Un tè con.... Davide Cavazza
Oggi ho il piacere di pubblicare l'intervista a Davide Cavazza che con il suo libro "Diciannove Novantuno" edito da Leone Editore che sta avendo molto successo sia tra i lettori che tra i critici letterari.
Matteo Torrente è una promessa della nazionale italiana di nuoto, e si allena duramente per qualificarsi alle olimpiadi di Barcellona. Ma nel frattempo frequenta l’ultimo anno di liceo, si prepara agli esami di maturità, si innamora di Francesca, sua compagna di classe, si scontra e si confronta con amici e rivali. Da gennaio a dicembre, mese per mese, sullo sfondo di Bologna e degli eventi di un intero anno, scorre la vita di Matteo, alla ricerca di un equilibrio, di risposte, di se stesso, e del tempo per centrare le olimpiadi.
Buongiorno Davide,
comincio con il farti i miei complimenti per il marchio di
qualità assegnato al tuo nuovo libro “Diciannove Novantuno” durante la Rassegna
della Microeditoria ed un ottimo terzo posto al Premio Firenze Capitale d'Europa.
Nel ringraziarti per la disponibilità a rispondere alle
nostre domande comincio subito con l’intervista.
Come protagonista hai
scelto un adolescente dedito al nuoto che deve fronteggiare esami di maturità,
amori, amicizie , avversari e il non piccolo impegno della preparazione per le
olimpiadi, quindi dal profilo psicologico abbastanza complesso. Che difficoltà
hai trovato nel renderlo il più vero possibile?
Matteo Torrente è un ragazzo di diciannove anni che vuole
vivere intensamente la sua età. Ho cercato di entrare in sintonia con un
personaggio complesso, alla ricerca di risposte umane e sportive. Matteo vuole
sapere cosa nasconde il passato oscuro di suo nonno, ma vuole anche fare il
tempo per qualificarsi alle Olimpiadi, e deve sostenere l’esame di maturità.
Queste cose insieme lo obbligano a una vita di impegno e di tensione verso la
verità delle cose, siano esse un risultato cronometrico o la ricostruzione di
una vita.
Ti sei ispirato a
qualche sportivo in particolare, hai attinto da esperienze personali o è
solamente frutto della tua penna?
Mi sono ispirato a Giorgio Lamberti, come nuotatore, e ad
altri sportivi del 1991 e precedenti. Da Michael Ray “Sugar” Richardson a
Roberto Mancini, a Roberto Brunamonti, a Ettore Messina. Sportivi importanti per
Bologna e per lo sport italiano e internazionale. Grandi atleti e grandi
allenatori. Personaggi dotati di un carisma
straordinario, e personalità che hanno una vita ben più ricca e intensa di
quanto non riveli la sola professione.
Questo è il tuo secondo romanzo. E’ stato più o meno difficile la sua
stesura rispetto al primo?
I romanzi non sono mai paragonabili. Ognuno è un cesto di
ciliegie, del quale vanno conservati i frutti più belli e gustosi e vanno
buttati gli altri. Il lavoro dello scrittore consiste nel dare pienezza e trama
ad ogni pagina, e a sacrificare quelle che non sono funzionali alla storia e
allo scorrere degli avvenimenti, anche se queste fossero le più amate da chi le
ha immaginate e poi messe sulla tastiera e poi sulla carta.
Che emozioni provi quando scrivi? E che
emozioni speri di trasmettere al lettore?
La scrittura è esercizio meraviglioso e difficile. In questo
romanzo ho voluto concentrarmi su una storia di forti contrasti, mentre nel mio
romanzo d’esordio volevo descrivere la parabola di un’amicizia. Queste tracce
di base poi si arricchiscono di molto altro, di fatti, di cose che succedono,
di traumi e colpi di scena. Cerco però di rimanere sempre fedele alla tensione
che muove i protagonisti e di dare alla storia un suo filo narrante definito.
Tutto il resto non conta.
Che consiglio daresti
a chi sogna di diventare uno scrittore?
Non darei un consiglio, ma tre. Iniziare a scrivere presto.
Cercare il proprio stile, la propria cifra narrativa leggendo molto, vedendo
film, andando a teatro, viaggiando, prestando attenzione alle cose che più ci
emozionano. Essere tenaci, e non farsi scoraggiare dalle critiche e da una
strada che a tratti sembra impossibile. La scrittura prima o poi ripagherà.
Ultima domanda e credo
la più classica di tutte: Progetti per libri futuri?
Il prossimo romanzo proverà a parlare del silenzio. Ma con
le parole.
Io non posso che augurare di continuare così a Davide visto il successo che sta riscuotendo!
Intervista molto interessante, non conoscevo questo autore!
RispondiEliminaMolto bella complimenti per l'intervista, neanche io conoscevo l' autore, ed posso affermare che questo libro mi piace molto ed ha una copertina fantastica
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