[Review Party] : L'inganno delle buone azioni di Kiley Reid
L'INGANNO DELLE BUONE AZIONI
di Kiley Reid
Pagine: 304 | Genere: Narrativa |
Editore: Garzanti| Data di pubblicazione: 26 Febbraio 2021
Trama
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Cari lettori oggi ho il piacere di parlarvi di un libro con una tematica veramente scottante e sempre attuale : il razzismo.
Da sempre se ne sente parlare, come di integrazione e tolleranza ma fino a che punto le persone sono consapevoli di come comportarsi? Come fare a non apparire maleducati o pervenuti, oppure troppo etnicamente corretti da sembrare finti o essere additati addirittura come razzisti al contrario?
In questo libro troviamo moltissime sfacettature ed è interessante quanto la voglia di sembrare ,e comportarsi, da brave persone possa innescare situazioni paradossali e dolorose.
Il racconto si svolge a Philadelphia, città ben nota per gli scontri tra la polizia e la popolazione afro-americana, le marce contro il razzismo e la manifestazione Black Lives Matter, un territorio quasi sotto assedio dove le questioni razziali sono all'ordine del giorno.
Qui vive Emira, giovane donna di colore che lavora come baby-sitter per Alix ; sente la pressione di trovarsi una vera occupazione che le garantisca un futuro con un buon entroito economico e non sa come riuscire a trovare qualcosa che veramente le piaccia quanto badare alla piccola di casa.
Il lettore è introdotto gia dalle prime pagine nel fatto increscioso in cui Emira dovrà far conto con il sospetto che suscita il colore della sua pelle nel quartiere dove lavora : un quartiere di ricchi benestanti.
In una situazione di emergenza è contattata per badare alla piccola Briar e decide di portarla nel piccolo supermercato d'elite vicino a casa dove la piccola adora sbirciare le vetrine.
Qui non è vista di buon occhio e scatta l'allerta tra gli avventori ed i gestori per sospetto rapimento, solo un ragazzo prenderà le sue difese riprendendo tutto con il cellulare.
Emira si troverà in una situazione che sta velocemente prendendo una brutta piega e solo l'arrivo del Sig. Chamberlain , padre della bambina, metterà in chiaro tutto lasciando addosso ai presenti un senso di disagio e vergogna.
La ragazza vorrebbe lascarsi alle spalle il brutto episodio ma stranamente sia Alix che il ragazzo del supermercato che l'ha sostenuta sembrano non riuscire a non parlarne o a pungolarla affinchè lei faccia qualcosa, una denuncia , un'intervista al giornale qualcosa che attiri l'attenzione.
Da quel momento viene guardata con occhi diversi e anche gli atteggiamenti nei suoi confronti cambiano. Non peggiorano anzi! Riceverà sia gratifiche economiche chee apprezzamenti personali ma queste le daranno un vago senso di insofferenza e fastidio per tutta quella attenzione.
La sua datrice di lavoro sembra volerle essere amica ad ogni costo, ma non hanno nulla in comune e sinceramente lei è più interessata al bellissimo rapporto che ha con la piccola e sveglia Briar che soddisfare la curiosità di Alix.
Il ragazzo che l'aveva soccorsa le farà una corte serrata e piacevole e a lei non dispiace ma anche in questo rapporto c'è qualcosa che non la fa stare tranquilla. E' un bel ragazzo, veste bene ed è bianco! Un bianco circondato quasi esclusivamente da amici di colore... Non ci sarebbe nulla di strano se lui non finisse per sembrare ossessionato dagli afro americani e a esortarla a non farsi trattare come inferiore da nessuno.
Emira non si sente trattata così ma l'incertezza e la sua naturale diffidenza la porteranno a fare decisioni drastiche.
I personaggi sono ben caratterizzati e descritti, la protagonista è l'emblema della giovane ragazza che deve ancora capire cosa fare da grande e allo stesso tempo si sente manipolata a causa del suo colore mentre gli altri sembrano "apprezzarla" di più grazie alla sua etnia senza rendersi conto che non dovrebbe proprio riguardarli.
Un tema spinosissimo trattato senza morbosità o moralismo ma esposto con lucidità evidenziando che nessuno sa cosa fare e come comportarsi senza cadere in qualche trappola sociale, etica o morale.
Vorrei porre l'attenzione anche sull'abilità dell'autrice nel far capire al lettore che ogni personaggio crede di essere nel giusto, ha la propria versione dei fatti, si convince della validità dei propri buoni propositi senza pensare o chiedersi se la persona oggetto delle loro attenzioni ne benefici veramente , è solo un modo per avere la coscienza tranquilla di aver fatto qualcosa di buono e di non essere bollati come razzisti? Oppure hanno una visione distorta di quello che possono fare senza sembrare prevaricatori o ipocriti?
Il libro scorre agevolmente e piacevolmente, la trama è originale e ben sviluppata ma allo stesso tempo sembra un fatto già sentito e già vissuto rendendo curioso il lettore che vuol capire dove si andrà a finire con la storia e come reagiranno i vari personaggi.
Un libro molto bello che offre molti spunti , da leggere e tenere presente ogni qualvolta si tenda a voler apparire più che a essere.
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