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[Review Party]: Io sono del mio amato di Annick Emdin

IO SONO DEL MIO AMATO


                                                                   di Annick Emdin



Prezzo: €  17,00 | Ebook: €  9,99 |
Pagine: 219 | Genere: Narrativa Contemporanea  |
Editore:  Astoria |  Data di pubblicazione: 8 Ottobre

Trama

Gerusalemme, 1995. Nel quartiere ultraortodosso di Mea Shearim vive Levi Kogan, primo di sette fratelli, che ha sempre vissuto secondo le tradizioni e le norme religiose della comunità charedi per volontà di nonno Chaim, di cui è il nipote prediletto. Un giorno Levi fa un incontro che gli cambia la vita: Yael, una giovane soldatessa, lo salva da un attentato e il ragazzo, colpito dall'episodio, sente forte l'impulso a impegnarsi nella difesa del suo Paese. E s'innamora proprio di Yael, tanto diversa da lui e dal suo ambiente: una ragazza che fuma, indossa pantaloni corti, non sa cucinare ma sa maneggiare le armi... Ma seguire il cuore vuole dire essere espulsi dalla comunità charedi e dalla propria famiglia; soprattutto significa deludere nonno Chaim, che Levi stima più di chiunque altro. E così, le scelte del ragazzo sono messe a confronto con il racconto di un'altra vita, una vita segreta, quella di Chaim che inizia in una sperduta cittadina ucraina nel 1941, il giorno del suo matrimonio. Durante la celebrazione, Chaim non può immaginare quanto il suo destino verrà sconvolto di lì a poco. In un coinvolgente alternarsi di passato e presente si dipanano le vicende di nonno e nipote, nel contesto della grande Storia e della piccola storia di una famiglia di ebrei osservanti, di volta in volta costretta ad affrontare una realtà multiforme, a constatare quanto complicati possano essere i rigidi precetti della religione e quanto sia necessario derogare alle norme dettate.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Di questo libro mi ha attratto in particolare la sinossi, mi intrigava particolarmente leggere una storia dove i protagonisti sono degli ultraortodossi charedi.

Non sapevo cosa aspettarmi e sono rimasta piacevolmente colpita da quanto la narrazione è riuscita a catturarmi e a trasportarmi nell’atmosfera rigida del quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme. 

La trama è semplice ma originale: Levi Kogan è un ragazzo charedi, primogenito di sette fratelli ha sempre seguito le regole rigide della sua comunità, non ha mai guardato la tv e le sue uscite di casa sono limitate. Proprio durante una di queste uscite si trova coinvolto in un attentato e una bella soldatessa gli salva la vita. Questo episodio lo porta a riflettere e a desiderare di uscire dal guscio sicuro della sua comunità per poter servire la patria.
Questa sua decisione porta scompiglio in famiglia, soprattutto con suo nonno Chaim che non riesce a concepire una simile scelta. 
Quando Levi si innamora della bella soldatessa e mette in pratica il suo intento, i rapporti tra lui e il nonno si raffreddano nonostante tutti e due soffrano della situazione. Anche il nonno, così rigido e conservatore ha i suoi segreti. 

Levi Kogan è un ragazzo posato ma con un carattere forte e volitivo. Essendo cresciuto al riparo dalla vita frenetica e dalla tecnologia, ha un ingenuità di fondo spiazzante, ma ciò non lo limita nel pensiero critico, anzi lo porta ad avere le idee molto chiare.
Yael è una ragazza dei tempi moderni, fuma, non sa cucinare e da per scontato che donne e uomini hanno gli stessi diritti e doveri, anche se  l’attrazione per  Levi nasce proprio dalla sua diversità.
Chaim è un uomo provato dagli avvenimenti della vita. Con molta fatica e sudore si è costruito una famiglia che dirige e protegge da buon capostipite charedi, ma la sua vita non è sempre stata lineare, durante il nazismo ha perso la fede per poi ritrovarla e ci sono avvenimenti che non ha mai raccontato a nessuno, nemmeno al figlio. E’ un uomo duro, rigido, ma con un cuore grande che saprà dominare la ragione.

La lettura è scorrevole, piacevole e ritmata, lo stile è chiaro, avvolgente a volte introspettivo. Buon uso dello show don’t tell con dialoghi verosimili che riescono a dare tridimensionalità ai personaggi. L’ambientazione è ben descritta.
Sia che si tratti di Gerusalemme o della Russia si riesce a percepire il clima e a immaginarsi il luogo come se  fosse in un film. Un libro che parla di amore vero, di scelte difficili e sofferte, di sacrifici e speranze, di ricordi sbiaditi e amicizie indissolubili. Un libro che mi ha emozionato dalla prima all’ultima riga e che mi ha fatto desiderare di conoscere più da vicino le abitudini e la filosofia degli ultraortodossi. Una lettura avvincente, dolce e amara come la vita ma con un finale positivo che lascia il lettore soddisfatto. Da leggere tutto di un fiato in un pomeriggio invernale, assaporando felafel e bevendo acqua e menta. Consigliato a chi è in cerca di una storia vera e potente nella sua semplicità.












Commenti

  1. Stupenda analisi, sono completamente d'accordo. Questo romanzo è stata una bellissima sorpresa e una lettura emozionante.

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  2. Tanto felice che ti sia piaciut

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