RECENSIONE: IL PRIMO CADAVERE DI ANGELA MARSONS
Data di pubblicazione: 7 settembre 2020
Il cielo nero e buio di una mattina
invernale rispecchia perfettamente lo stato d’animo del detective ispettore Kim
Stone mentre scende dalla sua Kawasaki Ninja per presentarsi al suo nuovo superiore,
l’ispettore capo Woodwart della stazione di polizia di Halesowen; l’ennesimo dopo
aver lavorato in quasi tutti i commissariati della regione. Conoscerà per la prima
volta la sua nuova squadra, messa in piedi per l’occasione, che a prima vista
sembra composta da membri sgangherati, forse “ingranaggi inceppati di squadre
ben oliate” ma sui quali si dovrà presto ricredere. Con un tempismo perfetto,
infatti, poco dopo viene ritrovato il cadavere decapitato e mutilato di un uomo,
al centro di un boschetto fuori città. Ed è soltanto il primo di quella che
sembra essere l’opera di uno spietato serial killer, cui la squadra comincerà a
dare la caccia, qualche volta sul filo delle regole, in un inseguimento reso ancora
più difficile dalla scarsa conoscenza reciproca e dalla necessità di trovare l’affiatamento
che ancora manca tra loro. Tra abusi, violenze, pedofilia e mutilazioni, non
sarà facile per il capo Stone mantenere unita la squadra e condurla alla
risoluzione del caso.
Prequel della fortunata serie di
romanzi sulla detective Kim Stone che l’hanno reso l'autrice Angela Marsons famosa in tutto il Mondo e che
le hanno valso il Premio Bancarella 2020, “Il primo cadavere” ci racconta come
tutto ha inizio, come si è formata la squadra che poi è cresciuta col tempo, soprattutto
dal punto di vista dell’affiatamento e dell’unione che sono andati a consolidarsi
col susseguirsi dei romanzi. In questo primo libro si scoprono i “perché” di
alcuni atteggiamenti e modi di essere dei personaggi: Dawson così arrogante e
presuntuoso ai limiti dell’insubordinazione. Però brillante e perspicace. Stacey
la novellina, al suo battesimo del fuoco di fronte a un cadavere mutilato e
decapitato ma che vuol dimostrare di valere. Bryant e la sua pazienza nei
confronti del capo con cui, pian piano, costruirà un rapporto di vera amicizia.
E poi il capo Stone, il suo carattere indisponente, le abilità relazionali
inesistenti e l’Incapacità di lavorare con gli altri e l’abitudine ad
infrangere le regole senza violare la legge, ma andandoci pericolosamente
vicina. Il suo atteggiamento da “vera stronza” di chi vive preoccupandosi solo
di se stesso, il carattere così riservato che tende a disinteressarsi anche
della vita privata altrui, ma a cui invece non sfuggono debolezze e difficoltà.
Kim darebbe la vita per ciascun membro della squadra. Un passato segnato da
sofferenze profonde che l’hanno resa forte e determinata, ma anche solitaria e
schiva.
Un insieme improbabile di elementi
tra loro così diversi tanto quanto complementari, che imparano a lavorare in
squadra, ognuno col proprio compito, in base alle attitudini personali tanto da
sembrare un tutt’uno, un sol uomo che agisce in sinergia.
L’intreccio poliziesco si snoda con
un ritmo rapido e Incalzante e imprigiona il lettore che lo divora voracemente,
grazie anche ad uno stile fluido e scorrevole. I colpi di scena si susseguono in
un crescendo di suspence che incolla alle pagine: 116 capitoli brevissimi, qualche
pagina soltanto, che spingono a leggere “solo un altro capitolo” dopo l’altro senza riuscire a interrompere la lettura.
La descrizione degli omicidi e delle
scene è vivida e ben delineata e non mancano i particolari macabri corredati di
dettagli, ma senza esagerare ed essere mai splatter.
All’interno della narrazione sono
inseriti alcuni brani scritti in prima persona, distinti graficamente tramite
il corsivo, in cui a scrivere è l’assassino che si rivolge ogni volta ad una
vittima diversa durante l'omicidio e le torture, e ci svela il suo punto di vista e il suo godimento nel
procurare dolore e paura, senza tuttavia rivelare la propria identità.
Un finale inaspettato che spiazza il
lettore conclude degnamente un thriller ben costruito e davvero accattivante.
Leggetelo.
Non ve ne pentirete.
Ha un unico difetto, ad essere onesta: appena finito non vedi l’ora di
procurarti gli altri, se non li hai letti.
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