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Manga - Consigli di lettura #37: Dien Bien Phu #1 di Daisuke Nishijima

DIEN BIEN PHU #1


DIEN BIEN PHU #1
di Daisuke Nishijima

Prezzo: € 8,90 | Pagine: 272 
Genere: Non esiste una guerra giusta | Collana: Aiken
Editore: Bao Publishing | Data di pubblicazione: 4 Febbraio 2021

TRAMA
Un giovane reporter dell’esercito USA, di origine giapponese, si ritrova a Saigon nel 1965, e non è pronto a ciò che trova: il rapporto con la catena di comando, con la popolazione locale, e la strisciante sensazione di aver assistito a qualcosa di portentoso e soprannaturale, che cambierà la sua vita. Nishijima Daisuke crea un affresco complesso, allo stesso tempo naif, realistico e problematico, degli albori di uno dei conflitti più ingiusti dell’età moderna, raccontandolo da un punto di vista assolutamente inedito.
Volume di quasi trecento pagine, per un debutto strepitoso.

IL MIO PENSIERO.

Di imprese, l’essere umano ne ha compiute tante, dalla scoperta di nuove Terre al miracolo dell’allunaggio, dalle continue innovazioni in campo medico e scientifico alla produzione di capolavori letterari divenuti indimenticabili, eppure raccontare la storia rappresenta ancora oggi uno dei più grandi e pericolosi scogli mai incontrati. Sebbene i nostri archivi siano relativamente pieni di narrazioni circa i più importanti conflitti mondiali, di cui vengono riportati per lo più i fatti principali e solo alcuni retroscena, di molti altri, soprattutto se accaduti in epoca moderna, le bibliografie non vantano una selezione di titoli particolarmente ampia. E in un mondo in continua evoluzione conoscere il passato è fondamentale. 

Ecco perché opere come Dien Bien Phu, potenzialmente capaci di raggiungere una fetta di pubblico vasta ed eterogenea, possono divenire essenziali nella comprensione della storia moderna e contemporanea o, più banalmente, nella diffusione della sua conoscenza. Daisuke Nishijima si dimostra, infatti, capace di narrare una delle conflittualità più crudeli ed ingiuste dell’era contemporanea, la guerra del Vietnam, attraverso un punto di vista originale, un racconto all’apparenza semplice e lineare ed un tratto essenziale, quasi fanciullesco, che emergono in tutta la loro efficacia già in questo primo volume, ponendo le basi per una serie, già completa in patria ed annunciata in una decina di volumi nel nostro Paese, emozionante e coinvolgente. 

Giovane fotografo americano di origini giapponesi, Hikaru Minami, appena diciannovenne è stato assegnato alle pagine di Stars and Stripes dall’Ufficio giornalistico dell’esercito con il compito di documentare attraverso le immagini la grande conquista statunitense. Nulla sa, però, il ragazzo sulla brutalità della guerra, sulle conseguenze di una vita strappata all’improvviso, sulla psicologia delle strategie di attacco e di difesa, sul cambiamento profondo e radicale che sopraffà chi la vive e la subisce giorno dopo giorno. Almeno fino a quando non sarà la sua stessa pelle ad essere messa in pericolo, in un complicato intreccio di opportunità e malintesi che lo metteranno a stretto contatto con una vera e propria leggendaria guerriera vietnamita. Ma può l’amore nascere davvero in una Terra così tanto sfigurata da un conflitto senza precedenti? 

Forte di uno scenario storico, sociale e politico molto ben delineato, nonostante si tratti di un primo introduttivo volume, la storia raccontata in Dien Bien Phu colpisce fin dalle prime pagine per una contestualizzazione precisa e ben studiata, capace di fornire al lettore i giusti riferimenti per poter effettivamente seguire con coscienza ed attenzione quanto accaduto ed accadrà. Proprio come fosse una sorta di documento, l’opera promette così di accompagnare il suo pubblico nelle viscere più profonde di una guerra tanto complessa quanto assurda e crudele, chiedendogli però un piccolo sforzo in più: credere all’irrazionale senso di estraneità che sicuramente scoprirà tra le sue pagine. 

In una narrazione in cui la realtà si unisce alla leggenda, infatti, i singoli scontri, le morti e persino gli stereotipi risultano volutamente tratteggiati attraverso la figura retorica dell’iperbole: tutto, cioè, viene portato al suo estremo e la connotazione stessa degli elementi assume un significato che lambisce il confine del paradossale, permettendo così a Daisuke Nishijima di riuscire nell’intento di trasmettere e far percepire a chiunque ne legga quanto aberrante, illogica ed insensata sia stata la guerra del Vietnam. Caratteristica, questa, che viene messa in risalto anche grazie al particolare punto di vista che l’autore ha deciso di adottare: il manga si serve di una linea narrativa principale apparentemente semplice, quella che vede protagonista un giovane fotografo di guerra alle prime armi all’inseguimento di una guerriera leggendaria di cui sembrerebbe essersi innamorato, per dare, invece, voce ad un conflitto estremamente feroce che svelerà via via tutte le sue atrocità. 

Violenza, distruzione e sotterfugi trovano, però, un contrasto netto nello stile di disegno del mangaka, che, al contrario, si caratterizza per una linea molto essenziale, a tratti quasi bambinesca ed abbozzata, che enfatizza ancor di più il fine ultimo della narrazione. Spesso raffigurati con le fattezze di bambini, i personaggi di Dien Bien Phu incarnano alla perfezione quell’ideale di innocenza che una qualsiasi guerra sarebbe capace di distruggere, lasciandosi dietro una scia indelebile di sangue, disperazione e terrore. 

Non senza ironia, Daisuke Nishijima traccia della guerra del Vietnam un quadro veritiero nei fatti e complesso nella sua realizzazione, ponendo l’accento sulle emozioni e sulle sensazioni del lettore, tralasciando forse in maniera consapevole una caratterizzazione più profonda dei personaggi che, spero, non tarderà ad arrivare.



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