenando la legge del contrappasso che caratterizza i nove cerchi danteschi? Ogni vittima, apparentemente scelta in modo causale, è viatico del successivo omicidio: accanto al cadavere viene sempre ritrovato un biglietto in versi che reca gli indizi per scoprire il successivo. Il profiler della polizia lo definisce come un essere tormentato e disgustato dall’ignoranza dilagante in cui versa il genere umano, deciso a farsi catturare sì da poter mettere fine al suo incubo personale: per prenderlo infatti occorre conoscenza letteraria e in particolare di Dante e della Divina Commedia.Una scrittura cinematografica, una sorta di canovaccio rispetto a cui i vari personaggi si muovono in sintonia. Un giallo piacevole che sfida la nostra percezione di realtà e verità.


Roma è lo scenario di questa intricata storia di delitti ispirati dai gironi danteschi.

In un clima piuttosto rilassato e sonnolento nessuno, nemmeno le autorità, crede che una serie di morti alquanto bizzarre siano frutto di un serial killer.
L'investigatore Teuco troverà una lettera a lui indirizzata con chiari riferimenti a Dante e alla sua prossima dipartita per mano del "Divin Uccisore".
Decide di investigare primo per salvare la sua vita e poi per fermare il killer e capirne i motivi.
L'investigatore è un uomo scaltro e deciso, cercherà di essere più veloce del killer anticipandone le mosse. Riscuoterà la nostra ammirazione nonostante a tratti sia un po' borioso.
Ludovico Bace si rivela un uomo pacato e accorto, da principio fatica a credere all'amico ma poi gli da piena fiducia.Un'uomo deciso e duro che sa come far funzionare il suo commissariato.
Due caratteri forti e decisi che collaborano assieme e che sono circondati da protagonisti secondari un po' defilati.
L'autore riesce a creare queste figure forti su cui focalizziamo la nostra attenzione, relegando gli altri "figuranti" sullo sfondo. E' un peccato che non siano stati sviluppati per dar ancora più spessore alla trama.
Il racconto si legge tutto d'un fiato e scorre veloce, la trama non è originalissima ma ben elaborata e si percepisce che l'autore non è nuovo al mondo investigativo.
Lo consiglio a chi ama i gialli e a chi crede e vuol sostenere gli autori italiani.




valutazione 5




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