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Recensione: Sangue Sporco di Enrica Aragona



Oggi partecipo al Review Party di un libro che mi ha lasciato il segno, un romanzo che vale davvero la pena leggere.
Passate anche a dare un occhiata alle recensioni di: I miei magici mondi, Esmeralda viaggi e libri, Libri al caffè, Bookspedia.


SANGUE SPORCO

di Enrica Aragona

Prezzo: €12,68  | Ebook: €9 ,99 |
Pagine: 232-| Genere: Narrativa Contemporanea |
Editore: Corbaccio | 
Data di pubblicazione: 23 Maggio 2019

Trama


Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare.
Il primo romanzo, intenso e potente di una nuova voce italiana.
  
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ho deciso di leggere questo libro, perché la sinossi mi ha ricordato un giorno in cui, anni fa, sono andata a casa di un compagno d'università che abitava in un quartiere di case popolari a Roma.
Un giorno che non dimenticherò mai, perché ho visto da vicino cosa significa la parola degrado e quanto può essere grande la voglia di riscatto che hanno alcune persone che abitano in quei quartieri.
La trama, quindi, più che essere originale è verosimile, cruda e coerente.
Potrebbe essere tranquillamente una storia qualunque in un qualunque quartiere degradato di una grande città, ed è proprio questo che rende il romanzo accattivante.
Scilla è una bambina di quattro anni che si trasferisce con il padre, la matrigna e le due sorellastre, da una baracca in una casa popolare in un quartiere ancora in costruzione.
Appena arrivata conosce Renata, una bambina particolare con la quale intreccerà una grande amicizia duratura nel tempo.
Ma in quel luogo dove le regole di vita sono diverse da quelle comuni, ognuno è un mondo a se che cerca di sopravvivere alle proprie ferite sia nel corpo che nell'anima.
Scilla e Renata si difenderanno a vicenda, fin quando la vita le metterà di fronte alla scelta di soccombere a quella realtà o cercare di uscirne definitivamente.
Scilla è una ragazza con un grande vuoto affettivo, ma nonostante questo sa capire perfettamente ciò che è bene e ciò che è male per se stessa e per chi ama.
E' ben caratterizzata sia psicologicamente che caratterialmente ed è un personaggio in crescita.
Suscita empatia nel lettore e la sua evoluzione psicologica è molto interessante.
Fa male avere la consapevolezza di quante Scilla ci siano, più vicino di quanto immaginiamo.
Renata è il prodotto di una famiglia dissestata, forte fuori ma profondamente fragile dentro.
Nella sua vita, sin da bambina, è stata messa di fronte alla morte, un trauma che la segnerà sin nel profondo.
Ben descritta, soprattutto a livello psicologico, è un personaggio misterioso e semplice nello stesso momento.
La scrittura è scorrevole, lo stile è netto, crudo, perfettamente in linea con la trama.
Buon uso dello show don't tell, con dialoghi veri che rendono la storia e i personaggi tridimensionali.
L'ambientazione è perfetta, ben descritta, visibile, in alcuni momenti sembra di sentire addirittura gli odori.
Finale che lascia un buon sapore in bocca.
Un romanzo che penetra nell'anima e  fa vivere emozioni forti e contrastanti, che fa riflettere su certe situazioni della vita quotidiana, sulla psicologia delle persone segnate da luoghi particolarmente degradati e da esperienze dure, sulla voglia di riscatto, sulla difficoltà oggettiva che queste persone devono affrontare per riuscire a superare queste dinamiche.
Una storia da leggere in treno, in metro, o in qualsiasi luogo troppo urbanizzato e poco qualificato.
Un libro bello e brutale, verosimile e pregno di significati, insomma consigliatissimo.
































Commenti

  1. Io non mi aspettavo mi piacesse così tanto, invece è una storia forte ma davvero bella. Grazie ancora di avermi coinvolta Sonia

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    1. Grazie a te di aver partecipato… alla prossima :-)

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  2. Una storia molto reale e forte. Scilla e Renata sono caratterizzate benissimo. Davvero un ottimo romanzo

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  3. .."Non c'erano regole da seguire, parole o movimenti da evitare, dettagli che potessero aiutarmi a capire se e quando sarebbe successo. La prima volta che conobbi quella rabbia incoerente e feroce avevo sette anni, ed ebbi paura. Paura di morire, quella che non fa rumore, si avvicina piano e ti salta addosso, ti risucchia in un buio appiccicoso dove non riesci più a muoverti" ... romanzo tra passato e presente, realistico, ironico, drammatico, ma allo stesso tempo, leggero perché scritto con parole semplici, così ricco di particolari da avere la sensazione di vedere scorrere sotto gli occhi le scene di un film e sentirsi far parte della storia come un protagonista. La vita di periferia di una grande città, fatta di degrado, violenza, droga, malavita, amicizia e amore, dove, se sei abbastanza forte, ti può far diventare una persona migliore.

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  4. Bellissimo . Mi è piaciuto molto . Duro e senza sconti, come la vita, ma non privo di poetica .

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