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Recensione: Il branco uccide di Marina Crescenti


IL BRANCO UCCIDE- CACCIA AL DRAGO GIALLO

di Marina Crescenti

Prezzo: € 15,30 | Ebook: € 13,00 |
Pagine: 192 | Genere: Giallo splatter |
Editore: Nero Press Edizioni|
Data di pubblicazione:  16 gennaio 2019

Trama

Oscar e il suo branco affrontano il mondo con il piglio di chi ogni giorno deve fare i conti con la propria anima spietata, sfasciata da abusi subiti e sofferenze patite, "pane quotidiano" della loro infanzia. La crudeltà gocciola da ogni pagina, ma in questa seconda avventura il branco si trova ad affrontare un nemico altrettanto feroce: il Drago Giallo. Nulla placherà la furia del drago, se non la vendetta. Il pericolo, però, potrebbe giungere anche da molto più vicino... I protagonisti del romanzo si muovono all'interno di una storia dalla doppia faccia, che strizza l'occhio a una narrazione cruda e brutale. Non a caso vi si respira il clima di un certo cinema poliziesco - quello italiano degli anni Settanta e Ottanta - che si insinua prepotente fra le righe e prende a calci i sentimenti. A volte capitola e lascia la scena all'amore, cede il passo all'amicizia. Nel branco si riaffacciano, così, speranze e buoni propositi, ma c'è da chiedersi se non siano solo fantasmi pronti a sgretolarsi alla successiva, imminente sequela di calci...
  
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Quando ho finito di leggere questo libro, sono stata qualche ora con una sensazione strana addosso, un misto di piacere e disgusto.
Piacere perchè oggettivamente è un bel libro, con una trama originale e ben congegnata, disgusto perchè per me, che quando leggo mi immagino tutto come se nel mio cervello si stesse proiettando un film,  è troppo splatter.
Ma questo non è detto che sia un difetto, anzi, devo fare un plauso all'autrice per il modo che ha di descrivere certe situazioni non semplici da gestire.
Il branco si trova a dover risolvere una questione di "alto tradimento", senza immaginare le conseguenze che susciteranno le loro azioni.
Il Branco è il protagonista principale, poichè i suoi componenti si muovono e vivono le loro vite in simbiosi l'uno con l'altro.
Oscar è il loro capo, la testa pensante, colui che sa sempre cosa fare, anche se in realtà spesso è alienato dall'uso continuo di droghe.
Senza la sua guida il branco si sente perso.
Lo stile di scrittura è crudo, diretto, tagliente, talmente le descrizioni sono reali che spesso mi sono trovata con una morsa allo stomaco.
Il ritmo è frenetico, sincopato, così da lasciare il lettore senza respiro.
L'autrice gioca su continui cambi di scena, a volte piacevoli, perché fanno vedere la stessa situazione da angolazioni diverse, a volte così repentine che sinceramente ho fatto fatica a seguirle.
Buon uso dello show/don't tell, con dialoghi reali e coerenti alla storia, che aiutano il lettore a immedesimarsi.
Sicuramente i dialoghi sono il punto forte di questo romanzo poiché risultano ben congegnati affinché si possa venire a conoscenza di informazioni importanti senza che l'autrice  debba essere costretta a "raccontare i fatti e gli antefatti".
Ambientazione secondaria ma idonea alla trama.
In fondo questa storia potremmo ambientarla ovunque e funzionerebbe lo stesso.
Questo romanzo è intriso di sangue, cattiveria, rabbia, crudeltà, ma anche di amore e amicizia, anche se questi due sentimenti sembrano essere appositamente nascosti dai protagonisti, come se amare qualcuno o essergli amico fossero sinonimi di debolezza.
Oggettivamente posso dire che è un bel libro, con una storia che ti rimane dentro e ti lacera come una coltellata.
Lo consiglio a tutti coloro che amano il genere giallo splatter, a tutti quelli che sono forti di stomaco.

















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