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[Review Party] The ones - La profezia dei prescelti di Veronica Roth


Buongiorno a tutti Lettori e ben trovati! 

Iniziamo la settimana con uno sguardo curioso su una nuova attesa uscita firmata Mondadori! Dopo il successo ottenuto con la trilogia di Divergent e le piccole insoddisfazioni della successiva duologia, Carve the MarkVeronica Roth torna in libreria per confrontarsi nuovamente con i suoi lettori, mettendoli di fronte ad una misteriosa profezia ed una complicata missione di salvataggio: The ones - La profezia dei prescelti esce domani!

THE ONES - La profezia dei prescelti.


THE ONES - La profezia dei prescelti
di Veronica Roth

Prezzo: € 19,00 | Ebook: € 9,99
Pagine: 396 | Genere: Adult Fantasy
Editore: Mondadori Data di pubblicazione: 21 Luglio 2020

TRAMA
Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare... 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO. 

Vi siete mai soffermati a riflettere sull'immobilità soggettiva del tempo? Certo, tecnicamente il suo scorrere ha un valore del tutto oggettivo, il mio minuto è esattamente uguale al vostro, eppure la sua percezione non è quasi mai la stessa e spesso dimentichiamo quanto feroce sia il suo inarrestabile movimento. Qualcosa di radicato nel nostro passato rimane, così, per noi immutabile nella sua essenza e ritrovarlo alterato in un nuovo presente, con diverse esperienze di vita ormai alle spalle, rappresenta, forse, uno dei più brutali shock esistenti. Uno di quelli resi ancora più laceranti dall'ineguagliabile emozione di riscoprirsi adolescenti un'altra volta. Uno dei tanti inevitabili tiri parte, semplicemente, del nostro ciclo esistenziale, a cui nessuno, scrittori inclusi, potrà mai sottrarsi. 

Per me, come per molti altri lettori della mia generazione, Veronica Roth è l'emblema di una delle trilogie letterarie più fortunate dei suoi tempi, Divergent, ed il suo ritorno in libreria segna esattamente un tuffo in quel decantato passato ignaro, però, degli effetti e delle attese che ha riversato sul presente: The ones - La profezia dei prescelti non riesce, infatti, a sorprendere, mostrando proprio nel suo sviluppo una serie di fatali debolezze, pur confermando, a suo modo, una buona attitudine dell'autrice a ricreare interessanti ed intricati mondi fantastici all'interno dei quali desiderare, almeno in parte, di poter sprofondare e mettere alla prova il proprio spirito di sopravvivenza.

Forte di una costruzione narrativa particolarmente interessante, The ones - La profezia dei prescelti mostra fin dalle prime pagine una netta superficiale differenza con i romanzi che l'hanno preceduto, presentando un lessico ed un vissuto decisamente più maturi. La narrazione si serve, infatti, di un punto di vista diverso per raccontare la sua storia, che prende il via esattamente dieci anni dopo gli eventi che hanno visto coinvolti i protagonisti e che il lettore scoprirà gradualmente nel corso della lettura mediante l'inserimento, all'interno delle pagine stesse del libro, di documenti governativi, quali trascrizioni di interrogatori, report, segnalazioni e comunicazioni interpersonali, ed articoli tratti dai giornali locali oltre che dalla letteratura propria di quel mondo. Come fosse un complicato puzzle da ricostruire, fatti, idee e pensieri si intrecciano in un unicum pericoloso e delicato, incapace però di seguire un filo conduttore logico e coerente, provocando una controproducente frammentazione delle informazioni e della trama, che non riesce così a ricreare quell'atmosfera tesa e magnetica che solo un mistero ben architettato ed organizzato può generare.

Ma non solo. Scegliere di sviluppare in tal modo un romanzo significa soprattutto correre il rischio di distogliere fortemente l'attenzione del lettore da quelli che dovrebbero essere, invece, i veri snodi focali della narrazione, che finiscono per perdersi e minare il buon potenziale di una storia che aveva tutte le caratteristiche per poter divenire il nuovo punto di riferimento di Veronica Roth. Promesse e premesse, quindi, cui non è seguita una vera concretizzazione delle aspettative e che hanno coinvolto inevitabilmente anche i protagonisti. Adulti, e non più adolescenti, essi godono di una caratterizzazione particolarmente dettagliata e rispecchiano ognuno un canone diverso della nostra società, dalla ragazza schiva e solitaria fino ad arrivare al ragazzo nero impegnato nel mondo politico e sociale. Sebbene a tratti ne emerga un profilo fin troppo stereotipato, è grazie a questo aspetto che l'autrice riesce ad instaurare un legame con i lettori, affrontando con una certa cura forti tematiche attuali, come la lotta per i diritti delle minoranze, i movimenti contro qualsiasi tipo di razzismo, l'impegno attivo a favore dell'uguaglianza degli individui in quanto tali, l'impatto pressante dei social media, la questione delle dipendenze dalle sostanze stupefacenti, che si uniscono a quelle più classiche del genere, quali l'eterno confitto che vede contrapporsi bene e male, il continuo interrogare se stessi circa il proprio destino ed il vero potere della magia, dipingendo del tutto un quadro ampiamente esaustivo.

In questo contesto, è l'elemento magico a porsi al centro della narrazione e a divenire oggetto di uno studio ben approfondito, offrendo ai lettori due differenti visioni, in forte antitesi tra loro. Se da una parte, infatti, la magia viene presentata come l'innovazione capace di incuriosire ed affascinare i più, dall'altra è il timore delle conseguenze della stessa ad insinuarsi tra coloro che non sono in grado di praticarla, dando vita così ad una contrapposizione su cui riflettere e discutere che segna, di fatto, il vero punto di forza del romanzo. Storia, quella di The ones - La profezia dei prescelti, che fatica, però, a decollare, lasciando spazio all'azione solo nella sua seconda metà, in una forte insoddisfazione generale.

Da Veronica Roth ci si aspettava, onestamente, molto di più.


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