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Recensione: Assassinio all'Ikea di Giovanna Zucca

"Luana aveva mutato umore. Si era fatta seria. La storia che aveva appena raccontato al commissario l'aveva improvvisata al momento e ora questo repentino cambio d'umore suggeriva che ne era turbata lei stessa. Con troppa chiarezza aveva visto tutta la vicenda. Al corso gli esperti del crimine dicevano sempre che l'intuito conta moltissimo nelle indagini. Che occorre visualizzare le scene. E lei l'aveva visualizzata bene la vicenda del morto all'Ikea. Talmente bene che ne era atterrita. Aveva visto tutti i particolari. Le parole, le illusioni seguite dalle delusioni, le attese, gli incontri sempre rubati. E poi un giorno come tanti, sotto la doccia, la realizzazione che l'intera esistenza di basava su un sogno d'amore infranto. Ed era un giorno come tanti."


Prezzo: € 16,00
Pagine: 288
Genere: Giallo
Editore: Fazi Editore
Data di pubblicazione: 27 Agosto 2015

Padova, 2009. Erminia e Anna Laura sono amiche dall’infanzia. La prima è moglie e madre, insegna all’università e conduce una vita tutto sommato normale. La seconda ha un avviato studio da commercialista, abita nello stesso palazzo di Erminia e da trent’anni vive una relazione con un uomo sposato, Amilcare Borgomastro. Nella stazione di polizia della città, l’agente Luana Esposito, appena trasferitasi da Napoli, viene assegnata al comando del burbero commissario Loperfido, che non tarderà, nonostante il carattere spinoso, a subirne il fascino solare. Il 21 dicembre, a ridosso del Natale, il corpo di Amilcare Borgomastro viene trovato dentro il cassettone di un letto, in un negozio Ikea. È questo l’avvenimento che porterà i quattro personaggi a sfiorarsi quel tanto da permettere al lettore di addentrarsi nelle loro vite e nei risvolti di un insolito mistero fino all’imprevedibile, spiazzante finale. Chi ha ucciso Amilcare Borgomastro? Si tratta davvero di un regolamento di conti interno alla mala, come viene ipotizzato dalla polizia, o piuttosto di un delitto passionale? È l’amore all’origine di tutto? O la vendetta? Ässassinio all’Ikea è un giallo tutto da ridere sullo scenario di una provincia sonnacchiosa ma vitale in cui le riflessioni sull’amore delle due protagoniste condiscono un intreccio vivace e piccante fatto di ricordi, avventure, segreti e irresistibili chiacchiere fra donne.

Nonostante io sia una vera divoratrice di libri, raramente mi capita di iniziare un libro la mattina e terminarlo la sera stessa, e non perché lo stesso non mi piaccia, semplicemente perché i miei ritmi me lo fanno ultimare la mattina successiva. Con Assassinio all'Ikea però è avvenuto l'esatto contrario, l'ho letto tutto di un fiato non rendendomi conto che, arrivata la sera, mi accingevo a leggere le ultimissime pagine, ed il motivo è molto semplice: è un libro fenomenale di un'autrice italiana con un talento incommensurabile per la scrittura.
Ci troviamo a Padova, in Veneto, in compagnia di due donne, Anna Laura ed Erminia, amiche fin dall'infanzia e completamente diverse tra loro: mentre la prima prova una certa repulsione nel legarsi ad un uomo, volendo vivere appieno la sua indipendenza, la seconda è moglie e madre, ha un impiego all'università nell'ambito che più ama e conduce una vita ordinaria che, tutto sommato, apprezza. Qualcosa però sta per cambiare: Anna Laura si innamora di uomo sposato e con il quale intrattiene una relazione, lo stesso che, poco prima di Natale, il 21 Dicembre, viene assassinato con un colpo alla schiena, fatto che insinuerà nella mente dell'amica Erminia mille domande e mille dubbi. Dell'indagine se ne occupa la stazione di Polizia della città nelle persone del commissario Loperfido e dell'agente Luana Esposito, da poco trasferitasi a Padova e le ipotesi sono molteplici: inizialmente si pensa ad un regolamento di conti, successivamente ci si sposta, invece, sulla pista passione, ma quale sarà la verità? Chi ha ucciso il signor Borgomastro? Ma il quesito più grande è: riuscirà la Polizia a stanare il colpevole?
Fin dalle prime pagine l'autrice mette in chiaro in che toni verrà narrata la vicenda: l'ironia farà da padrona in tutto il libro strappando al lettore sorrisi e sonore risata, affrontando in questo modo tematiche di uno certo spessore senza farle risultare pesanti o noiose.
La storia è costruita magistralmente, ma i personaggi lo sono ancora di più: Erminia è donna tutta di un pezzo, docente all'università, amante della buona lettura e della scrittura, per certi versi all'antica, che pretende tanto e non troppo dal figlio e dalla sua carriera universitaria e che non può fare a meno della sua migliore amica, dalla quale, fin da piccola, non si è mai sentita trascurata; Anna Laura, invece, è all'apparenza l'esatto opposto, una bella donna sbarazzina, fortemente indipendente, ma al contempo legata alla famiglia dell'amica, una donna che, pur innamorandosi di diversi uomini, trema al solo pensiero di condividere la casa con uno di essi; il commissario Loperfido è un uomo tanto attraente quanto brusco nei modi di fare, ma che sa essere un amante dolce e che sa mostrare la propria intelligenza al momento giusto, una combinazione in grado di far cadere ai suoi piedi più di una donna, e una di queste è proprio il nuovo agente arrivato da Napoli, Luana Esposito, una ragazza risoluta, decisa ad andare fino in fondo in ogni circostanza. Tutti e quattro daranno vita ad una storia molto originale, divertente e riflessiva che non potrà non conquistare ogni lettore incallito. I personaggi di contorno poi, quali Felice ed Alessandro, marito e figlio di Erminia, Ida, la madre di Anna Laura e gli altri componenti della stazione di Polizia della città costituiscono quel surplus che rende il libro praticamente perfetto.

