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Recensione: Suicide Club di Rachel Heng


Esce oggi per la Casa Editrice Nord un Distopico dalla trama originale e accattivante e con un titolo e una cover che trasmettono una certa inquietudine... pronti a scoprire cosa ne penso di Suicide Club di Rachel Heng?

SUICIDE CLUB

di Rachel Heng

Prezzo: € 18,60 | Ebook: €  9,99 |
Pagine: 382 | Genere: Distopico |
Editore: Editrice Nord | Data di pubblicazione:  28 Marzo

Trama


Lea ha cento anni e ne dimostra meno di quaranta, grazie agli straordinari progressi della medicina, che permettono ad alcune persone – selezionate alla nascita – di triplicare la durata della vita. Tutto quello che devono fare è attenersi scrupolosamente alle regole del benessere. Lea non mangia cibi grassi, non beve alcolici, non ascolta musica deprimente, non si allena né troppo intensamente né troppo poco. È la candidata ideale per accedere a una nuova fase sperimentale di cure, destinata a prolungare l'esistenza all'infinito. Un giorno, però, tornando dal lavoro, Lea vede suo padre dall'altra parte della strada, un padre con cui non ha rapporti da ottantotto anni. Per raggiungerlo, si lancia in mezzo al traffico e per poco non viene investita. Quel semplice gesto è la sua rovina: come può essere degna dell'immortalità una persona che agisce in modo tanto sconsiderato? In un attimo, il suo nome viene depennato dalla lista dei prescelti e lei è costretta a frequentare un gruppo di sostegno. Ed è qui che entra in contatto con alcuni membri del Suicide Club, un gruppo di ribelli che si batte per poter scegliere come e quando morire. E suo padre è uno dei membri. Dapprima sconcertata, a poco a poco Lea si rende conto che questi uomini e queste donne – che mangiano quello che vogliono, vanno a concerti clandestini, praticano sport estremi – hanno accumulato più esperienze in un anno di quante non ne abbia provate lei in una vita intera. D'un tratto, la prospettiva di vivere un'eternità di rinunce non è più così allettante. Ma ben presto si renderà conto che tutto ha un prezzo, e quello per la libertà potrebbe essere troppo alto…

