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Recensione: I Lupi di Venezia di Alex Connor


 I LUPI DI VENEZIA

 di Alex Connor
Prezzo: € 9,90 | Ebook: € 2,99 |
Pagine: 382Genere: Thriller storico |
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 24 ottobre 2019

Trama

La città ha i suoi segreti custoditi nell’ombra
Venezia, XVI secolo.
La dura vita di bottegai, prostitute, schiavi ed ebrei del ghetto contrasta con l’abbagliante ricchezza della città lagunare, meta di mercanti provenienti da ogni parte del mondo per fare fortuna. Ma alla prosperità, si sa, si accompagna spesso la corruzione. In un’epoca in cui l’inganno, la malizia e la perversione prosperano al pari dell’arte e della filosofia, i lupi hanno vita facile. Sono individui spregiudicati, che si muovono famelici, fiutando le migliori opportunità per acquisire sempre più potere, coinvolgendo ignare pedine nelle loro oscure trame. Marco Gianetti è un assistente del Tintoretto, Ira Tabat un mercante ebreo: i loro destini stanno per piegarsi al volere di individui molto in vista, come il poeta Pietro Aretino, la cortigiana Tita Boldini e la spia Adamo Baptista. Il ruggito del leone di Venezia sembra essersi placato, ora che i lupi sono a caccia.

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Mi piacciono molto i romanzi storici, ancora di più se sono thriller storici, così sono stata molto felice di leggere questo libro che devo essere sincera, mi ha coinvolto sin dalla prima pagina.
Ma prima di parlarvi dei personaggi e della trama, vorrei porre l'accento sull'ambientazione.
Venezia, come tutti sappiamo è una bellissima città, che però in questo romanzo rivela il suo lato oscuro fatto di intrighi e giochi di potere.
I luoghi sono ben descritti e si riesce a visualizzare perfettamente sia il periodo storico, sia gli ambienti descritti nelle varie scene.
Non è solo una cornice alla storia, ma in alcuni punti Venezia diventa quasi una coprotagonista, in quanto ha delle peculiarità che non si riscontrano in altre città Europee.
Tra l'altro è davvero affascinante venire a conoscenza durante la lettura del carattere del Tintoretto o della boriosità di Tiziano.
La trama è originale e ben congeniata.
Viene ritrovata una ragazza orrendamente  mutilata in un canale di Venezia, e non si capisce chi sia.
Il Tintoretto, che spesso va all'obitorio a fare studi di anatomia, riconosce il cadavere poichè ha ritratto quella stessa ragazza qualche mese fa.
Da quel momento loschi individui  cominciano a manipolare le vite di alcune persone, tra le quali quella dello stesso Tintoretto e del suo assistente Marco Gianetti.
Marco Gianetti  fa parte di una ricca e antica casata della nobiltà veneziana.
Ritenuto dal padre un inetto, viene mandato allo studio del Tintoretto, per cercare di dargli uno scopo.
In realtà è un ragazzo cresciuto senza l'affetto dei genitori, sensibile, e con una bella anima, anche se insicuro e in alcuni momenti pavido.
Un personaggio ben descritto e caratterizzato sia psicologicamente che caratterialmente.
Ira Tabat è un medico ebreo che vive nel ghetto, che vista la sua professione può uscire ed entrare a qualsiasi ora.
Viene chiamato da Gianetti per curare suo padre, così nasce tra i due un' amicizia, non vista di buon occhio sia dal padre che da alcuni loschi figuri amici del padre.
Anche Ira è un personaggio ben caratterizzato e definito.
La lettura è scorrevole, abbastanza ritmata,  in linea con il periodo descritto.
Lo stile è chiaro, in alcuni momenti tecnico, ma sempre in linea con la trama.
Bellissimi i dialoghi, molto verosimili , che aiutano il lettore ad entrare nella storia e a vivere gli accadimenti.
Sono il punto forte del romanzo a mio parere, poiché sono loro che danno tridimensionalità ai personaggi.
Piccoli e grandi colpi di scena si svelano durante la lettura e danno modo al lettore di desiderare di andare avanti.
Purtroppo si scopre solo alla fine che non è un libro autoconclusivo, e devo essere sincera, ci sono rimasta un pochino male, ma aspetterò con ansia l'uscita del secondo volume.
Un libro da leggere in tutte le stagioni, possibilmente circondati da mobili antichi o sdraiati comodamente in un divano dal sapore retrò, sorseggiando un bel bicchiere di vino raboso e sgranocchiando un bel piatto di Baicoli.
Consigliato a chi ama il genere thriller storico e a tutti coloro che amano storie ricche di personaggi e colpi di scena.







































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