"Loperfido lo guardò affettuosamente. Diablo era davvero convinto di essere un cane in grado d'incutere paura; non si rendeva conto delle sue dimensioni e questa considerazione portò il commissario a riaffermare un precetto aureo: quando si è sicuri di sé e del proprio valore, nulla può impedire il raggiungimento di qualsiasi obiettivo."

Le tematiche affrontate, come detto prima, sono di un certo spessore: l'Amore e l'Amicizia sono due degli elementi centrali del libro, entrambi sentimenti in grado di vincere su tutto, di far sparire domande e dubbi sulle persone vicine, in grado di cambiare la vita a chiunque, persino di una persona cinica all'apparenza incapace di amare e di intraprendere un qualsiasi tipo di relazione.
Mi ha colpito molto la totale assenza di immagini crude, o comunque facenti riferimento allo stato della vittima: a differenza di altri gialli, o thriller, infatti le parti dedicate alle indagini non sono puramente descrittive della scena del delitto o dei pensieri degli inquirenti, Giovanna Zucca ha dato vita a qualcosa di molto più profondo e divertente, ponendo l'accento su tutto quello che un assassinio può scatenare intorno ai protagonisti. Per questo motivo vorrei consigliare questo libro a chi, pur non amando i gialli o pur essendo facilmente impressionabile, non si è mai avvicinato al genere: vi posso assicurare che Assassinio all'Ikea vi conquisterà completamente.
Il finale è in grado di spiazzare totalmente il lettore innescando il processo che lo porterà a fare mille congetture su chi possa essere il colpevole, nutrendo la sua fantasia di immagini che, quasi sicuramente, lo soddisfaranno.
In ultimo, ho particolarmente apprezzato l'immensa cultura filosofica dell'autrice che traspare, pagina dopo pagina, dando un tono maestoso al libro e lasciando il lettore, sovente, a bocca aperta.
Lo stile risulta colto e molto scorrevole, arricchito da espressioni dialettali e linguistiche che, ancora una volta, dimostrano la grande conoscenza del mondo dell'autrice.
Il lettore si troverà sommerso da una miriade di emozioni che gli faranno amare un libro semplicemente fantastico.

valutazione 5

Commenti

  1. Non è sicuramente il mio genere ma sembra una lettura leggera e divertente :)

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  2. Avevo letto un estratto di questo libro e mi ha attirata fin da subito! E' sicuramente un libro da leggere, e proprio per questo l'ho già aggiunto in wish list :)

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  3. Io amo questo genere di libri... :)

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  4. Il mondo è bello perché è vario... per me uno dei libri più insulsi e irritanti mai letti.

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