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Manga - Consigli di Lettura #23: Fragments of Horror di Junji Ito

Ciao a tutti Lettori e ben trovati! 

Ottobre sta volgendo al termine, ma in queste sue ultime giornate, in cui le piogge sembrano aver appena fatto capolino in un autunno forse fin troppo anomalo, voglio nuovamente parlarvi di MANGA rendendo protagonista dei miei consigli di lettura un autore eccezionale: Junji Ito è tornato ad infestare la mia tranquilla quotidianità con una raccolta di racconti, Fragments of Horror, incredibilmente affascinanti, capaci di infondere il più cupo dei terrori e di giocare, con una semplicità disarmante, con le paure più intime degli esseri umani, scandendo le mie ore al ritmo inesorabile di una narrazione quasi soffocante.

FRAGMENTS OF HORROR.


FRAGMENTS OF HORROR
di Junji Ito

Prezzo: € 15,00 | Pagine: 224  

Genere: Horror | Collana: UMAMI
Editore: Edizioni Star Comics | Data di pubblicazione: 29 Agosto 2018

TRAMA
Una splendida e inquietante raccolta di short stories firmate Junji Ito. Dopo il successo di Uzumaki-Spirale, uno dei più apprezzati maestri dell’horror a fumetti torna sulle pagine della collana Umami con una serie di racconti brevi che hanno per protagonisti uomini deboli e disagiati, vittime di raccapriccianti mostri, spettri e allucinazioni dalle sembianze femminili. Un volume unico per tuffarsi nell’immaginario di uno dei mangaka più rappresentativi del panorama giapponese contemporaneo, che accompagna i lettori in un viaggio nel subconscio e nelle paure ancestrali con il suo inconfondibile tratto realistico e disturbante, stridente e composto al tempo stesso.

IL MIO PENSIERO.

Conoscere Junji ito, abbracciarne l’universo, saggiarne la follia e riuscire a comprenderne le differenti sfaccettature è stata, forse, una delle esperienze di lettura più intense e singolari che io sia mai riuscita ad affrontare fino ad ora e Fragments of Horror altro non ha fatto se non alimentare, in me, quel fuoco capace di ardere solo di fronte ad un genio tanto irreprensibile.

Apparentemente senza un vero e proprio filo conduttore capace di unire i diversi racconti che vivono all’interno di Fragments of Horror, al di là del genere in cui gli stessi si inseriscono, Junji Ito riesce, in realtà, a delineare tra le sue pagine un ritratto particolarmente vivido di una delle condizioni più opprimenti del genere umano. Ad accomunare le storie che si susseguono nel volume in questione, infatti, ritorna prepotente la tematica di quell’ossessione, più o meno debole, in grado di annichilire completamente chi ne è succube e di trasformare, in un’incoscienza leggera ma fatale, piaceri e desideri in veri e propri incubi, sia per se stessi, sia per chi, in un modo o nell’altro, ne incrocia il cammino. Da Futon a Tomio – Il dolcevita rosso, in cui amore e lussuria si scontrano ripetutamente fino a raggiungere l’unico epilogo possibile, da Il mistero della casa di legno a Separazione graduale, dove l’aspetto emotivo si tramuta sensibilmente in una disperata inquietudine, da Bisturina a Magami Nanakuse, rappresentazioni perfette del terrore in cui ossessionanti passioni possono a poco a poco scivolare, passando per L’uccello nero fino ad arrivare a La donna che bisbiglia all’orecchio, nei quali famiglia e vendetta si fondono regalando ai concetti stessi nuove imprevedibili accezioni, Junji Ito riesce a ripercorrere con una straordinaria abilità le debolezze più sconfortanti dell’animo umano, dipingendo per i suoi lettori un quadro capace di prendere vita sotto i propri occhi.

Grazie all’inconfondibile tratto ipnotico e disturbante al tempo stesso, ciascuna tavola si rivela capace di rendersi incredibilmente espressiva anche laddove ad esserne protagonista non è un corpo umano: esattamente come in Uzumaki – Spirale, anche in Fragments of Horror le atmosfere che il mangaka riesce a ricreare divengono sempre più parte integrante dell’intero racconto, rendendosi di fatto indispensabili per enfatizzare maggiormente quella forza emotiva di cui le pagine sono intrise. Se il trasporto ed il coinvolgimento del lettore sono dotati di un carattere tanto intenso lo si deve, infatti, proprio alla capacità di Junji Ito di intessere con lo stesso un rapporto molto particolare, a tratti addirittura morboso, ma sorprendentemente sottile: il fascino che la linea morbida, ma incisiva che caratterizza ogni piccola storia esercita sugli animi di chi legge contribuisce senza dubbio alcuno a fare di ciascun universo narrativo un mondo seducente, ammaliante pur nel suo provocare in essi paure innate e forse proprio per questo ancor più interessante.

Sebbene tra gli otto racconti contenuti nella raccolta ce ne siano alcuni più armonici di altri e non in tutti l’elemento in grado di generare terrore e orrore abbia la medesima efficacia, il modo in cui Junji Ito esaspera e trasforma la realtà continua ad essere sorprendente: l’attenzione al dettaglio che riserva per ogni tavola ed il continuo intrecciarsi delle vicende con fenomeni del tutto soprannaturali, folli, ma in un certo qual senso anche razionali mostrano in maniera molto chiara e netta un estro narrativo assolutamente invidiabile, capace di conquistare per la bellezza di ciò che racconta prima e di incantare per la semplicità con cui riesce a rendere straordinariamente inquietanti situazioni ad un primo sguardo ordinarie dopo.

Veri e propri frammenti, fini e taglienti come vetro, abitano le pagine di una raccolta capace di raccontare le profondità dell’animo umano attingendo in maniera sublime all’immensità di un mondo sensibilmente extrasensoriale.

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