LE NOSTRE RECENSIONI


[Review Party] Giallo 238 di Paola Montorfano

GIALLO 238.


GIALLO 238
di Paola Montorfano

Prezzo: € 6,99 | Ebook: € 0,00
Pagine: 124 | Genere: Giallo
Editore: Mille battute edizioni | Data di pubblicazione: 24 Aprile 2021

TRAMA
La formula a cui lavorano Charlotte e il suo assistente in una miniera abbandonata potrebbe garantire all’umanità un futuro energetico green, purché essa non cada nelle mani sbagliate prima di essere completata. Il passato della ricercatrice, collegato ai movimenti sovversivi parigini e alle miniere di uranio del Congo, è oscuro quanto gli uomini di cui si circonda, primo tra tutti il suo ambiguo e perverso amante, agente dei servizi segreti o commerciante libanese di diamanti. I personaggi di Giallo 238 svelano senza pudore le crudeli regole su cui si fonda il mercato più sanguinario del mondo: quello dell’energia.

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Si stima che negli ultimi decenni la temperatura media del Pianeta si aumentata di circa 0,98 gradi centigradi, che il giacchio marino artico sia diminuito del 12,85% e che il livello del mare, come diretta conseguenza, abbia subito un innalzamento annuo di 3,3 millimetri a partire dal 1870. Diversi studi hanno, inoltre, confermato che il decennio 2009 – 2019 sia stato il più caldo mai registrato e che il 2020 sia stato secondo solo al 2016 in quanto a temperature massime raggiunte. Gli eventi metereologici estremi, dal 1990 ad oggi, non hanno fatto altro che intensificarsi, sia in relazione alla propria forza distruttrice, sia per quel che riguarda la frequenza del loro verificarsi, spostando così nettamente l’attenzione del mondo intero sulla gravità del cambiamento climatico. 

Nonostante qualcuno tenti ancora di minimizzare o addirittura negare l’esistenza di una vera e propria crisi che sta portando la Terra sempre più vicina al punto di non ritorno, sul piano internazionale si sta cercando di guidare l’umanità verso scelte maggiormente consapevoli, capaci quindi di porsi a favore del benessere ambientale, attraverso campagne di sensibilizzazione più o meni efficaci, alle quali ognuno nel proprio piccolo può dare avvio. 

Inserire il macro-argomento all’interno di una narrazione specifica destinata ad intrattenere e fruibile da un pubblico potenzialmente molto vasto ne è un esempio e così ha deciso di fare Paola Montorfano. Giallo 238 è, infatti, un breve viaggio che tenta di scavare a fondo nell’ambiguità dell’animo umano, svelandone i più torbidi segreti e le più oscure pulsioni, all’interno di un contesto fortemente problematico, di fronte al quale, però, né l’avidità né la brama di potere sono mai stati disposti a sottomettersi: il valore di una vita nulla può contro il denaro, la fama e il prestigio. 

Un futuro più sostenibile è davvero possibile? Intenzionata a lasciare alle future generazioni un pianeta più prospero e accogliente, Charlotte, direttrice del più importante laboratorio scientifico del Nord Europa, con l’aiuto del suo fidato collaboratore Giovanni, ha messo a punto una formula che, se funzionasse, permetterebbe di ricavare energia pulita e riutilizzabile dall’uranio. Contro ogni tipo di scetticismo. E purché essa non finisca nelle mani sbagliate. La segretezza del progetto è, infatti, elemento fondamentale per la sua riuscita: se si scoprisse la vera natura del lavoro di Charlotte la sua stessa vita sarebbe in pericolo. E lei non è l’unica a volerlo vedere realizzato: il passato è un’incognita ancor più insidiosa del presente.

Forte di una struttura narrativa asciutta, solida e priva di orpelli funzionali unicamente a loro stessi, Giallo 238 si presenta al lettore come una storia fin da subito avvincente e coinvolgente. Il mistero che insegue le vicende di Charlotte, infatti, non tarderà a svelare il suo potenziale ricreando già dalle prime pagine quell’atmosfera tipicamente tesa e rarefatta che ogni amante del giallo anela come fosse ossigeno puro in alta quota. Poco per volta, ma con un ritmo tambureggiante, sostenuto da uno stile di scrittura immediato, quasi tagliante e spezzato da una punteggiatura sempre ben calibrata, gli eventi si susseguono lasciando sul proprio cammino tutta una serie di indizi capaci di monopolizzare totalmente l’attenzione del lettore stesso, che nel breve tempo necessario a portare a termine il romanzo non potrà fare a meno di sentirsi avvolto dal calore bruciante che solitamente solo le parole sono in grado di emanare.

Caratteristica, quest’ultima, che sembrerebbe, in realtà, essere comune alla maggior parte dei personaggi che colorano il bianco e il nero delle pagine e dell’inchiostro del libro. Ognuno di essi, e la protagonista in modo particolare, pur non godendo di una caratterizzazione attenta al minimo dettaglio, sfoggia una personalità ben precisa, a tutto tondo, in grado di abbracciare in una sola anima forze e debolezze, luci e ombre, esattamente come un qualsiasi errante essere umano.

D’altronde l’irrealtà non fa certo parte dell’opera di Paola Montorfano, che si radica, al contrario, fortemente, all’attualità. Attraverso l’espediente narrativo del delitto, infatti, l’autrice affronta con coraggio e finezza d’intuito una delle tematiche più importanti e critiche degli ultimi anni: quella ambientale. Oltre a riportare informazioni scientifiche che lasciano trapelare il grande lavoro svolto dalla stessa scrittrice in fase di studio del romanzo, che non appesantiscono affatto la lettura, smuove anime e coscienze facendosi portatrice di un messaggio fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità tutta: invertire il corso apparentemente già segnato della storia, fornire respiro alla nostra casa ed essere rispettosi della natura è tutto ciò che avremmo dovuto fare in passato e cominciare seriamente ad attuare adesso.

Intrighi, sotterfugi ed enigmi oscuri del passato si intrecciano, così, in maniera incredibilmente soddisfacente ad una denuncia sociale imponente consacrando l’autrice milanese come una delle scrittrici emergenti più promettenti nel panorama letterario italiano.



Commenti