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Recensione: L'ultimo di noi di Adélaïde De Clermont-Tonnerre


L'ULTIMO DI NOI

di Adélaïde De Clermont-Tonnerre

Prezzo: € 18,90 | Ebook: € 9,99 |
Pagine: 383 | Genere: Narrativa Contemporanea |
Editore: Sperling & Kupfer Data di pubblicazione:  20 Febbraio

Trama


Dresda, 1945. Sotto un diluvio di bombe, una ragazza muore dando alla luce un figlio. Nell'affidarlo alla carità di estranei, consegna loro anche il nome del neonato, come una promessa di futuro. New York, 1969. Nella Manhattan di Andy Warhol e Jimi Hendrix, un giovane imprenditore rampante è pronto a tutto pur di conquistarsi un posto nel mondo e nel cuore dell'unica donna che è riuscita a farlo innamorare. Lui, Werner, orfano di genitori ignoti, è convinto di poter scrivere la propria vita da zero. Lei, Rebecca, figlia di uno degli uomini più facoltosi d'America, è uno spirito libero. La passione li travolge senza limiti. Ma la felicità ha le ore contate. Una rivelazione inattesa strappa a Werner quel futuro che credeva di avere già in pugno. C'è qualcosa, nelle sue origini oscure, che rischia di separarlo per sempre da Rebecca. Se vuole davvero lottare per il suo amore, Werner dovrà fare i conti con il passato, ripercorrendo a ritroso la Storia alla ricerca della sua vera identità, la cui unica traccia è cucita da sempre dentro i suoi vestiti di bimbo: «Si chiama Werner Zilch. Non cambiategli il nome, è l'ultimo di noi.»

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ci sono libri di cui non è facile parlare, sono quei libri che ti trasmettono così tante emozioni tutte insieme che prima di riuscirle a metterle nero su bianco hai bisogno di qualche giorno per farle decantare, permettendoti di riprendere fiato e rimettere insieme i pezzi... L'ultimo di noi è uno di quei libri e nonostante abbia deciso di aspettare prima di mettermi al PC a scrivere sento ancora sotto pelle l'elettricità lasciata da questa lettura.
Ultimamente si tende a etichettare per genere tutti i libri, ma in questo caso non saprei dove posizionare il libro di Adélaïde Clermont - Tonnerre, perché sarebbe riduttivo dargli un posto in un solo genere letterario, perché tra le sue pagine racchiude molte forme differenti dell'amore, amicizia, storie familiari, coraggio, dolore, perdite, seconde possibilità: L'ultimo di noi è un insieme di vite e storie che si intrecciano e si legano profondamente e che stringono tra i loro fili lo stesso lettore, che ne viene catturato fin dalle prime pagine senza riuscire ad allontanarsi, finendo per leggere il libro in totale immersione, con il fiato sospeso, come se avesse dimenticato come si fa a respirare.
L'autrice ha deciso di alternare presente e passato, così il lettore si ritrova a viaggiare avanti e indietro nel tempo tra il 1969 e il 1945: tutto ha inizio a Manhattan nel 1969 a tavola con due giovani imprenditori edili, un po' svogliati, con gli occhi e la mente piena di sogni e ci si lascia cullare dal racconto osservando Werner innamorarsi a prima vista della giovane Rebecca, scoprendo per la prima volta i battiti impazziti del suo cuore e la follia tipica di chi ama e quell'amore che spinge a far cose davvero assurde pur di raggiungere l'oggetto del proprio desiderio, poi si viene catapultati nel 1945 tra le macerie di Dresda, tra morte e distruzione e le descrizioni sono talmente minuziose e curate che ci si sente soffocare, le immagini descritte sono nitide nella mente del lettore, lo feriscono, gli fanno male e gli trafiggono il cuore lasciandolo senza fiato, impotente davanti a quella distruzione tipica solo dell'uomo.
Ogni singolo personaggio incontrato durante la lettura è così maledettamente umano, imperfetto, in bilico tra bene e male, tutti con una storia da raccontare e un presente da riscrivere, tutti perfettamente delineati, con una precisione tale da renderli vivi, veri, come se si muovessero davanti agli occhi del lettore, vivendo le loro vite e raccontandogliele senza lesinare nulla, non risparmiandosi in descrizioni e rendendo così chi legge parte del libro.
Werner è il fulcro di tutta la storia, il suo passato e la sua famiglia gli sono sconosciuti eppure è da lì che nasce tutto ed è anche la fine... Werner è un personaggio complicato, ci sono stati momenti in cui non l'ho sopportato, così pieno di se, arrogante, indisponente, che usa le donne e che si sente libero di fare ciò che vuole, ferire e tradire, ma guai a farlo a lui... Un personaggio complesso, che si porta dentro un sacco di insicurezze, che in realtà si rivela affamato d'amore, pur avendone sempre ricevuto molto. Rebecca è così passionale, indipendente, libera, testarda e anche tremendamente fragile, pronta a tutto pur di riuscire a lenire il dolore della madre. E poi ci sono i fratelli Zilch, così uguali fisicamente, ma così diversi: Kasper è freddo, malato, perfido, senza scrupoli, egoista e incapace di provare amore; Johann così buono, riflessivo, incapace di sopportare il peso delle conseguenze del suo lavoro... E intorno a loro altre figure importanti, che trascinano il lettore nel vortice della loro vita e lo sconquassano. 
Adélaïde Clermont - Tonner rende quasi tangibili i sentimenti che animano i vari personaggi, che si insinuano sotto pelle nel lettore, lo travolgono, lo portano in alto e poi lo catapultano giù verso l'inferno del passato: l'amore tra Werner e Rebecca è puro fuoco, è follia, ne vengono travolti, la loro passione li divora, si avvicinano e si allontanano, si tengono a distanza, ma non riescono ad evitare di ritrovarsi, ricongiungersi, perchè sono come due magneti che si attraggono. 
Tutti i capitoli ambientati in Germania durante gli ultimi mesi del conflitto sono carichi di tensione, mostrano al lettore la parte peggiore di quel periodo e quando poi viene raccontato il passato della mamma di Rebecca si viene sopraffatti da un dolore sordo, cupo e infetto.
L'ultimo di noi è un libro intimo, fatto di emozioni profonde, intense e disarmanti, uno di quei libri che rapisce il lettore, che gli fa perdere la cognizione del tempo e lo fa viaggiare nel tempo e se da una parte gli mostra gli orrori della guerra dall'altro lo porta in giro per la New York di fine anni 60, dove si facevano strada personaggi come Jim Morrison, Andy Warhol, Jimmy Hendrix, dove ancora il sogno americano era qualcosa da poter inseguire e realizzare. 
La Clermont - Tonnerre ha uno stile unico, molto fluido e impregnato di sentimenti e nonostante siano davvero tante le cose che accadono in quasi 400 pagine non perde il filo narrativo, riesce a far combaciare ogni singola storia, ogni singolo personaggio, incastrandoli come pezzi di un grande puzzle, intrecciandoli l'uno all'altro come fili di un arazzo e regalando al lettore una storia struggente, devastante, ma anche romantica e carica di speranza.
Non posso che consigliarvi questo libro, convinta che vi incanterà e vi trascinerà completamente dentro le sue pagine, tenendovi costantemente in allerta e in attesa di scoprire dove i suoi protagonisti vi porteranno.







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