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Recensione: La Stanza del Silenzio di Enrico Luceri


LA STANZA DEL SILENZIO




                                                                   di Enrico Luceri




Prezzo:
 € 14,90  | Ebook: € 6,99 |
Pagine: 204 | Genere: Giallo|
Editore: Fratelli Frilli |  
Data di pubblicazione: 25 Marzoo 2021

Trama

Carla Manara credeva di essere guarita dal trauma doloroso che l’aveva colpita dieci anni prima: suo marito Roberto era stato assassinato in un modesto ed equivoco albergo di Roma, probabilmente dalla donna con la quale era stato visto allontanarsi dalla stazione ferroviaria. Carla non ne aveva mai accettato l’omicidio, anche perché la polizia non era riuscita a rintracciare la presunta assassina, la donna dai lunghi capelli biondi e il viso nascosto da un paio di grossi occhiali neri, che lo aveva sgozzato con un rasoio. Dopo dieci anni, e un equilibrio personale raggiunto faticosamente, il trauma di Carla si risveglia all’improvviso quando legge su un quotidiano che l’edificio dove fu commesso l’omicidio del marito sarà smantellato presto per diventare una multisala cinematografica. Così lei parte dalla cittadina in cui vive e prende alloggio nell’albergo romano, spinta dall’ossessione di trovare una spiegazione alla morte di Roberto. Sceglie la stessa stanza del delitto e cerca di ricostruire con pazienza cosa accadde davvero, rintracciando i testimoni dell’epoca, esplorando quegli ambienti, cercando indizi e soprattutto riflettendo. Un’indagine rischiosa, che mette in pericolo la sua stessa esistenza, perché una donna la segue nell’ombra, decisa a impedirle di scoprire la verità. Anche il tenace commissario Montefiori non ha dimenticato quel mistero lontano, e la sua indagine su un nuovo omicidio, gli farà incontrare di nuovo Carla Manara. Un sottile, enigmatico destino lega Montefiori, Carla e la donna che la segue ostinatamente. Come tre pedine su una scacchiera mosse da un giocatore invisibile. O viaggiatori smarriti in un labirinto. Dove forse sono entrati di proposito: perché il labirinto è la via di chi in fondo non vuole raggiungere l’uscita. O trovare davvero la verità che cerca.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

I gialli della casa editrice Frilli mi hanno accompagnato egregiamente per tutte le mie ferie, e questo libro “La Stanza del Silenzio” ha fatto da apripista alle mie letture “Agostiane” per due motivi, la prima perchè non avevo ancora letto nulla di Enrico Luceri e la seconda perchè la sinossi mi ha catturato come una mosca nella ragnatela.
Carla è una donna che ha perso il marito, ucciso dieci anni prima in un albergo ad ore.
Non è mai riuscita a superare il trauma e quando apprende, da un articolo su un quotidiano, che quell’albergo verrà smantellato decide di superare una volta per tutte le sue ossessioni e di indagare lei stessa sulla morte del marito.
Giunta all’albergo, riesce a farsi assegnare la stessa stanza dove è stato ucciso l’uomo e inizia a ricostruire l’accaduto, rintracciando i testimoni e cercando indizi sia nell’albergo che fuori.
Ma la verità a volte è veleno puro, e forse Carla inconsciamente ne è consapevole.
Carla Manara è una donna che ha rinunciato a vivere.
Innamorata del marito e devastata dalla sua morte, non riesce a continuare a condurre una vita normale.
Sicuramente è un personaggio complesso, quasi impenetrabile, durante la lettura mi sono spesso chiesa il perché di alcuni suoi comportamenti, della sua testardaggine, del suo legame “malato” con il marito morto, domande alle quali ho avuto risposta alla fine del romanzo.
Ben descritta e caratterizzata sia psicologicamente che caratterialmente è sicuramente un personaggio in crescita.
La lettura è scorrevole, piacevole e ben ritmata, lo stile chiaro, introspettivo, emozionale.
I dialoghi interiori della protagonista dettano le azioni e lo svolgimento della trama, le descrizioni riescono a trasmettere una immagine fotografica del momento, insieme sono un perfetto connubio che riesce a dare profondità alla storia e tridimensionalità ai personaggi.
Ben descritta l’ambientazione alla quale l’autore regala un velo di oscurità, di sporco, di poco chiaro, ogni luogo sembra “consumato” e ciò crea un’attenzione particolare verso i dettagli.
Finale col botto, di quelli che ti lasciano senza respiro ma anche soddisfatto.
Un libro che ho letto tutto di un fiato, fino a tarda notte, che mi ha avvolto nelle sue spire oscure e mi ha trasportato all’interno della trama, non in maniera repentina ma graduale, prima mi ha sedotto e poi mi ha incatenato inesorabilmente alle pagine fino all’ultima parola.
Da leggere in ogni stagione ma possibilmente la sera, sorseggiando il vostro liquore preferito.
Consigliato agli amanti del genere e a chi è alla ricerca di una storia diversa.








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