Recensione: Butterfly di Yusra Mardini
BUTTERFLY
Prezzo: € 11,90 | Ebook: € 8,99 |
Pagine: 360 | Genere: Autobiografia |
Editore: Giunti Editore| Data di pubblicazione: 16 Gennaio
Trama
Mentre l'imbarcazione di Yusra naufraga, nell'ultimo tratto del suo lungo viaggio per fuggire dalla guerra in Siria, lei e sua sorella Sarah si tuffano in mare per condurre in salvo la barca e gli altri passeggeri a bordo. Nuotano per ore nelle acque gelide, rischiando la vita, riescono a raggiungere le coste di un'isola greca. Da lì, il loro viaggio prosegue fino a Berlino. Il coraggio di Yusra e il suo talento di nuotatrice sono stati premiati: si qualifica alle Olimpiadi di Rio 2016 e gareggia come membro della squadra olimpica degli atleti rifugiati. Yusra è oggi ambasciatrice dei rifugiati ed emblema per i migranti di tutto il mondo: un potente esempio di resilienza e determinazione.
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
E' sempre difficile per me fare una recensione su una biografia, perché ogni volta mi pongo la stessa domanda, ovvero :"chi sono io per giudicare la vita di questa persona?"
Ogni volta mi riprometto di non recensire più biografie e ogni volta mi ritrovo attratta da esse, dalla storia reale che racchiude un libro di questo genere, dalle emozioni intense che può suscitare e soprattutto dai tanti insegnamenti che si possono trarre dalle forti esperienze raccontate.
Questo libro però va oltre tutto questo, perché tratta di un argomento attualissimo e molto dibattuto in questi mesi in tutta Europa.
Yusra con semplicità e umiltà, ci parla delle motivazioni che l'hanno spinta a lasciare la Siria, rischiando la vita in mare per giungere in Germania, meta finale del suo viaggio.
Ci parla di come amava vivere a Damasco la sua città, di quanto abbia sofferto nel lasciarla, del suono delle bombe e degli spari che "prima ti terrorizzano e poi ci fai l'abitudine", di quanti bambini sono nati conoscendo solo la paura e il rumore della guerra.
Ci parla di un sogno, il suo grande sogno, quello di gareggiare alle Olimpiadi e di come la guerra glielo stava portando via.
Ci parla della disperazione di ogni essere umano che in fondo all'anima, a parte tutto, vuole solo vivere in pace e in serenità con i propri cari.
Ci mette di fronte a uno specchio, quando racconta il suo arrivo in un isoletta greca, sfinita ed assetata e gli viene negato anche il diritto sacrosanto di comprare una bottiglia d'acqua.
Ci mette di fronte a una parola che spesso usiamo senza esserne coscienti ovvero: essere umano.
Cosa significa la parola "essere umano"? Ce lo siamo mai chiesti?
Esseri umani si nasce o si diventa?
Questo libro non è solo il resoconto di una vita, ma è soprattutto uno specchio in cui ognuno di noi deve avere il coraggio di guardare, per capire, per immedesimarsi, per porsi delle domande cruciali come "io invece che avrei fatto?"
La scrittura è scorrevole, lo stile è pulito, a volte duro e netto, e si sposa perfettamente alla storia raccontata.
Uno stile emozionale che cattura il lettore e lo coinvolge in un viaggio assurdo, pericoloso, ma anche pieno di umanità e amicizia.
Un racconto che non annoia mai, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine, con piccoli e grandi colpi di scena, quasi che la vita voglia sottolineare che spesso la realtà supera di gran lunga la fantasia.
L'ambientazione è descritta molto bene e non solo fa da cornice al racconto ma aiuta il lettore a "vedere" i luoghi che Yusra descrive.
Il personaggio principale ovviamente è Yusra, ma vorrei citare anche Sara, la sorella, che sembra essere il pilastro portante di Yusra.
Senza Sara, Yusra forse non avrebbe mai avuto il coraggio di sognare fino in fondo.
un libro davvero bello, emozionante e che ti rimane dentro.
Dopo questo libro vedrete l'immigrazione con occhi diversi, ve lo garantisco.
Consigliato a tutti, un libro così, ogni essere umano dovrebbe leggerlo!
Ogni volta mi riprometto di non recensire più biografie e ogni volta mi ritrovo attratta da esse, dalla storia reale che racchiude un libro di questo genere, dalle emozioni intense che può suscitare e soprattutto dai tanti insegnamenti che si possono trarre dalle forti esperienze raccontate.
Questo libro però va oltre tutto questo, perché tratta di un argomento attualissimo e molto dibattuto in questi mesi in tutta Europa.
Yusra con semplicità e umiltà, ci parla delle motivazioni che l'hanno spinta a lasciare la Siria, rischiando la vita in mare per giungere in Germania, meta finale del suo viaggio.
Ci parla di come amava vivere a Damasco la sua città, di quanto abbia sofferto nel lasciarla, del suono delle bombe e degli spari che "prima ti terrorizzano e poi ci fai l'abitudine", di quanti bambini sono nati conoscendo solo la paura e il rumore della guerra.
Ci parla di un sogno, il suo grande sogno, quello di gareggiare alle Olimpiadi e di come la guerra glielo stava portando via.
Ci parla della disperazione di ogni essere umano che in fondo all'anima, a parte tutto, vuole solo vivere in pace e in serenità con i propri cari.
Ci mette di fronte a uno specchio, quando racconta il suo arrivo in un isoletta greca, sfinita ed assetata e gli viene negato anche il diritto sacrosanto di comprare una bottiglia d'acqua.
Ci mette di fronte a una parola che spesso usiamo senza esserne coscienti ovvero: essere umano.
Cosa significa la parola "essere umano"? Ce lo siamo mai chiesti?
Esseri umani si nasce o si diventa?
Questo libro non è solo il resoconto di una vita, ma è soprattutto uno specchio in cui ognuno di noi deve avere il coraggio di guardare, per capire, per immedesimarsi, per porsi delle domande cruciali come "io invece che avrei fatto?"
La scrittura è scorrevole, lo stile è pulito, a volte duro e netto, e si sposa perfettamente alla storia raccontata.
Uno stile emozionale che cattura il lettore e lo coinvolge in un viaggio assurdo, pericoloso, ma anche pieno di umanità e amicizia.
Un racconto che non annoia mai, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino alla fine, con piccoli e grandi colpi di scena, quasi che la vita voglia sottolineare che spesso la realtà supera di gran lunga la fantasia.
L'ambientazione è descritta molto bene e non solo fa da cornice al racconto ma aiuta il lettore a "vedere" i luoghi che Yusra descrive.
Il personaggio principale ovviamente è Yusra, ma vorrei citare anche Sara, la sorella, che sembra essere il pilastro portante di Yusra.
Senza Sara, Yusra forse non avrebbe mai avuto il coraggio di sognare fino in fondo.
un libro davvero bello, emozionante e che ti rimane dentro.
Dopo questo libro vedrete l'immigrazione con occhi diversi, ve lo garantisco.
Consigliato a tutti, un libro così, ogni essere umano dovrebbe leggerlo!
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