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[BlogTour] Il lupo nel furgone bianco di John Darnielle: Tappa #5


Buongiorno Colors,

come sapete a noi Libraie del Colore piacciono i libri per ragazzi e oggi vi parlo di una novità in libreria per Rizzoli!


IL LUPO NEL FURGONE BIANCO

di John Darnielle

Prezzo: € 20,00 | Ebook: € 9,99 |
Pagine: 284 | Genere: YA |
Editore: Rizzoli| Data di pubblicazione:  30 Aprile

Trama


«Va tutto bene, mamma» dissi. «Ho paura che sarai solo» disse lei, piangeva. «Sarò solo in ogni caso.» Non intendevo dirlo con quel tono ma mi uscì così, e d'altra parte era la verità. Sfigurato da un incidente da quando aveva diciassette anni, Sean Phillips vive nel suo minuscolo appartamento in una cittadina del Sud della California. Isolato tra quelle mura, costruisce mondi possibili, orchestra avventure fantastiche per i tanti sconosciuti a cui piace perdersi nei giochi di ruolo. Traccia Italiana è la sua ultima creazione: si gioca per corrispondenza, ogni lettera una mossa, a cui Sean risponde presentando scenari sempre nuovi, avventure in un'America del futuro devastata e imbarbarita. Lo scopo del gioco è uno solo: trovare un rifugio, e conservarlo, fino a raggiungere l'ultima fortezza, il santuario, la salvezza. Lance e Carrie, invece, frequentano un liceo in Florida. Giocano a Traccia Italiana, e sono convinti che quell'universo immaginario si possa trasportare nel mondo reale. Un errore che sarà loro fatale, e di cui Sean sarà chiamato a rispondere davanti a un giudice. Da quei giorni in tribunale inizia il suo racconto, un viaggio indietro nel tempo fino al momento in cui lui stesso, per primo, decise di staccarsi dal mondo degli altri. Un romanzo innovativo, costruito con maestria e impreziosito da un finale che è anche climax e innesco degli eventi che hanno dato forma definitiva alla vita di Sean. "Il lupo nel furgone bianco" è una storia delicata e al tempo stesso penetrante sull'emarginazione e il desiderio di fuggire dalla realtà proprio dell'adolescenza.

  
 


RAPPORTO MADRE - FIGLIO

Il rapporto di Sean con i suoi genitori non è mai stato ottimale. Nemmeno quello con la madre, la donna che lo ha messo al mondo e che avrebbe dovuto proteggerlo dal dolore, è riuscita ad avere un approccio con lui: non ha notato nessuno dei segnali del suo malessere oppure non lo ha semplicemente voluto vedere e le conseguenze del suo incidente non ha migliorato le cose tra di loro, anzi le ha solo peggiorate.
Nessuno ha chiesto le motivazioni di Sean, hanno solo cercato di fare causa a chiunque arrivasse a tiro o trovare giustificazioni per il suo comportamento quando in verità sarebbe bastato prestare più attenzione al proprio figlio, capire il suo grido costante di aiuto e arrivare in tempo per fermalo.
Quando sono stati costretti a convivere con quanto accaduto, l’hanno trattato come un ragazzino problematico e malato che non ha mai capito la gravità delle sue azioni, quando Sean invece ha sempre continuato ad affermare che si è trattato solo di un incidente.
Gli stessi momenti passati in ospedale non sono serviti a rassicurare il ragazzo, quanto a fargli capire l’imperdonabile errore commesso e il futuro che ha perso. Anche dopo il periodo di convalescenza, la donna non è mai riuscita ad accettare il modo di Sean di evadere dalla reclusione, continuando a criticare le sue scelte.
Come tutte le persone è una donna umana, che può essere accusata di tante colpe: ha sempre sognato un brillante futuro per suo figlio, qualcosa di cui vantarsi e di essere orgogliosi e ora deve fare i conti con la realtà, una realtà troppo dura da accettare che acceca anche l’amore che una donna prova per il proprio figlio, messa davanti a tragici eventi che non avrebbe mai visto arrivare.
A volte tuttavia, anche un rapporto complesso e complicato, è meglio di nessun rapporto con la propria madre.


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