LE NOSTRE RECENSIONI


RECENSIONE: IL PRIMO CADAVERE DI ANGELA MARSONS

 


 IL PRIMO CADAVERE


                                                                   di ANGELA MARSONS




Prezzo: 9,90 €  | Ebook:  2,99 € |
Pagine: 384 | Genere: Thriller  |
Editore: New Compton Editori  
Data di pubblicazione: 7 settembre 2020


Trama

Il cielo nero e buio di una mattina invernale rispecchia perfettamente lo stato d’animo del detective ispettore Kim Stone mentre scende dalla sua Kawasaki Ninja per presentarsi al suo nuovo superiore, l’ispettore capo Woodwart della stazione di polizia di Halesowen; l’ennesimo dopo aver lavorato in quasi tutti i commissariati della regione. Conoscerà per la prima volta la sua nuova squadra, messa in piedi per l’occasione, che a prima vista sembra composta da membri sgangherati, forse “ingranaggi inceppati di squadre ben oliate” ma sui quali si dovrà presto ricredere. Con un tempismo perfetto, infatti, poco dopo viene ritrovato il cadavere decapitato e mutilato di un uomo, al centro di un boschetto fuori città. Ed è soltanto il primo di quella che sembra essere l’opera di uno spietato serial killer, cui la squadra comincerà a dare la caccia, qualche volta sul filo delle regole, in un inseguimento reso ancora più difficile dalla scarsa conoscenza reciproca e dalla necessità di trovare l’affiatamento che ancora manca tra loro. Tra abusi, violenze, pedofilia e mutilazioni, non sarà facile per il capo Stone mantenere unita la squadra e condurla alla risoluzione del caso.


 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Prequel della fortunata serie di romanzi sulla detective Kim Stone che l’hanno reso l'autrice Angela Marsons famosa in tutto il Mondo e che le hanno valso il Premio Bancarella 2020, “Il primo cadavere” ci racconta come tutto ha inizio, come si è formata la squadra che poi è cresciuta col tempo, soprattutto dal punto di vista dell’affiatamento e dell’unione che sono andati a consolidarsi col susseguirsi dei romanzi. In questo primo libro si scoprono i “perché” di alcuni atteggiamenti e modi di essere dei personaggi: Dawson così arrogante e presuntuoso ai limiti dell’insubordinazione. Però brillante e perspicace. Stacey la novellina, al suo battesimo del fuoco di fronte a un cadavere mutilato e decapitato ma che vuol dimostrare di valere. Bryant e la sua pazienza nei confronti del capo con cui, pian piano, costruirà un rapporto di vera amicizia. E poi il capo Stone, il suo carattere indisponente, le abilità relazionali inesistenti e l’Incapacità di lavorare con gli altri e l’abitudine ad infrangere le regole senza violare la legge, ma andandoci pericolosamente vicina. Il suo atteggiamento da “vera stronza” di chi vive preoccupandosi solo di se stesso, il carattere così riservato che tende a disinteressarsi anche della vita privata altrui, ma a cui invece non sfuggono debolezze e difficoltà. Kim darebbe la vita per ciascun membro della squadra. Un passato segnato da sofferenze profonde che l’hanno resa forte e determinata, ma anche solitaria e schiva.

Un insieme improbabile di elementi tra loro così diversi tanto quanto complementari, che imparano a lavorare in squadra, ognuno col proprio compito, in base alle attitudini personali tanto da sembrare un tutt’uno, un sol uomo che agisce in sinergia.  

L’intreccio poliziesco si snoda con un ritmo rapido e Incalzante e imprigiona il lettore che lo divora voracemente, grazie anche ad uno stile fluido e scorrevole. I colpi di scena si susseguono in un crescendo di suspence che incolla alle pagine: 116 capitoli brevissimi, qualche pagina soltanto, che spingono a leggere “solo un altro capitolo” dopo l’altro senza riuscire a interrompere la lettura.

La descrizione degli omicidi e delle scene è vivida e ben delineata e non mancano i particolari macabri corredati di dettagli, ma senza esagerare ed essere mai splatter.

All’interno della narrazione sono inseriti alcuni brani scritti in prima persona, distinti graficamente tramite il corsivo, in cui a scrivere è l’assassino che si rivolge ogni volta ad una vittima diversa durante l'omicidio e le torture, e ci svela il suo punto di vista e il suo godimento nel procurare dolore e paura, senza tuttavia rivelare la propria identità.

I dialoghi sono ben costruiti e ben bilanciati all’interno della narrazione, e sono concordi con i personaggi cui appartengono.

Un finale inaspettato che spiazza il lettore conclude degnamente un thriller ben costruito e davvero accattivante.

 


Leggetelo.

Non ve ne pentirete.

Ha un unico difetto, ad essere onesta: appena finito non vedi l’ora di procurarti gli altri, se non li hai letti.




Oltre al romanzo che vi ho presentato, della serie di Kim Stone della stessa autrice abbiamo recensito "Urla nel silenzio". 
Trovate QUI la recensione!















Commenti