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ho sentito parlare di questo libro da una mia amica incuriosita sia dalla trama sia dal titolo davvero molto particolare e così influenzata anche un po' da lei ho deciso di leggerlo, tra l'altro non escono molti Distopici ed essendo un genere che mi piace cerco quei pochi che escono cerco di non farmeli scappare.
Vi capita mai di pensare come sarebbe poter vivere in eterno? Riuscire a mantenere il proprio corpo sempre in salute e in forma? A volte mi capita di pensarci, ma non è facile immaginarsi come potrebbe essere... Suicide Club parla proprio di vita eterna, di persone che alla nascita risultano essere adatti per avere il meglio della scienza in fatto di perfezione e immortalità, ebbene si perché non tutti risultano idonei e chi non lo é non ha diritto a pezzi di ricambio, organi costosi e indistruttibili, una pelle di diamante, dei muscoli di ferro o un sangue super energetico. 
Lea è una delle due protagoniste di Suicide Club, ha 100 anni, una vita perfetta ed è una delle prescelte per diventare presto Immortale, ma un giorno in mezzo alla follia scorge un viso familiare e questo la porta a distrarsi, una distrazione che le costerà molto cara poiché le sconvolgerà la vita e la metterà in contatto con coloro che non vogliono vivere in eterno, che vogliono la scelta di poter vivere e soprattutto morire come vogliono loro. 
Anja è l'altra protagonista del libro, la sua vita è stata un po' diversa rispetto a quella di Lea, grazie al fatto che sua mamma era una famosa cantante lirica e lei una talentuosa violinista... Mentre Lea è convinta della sacralità della vita Anja è più vicina a coloro che invece vivo il mal di vivere. Lea e Anja si incontrano in un gruppo di sostegno e piano piano diventano amiche...
La storia è raccontata in terza persona e il lettore osserva le vite di Lea e Anja, le confronta, ne comprende le differenze e pagina dopo pagina scopre molto del loro passato, soprattutto di Lea, che tra le due è la protagonista principale, quella che da il via a tutta la storia insieme a suo padre.
Il mondo e la storia creati da Rachel Heng hanno un non so che di inquietante, un qualcosa che mette i brividi man mano che si va avanti nella lettura e che riesce a tenere il lettore incollato alle pagine: capitolo dopo capitolo assistiamo al cambiamento che avviene in Lea, anche se sembra più un risveglio, perché in lei fin da piccola c'era qualcosa che non andava come il resto del mondo si aspettava, ma é stato represso, nascosto e dimenticato... Il mondo di Lea è incredibilmente lontano da noi, ma per certe cose anche vicino, in fondo la scienza cerca sempre di evolversi e vengono creati arti artificiali sempre più realistici per chi ha degli handicap, ma in Suicide Club cambiarsi i pezzi è una cosa necessaria per restare in forma, la gente si priva anche dei piaceri della tavola, mangiando cose salutari e anche piuttosto sgradevole al gusto, si sottopongono a cure estenuanti e a controlli precisi per evitare di perdere anche un solo mese di vita.
Suicide Club fa riflettere il lettore e personalmente mi sono ritrovata spesso a domandarmi quanto possono esser felici le persone a vivere così, costantemente sotto osservazione, sempre attente a quello che dicono, pensano, mangiano o fanno? 
Rachel Heng nel suo libro tocca argomenti importanti, che fanno parte del nostro presente come l'eutanasia, le malattie genetiche e i cibi considerati cancerogeni, tutte che cose che nel bene o nel male spaventano e di alcune ancora non si hanno soluzioni e in Suicide Club la soluzione e le risposte le hanno, ma per averle bisogna rinunciare alla propria libertà e ne vale davvero la pena?
Esiste davvero un mondo perfetto? Rachel Heng nel suo libro da la risposta, mostrando come anche in un mondo apparentemente perfetto in realtà vi sia un Governo che monopolizza la gente, che in qualche modo è corrotto da chi ha soldi e potere e che si volta dall'altro lato a seconda di chi decide di ribellarsi.
Suicide Club è un libro particolare, con una trama incredibilmente originale e con dei protagonisti ben caratterizzati, di cui viene dato un perfetto quadro psicologico e che vengono descritti con cura, l'autrice da molte informazioni sui protagonisti principali, aiutando il lettore a comprenderne meglio il percorso e soprattutto le scelte. Sia Lea sia Anja diventano padrone delle loro vite pagina dopo pagina,  trovano la propria strada e le alcune risposte alle loro domande. Lea spesso sembra una ragazzina che segue la massa, altre volte una possibile serial killer, pur avendo 100 anni sembra esser una ragazzina nel corpo di una donna.. Anja invece è forse più fredda, calcolatrice, disillusa e stanca anche di spiegare le sue ragioni, di sentire il solito disco rotto di coloro che sono stati totalmente manipolati dal sistema.
In alcuni punti ho trovato il ritmo un po' lento e personalmente avrei tagliato alcuni passaggi, la storia ha tinte cupe e spesso ci si sente come soffocare, il lettore vive in prima persona quell'inquietudine e quel malessere che caratterizzano i protagonisti, percepisce anche quell'affanno e quel bisogno di coloro che desiderano solo vivere in eterno e sono davvero disposti a tutto, anche a tradire chi amano pur di ottenerlo.
Suicide Club è un libro diverso, che si legge abbastanza velocemente, non facile da metabolizzare, una lettura che da molti spunti di riflessione al lettore e che a volte lo confonde... Che dite siete pronti a scoprire questo mondo fatto di vita eterna? Pronti per sapere cosa alla fine sceglierà lei e quale ruolo avranno suo padre e Anja? Preparatevi perché le emozioni che proverete saranno tante e non sarà facile gestirle tutte!



E MEZZO




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