Recensione: Colpevole di Innocenza di Maria Teresa Valle
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Trama
Ecco un nuovo romanzo di un’autrice Frilli che ancora non conoscevo e della quale mi sono innamorata subito, soprattutto per la bravura nel far entrare il lettore immediatamente all’interno della trama e al suo modo semplice, diretto e in alcuni momenti poetico di descrivere la scena e i personaggi.
Il commissario capo Damiano Flexi Gerardi si trova, suo malgrado, a seguire il caso dell’omicidio di due orfane, ritrovate nei pressi dell’orfanotrofio dove vivevano.
La madre superiora, nonostante la tragedia, è granitica e severa e le suore che vivono nell’orfanotrofio sembrano sfuggenti.
Il commissario ha bisogno di aiuto per poter conquistare la fiducia di queste suore e sua cognata Angela accetta di andare in suo soccorso.
Ma quale può essere il movente di questo triste ed efferato omicidio? E perché la madre superiora non vuole che vengano interrogate le piccole orfane?
Il nostro commissario riuscirà a sbrogliare una matassa che sembra diventare ogni giorno più ingarbugliata?
Damiano Flexi Gerardi è un uomo con un’ infanzia particolare che ha segnato la sua vita da adulto.
Spesso in sogno rivive un periodo della sua vita che l’ha portato ad essere un uomo refrattario ai rapporti umani.
È un solitario molto intuitivo e introspettivo, ben descritto e caratterizzato risulta essere un personaggio in forte crescita.
La lettura è scorrevole e piacevole, lo stile chiaro, in alcuni momenti introspettivo in altri quasi poetico.
Dialoghi e descrizioni si alternano così da regalare ritmo alla lettura e tridimensionalità ai personaggi.
Ben descritta l’ambientazione, si avvertono i morsi della fame patiti dalle piccole orfane, l’inaridimento delle emozioni di alcune suore, la disperazione e lo sdegno di alcuni personaggi cruciali, e soprattutto si riesce a capire fino in fondo le difficoltà oggettive del protagonista e il modo di pensare limitante della società degli anni ‘50.
Un romanzo che ho letto in due giorni, che mi ha fatto affezionare al personaggio principale ma soprattutto che mi ha fatto riflettere, in particolare quando in maniera soft ma efficace, descrive la situazione femminile durante gli anni ‘50; purtroppo troppo spesso ci scordiamo che alcuni diritti che abbiamo oggi sono conquiste recenti e che le nostre nonne e le nostre mamme, purtroppo, hanno dovuto relazionarsi con una società che le considerava di poco valore.
Da leggere in ogni stagione, bevendo caffè latte e sbocconcellando una fetta di pane tostata, così da entrare meglio nell’ambientazione.
Consigliato agli amanti del genere e a chi è alla ricerca di una bel giallo basato sulle emozioni.
Grazie infinite per aver saputo leggere con sensibilità le pagine del mio libro
RispondiEliminaGrazie a te :-)
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