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Recensione: Come Lupi nella Neve di Marco di Tillo

 

COME LUPI NELLA NEVE


                                                                   di Marco di Tillo




Prezzo:
 € 14.90  | Ebook: € 6.99 |
Pagine: 237| Genere: Giallo  |
Editore: Fratelli Frilli  |  
Data di pubblicazione: 24 Febbraio 2021

Trama
L’ispettore Marco Canepa si è fatto finalmente convincere dal suo amico Giuseppe Lolli. Andranno qualche giorno insieme nel paese molisano di Agnone, di dove Giuseppe è originario. Accolto a braccia aperte da tutti i componenti della famiglia Lolli, Canepa fa appena in tempo ad assaggiare le squisite specialità gastronomiche locali e a conoscere amici e parenti di Giuseppe, che subito il paese viene investito da una devastante tormenta di neve che, in breve tempo, lo taglia completamente fuori dal mondo. Nessuna possibilità di raggiungerlo dal fondo valle, niente corrente elettrica, nessun collegamento telefonico. Quella notte stessa un brutale omicidio sconvolge la vita di tutti gli abitanti. Franco Furino, un romano con seconda casa ad Agnone, viene trovato ucciso all’interno della chiesa di Sant’Emidio, mentre sua moglie Germana e la figlia Camilla, di nove anni, risultano scomparse. Delle indagini si incaricano i quattro carabinieri della locale stazione, sotto il comando del pingue maresciallo Pasquale Conte, amico di infanzia di Giuseppe. Il tutto mentre un vecchio professore di storia, Aristide Ponzio, insigne studioso degli usi e costumi dei Sanniti, fa riecheggiare l’antica maledizione di una presunta strega risalente al 270 avanti Cristo. Il giorno seguente anche la moglie del Furino viene ritrovata uccisa, con un coltello nel cuore. Suo malgrado, l’ispettore Canepa, deve rinunciare alle agognate ferie e aiutare i carabinieri locali a risolvere i due omicidi che sembrano davvero inspiegabili. In questo noir i veri protagonisti, oltre all’azione stessa e alla dinamica degli eventi, sono i vari e curiosi personaggi del paese: il parroco, il sacrestano, la venditrice di formaggi, il geometra, il barista, il dottore nostalgico della Russia comunista. E poi c’è il passato che ritorna di continuo, in un incessante andirivieni temporale che va a mescolarsi ai tempi lenti della provincia italiana più sperduta e ai pensieri e ai ricordi di tutti, in un’atmosfera invernale malinconica e un po’ retrò.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Sono stata attratta da questo libro soprattutto perché non avevo mai letto niente di Marco di Tillo nonostante io sia una grande ammiratrice dei gialli Frilli, e ne sono rimasta affascinata, non solo dalla trama che risulta essere molto originale, ma soprattutto dal carisma dei personaggi, che risultano essere tutti ben caratterizzati.
L'ispettore Marco Canepa finalmente va in vacanza ad Agnone, paese d'origine del suo amico Giuseppe Lolli.
Sembra che tutto scorra per il meglio, tra vino casareccio e specialità gastronomiche locali, fin quando il paese non viene investito da una tormenta di neve.
Senza telefoni che funzionino ed elettricità gli abitanti si trovano isolati dal mondo e per giunta pure con un omicidio orribile avvenuto in chiesa.
Iniziano le indagini in maniera difficoltosa, la neve, il freddo e le comunicazioni interrotte fanno si che i pochi componenti della caserma dei carabinieri siano impegnatissimi e ovviamente chiaramente sotto organico, in più viene ritrovata assassinata anche  la moglie della prima vittima, mentre la loro figlioletta di nove anni risulta scomparsa.
Canepa e Lolli rinunciano alle ferie per poter dare una mano in questa situazione particolare e iniziano ad indagare sugli omicidi.
Le piste dell'indagine sono molteplici ma ce n'è una che continua a tornare, quella del passato che aleggia su questo antico paese.
L'ispettore Marco Canepa è un uomo concreto, intuitivo e riflessivo, che non si lascia sviare dalle apparenze.
Ha una memoria da enigmista che riesce a ricordare ogni particolare e a collocarlo nel punto giusto al momento giusto.
Ben descritto sia psicologicamente che caratterialmente è un  personaggio che suscita empatia e simpatia nel lettore.
La lettura è scorrevole e piacevole, lo stile è chiaro, a tratti introspettivo, con dei tuffi nel passato che creano un atmosfera retrò.
Dialoghi e descrizioni si alternano creando un buon ritmo di lettura e regalando tridimensionalità ai personaggi.
Ben descritta e visibile l'ambientazione, che non rimane solo come sfondo ma in qualche maniera diventa anch'essa una protagonista.
Si avverte il freddo pungente, l'avvilimento delle persone di essere isolati dal mondo, la voglia di risolvere la situazione, i sensi di colpa di alcuni abitanti.
Ma risalta anche la bella ospitalità delle persone molisane, l'amore per il buon cibo e la voglia di stare bene a tavola.
Piccoli colpi di scena costellano la trama, fino a sfociare in un finale sorprendente che lascia il lettore senza fiato.
Un bel libro che  mi ha fatto venire voglia di continuare a conoscere le vicissitudini dell'ispettore Canepa.
Da leggere in inverno durante un buio fine settimana, se si vuole entrare in empatia con l'ambientazione descritta, oppure d'estate se abbiamo bisogno di un po' di refrigerio, fosse anche solo mentale.
Consigliato agli amanti del genere giallo investigativo.


























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