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[REVIEW PARTY] : LA RAGAZZA CON LA STELLA BLU DI PAM JENOFF

 


 LA RAGAZZA CON LA STELLA BLU


                                                                   

di Pam JENOFF





Prezzo:
9,40 €  | Ebook: 4,99 € |
Pagine: 352 | Genere: Romanzo  |
Editore:  Newton Compton 
Data di pubblicazione: 06 settembre 2021


Trama

Cracovia, Polonia. 1942.

Sadie Gault, diciottenne ebrea, è costretta a fuggire dai rastrellamenti nazisti nel ghetto e si rifugia con la sua famiglia nel labirinto fognario sotto la sua città.

Ella Stepanek, giovane polacca cattolica di buona famiglia, ha conservato molti dei precedenti privilegi, perché la sua matrigna rimasta vedova collabora coi tedeschi e li blandisce con ogni mezzo, più o meno spregevole.

Dal loro incontro casuale nasce un’amicizia impossibile, ma intensa e profonda, un affiatamento in bilico tra due mondi che possono incontrarsi solo mettendo a rischio entrambe e che cambierà le loro vite per sempre.

 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

È molto difficile parlare di questo romanzo senza fare spoiler, perché le sensazioni e le emozioni che suscita sono strettamente legate alla storia, tuttavia, cercherò di fare del mio meglio, perché io l’ho amato fin dalle prime pagine.

Un altro libro sulla Shoah, su nazisti ed ebrei.

Ci sono il ghetto, i rastrellamenti, la Resistenza, le armate clandestine, le persecuzioni, i posti di blocco. Un mondo parallelo di sovversivi che combattono i tedeschi nell’ombra.

Eppure, non è il solito libro sulla Shoah: qui essa è solo la cornice delle vicende, c’è, lo sappiamo e la respiriamo, è il MOTIVO per cui la storia accade, ne è la causa, ma non è la protagonista, è un pretesto per raccontare molto di più.

Il contesto storico è veritiero, e la trama vi è ben inserita, arricchita anche dai termini in lingua originale che lo rendono più reale.

Narrato in prima persona, a capitoli irregolarmente alterni tra Sadie ed Ella, ci presenta il contrasto tra le loro vite. Due vite che corrono parallele, una sulla superficie della città, l’altra appena sotto, fino a incrociarsi.

Il sovvertimento del mondo che entrambe conoscevano, la perdita degli equilibri, l’odio che trasuda dagli ordini abbaiati dai soldati e che nessuna delle due riesce a capire le cambia e cambia le loro abitudini, le loro priorità.

Prima tutti vivevano insieme, fianco a fianco, polacchi, ebrei e osservanti, finché improvvisamente per decisione altrui, questo non è più possibile e ognuno comincia a vedere le differenze che altri hanno sottolineato e che prima, nessuno notava.

Nessuno si fida di nessuno, la denuncia è all’ordine del giorno, per avidità o per minacce.


“La guerra arrivava e portata via tutto ciò che ci apparteneva, ci toglieva anche la terra da sotto i piedi facendola a pezzi”.


Due ragazze più o meno coetanee, e apparentemente così diverse da non esserlo affatto: le due ragazze stesse, vedendosi per la prima volta, si credono differenti. Si percepiscono il dolore, la rassegnazione, l’umiliazione di Sadie e la vergogna di Ella che per la prima volta si rende conto dei suoi privilegi.


“Chiusa nella mia gabbia dorata non mi capitava spesso di vedere le difficoltà che la gente comune doveva affrontare ogni giorno”.


Eppure, tanti elementi – che non posso rivelare – le accomunano, in amore, in famiglia, entrambe sole in qualche modo, entrambe con un sogno che appare irrealizzabile in un mondo distrutto nel quale sono precipitate.


“Non sapevo che fosse possibile, per gente come noi, sognare così in grande, specialmente in quel momento”.


Poi l’incontro, fortuito e pericoloso e il loro reciproco attrarsi per curiosità prima, necessità dopo, con l’incoscienza di ogni adolescente. La nascita di un’amicizia che supera ostacoli e differenze, che sfida il rischio della morte e della prigionia: troppo pericoloso essere catturata per Sadie e altrettanto pericoloso per Ella non denunciare il nascondiglio di un ebreo.

Per gran parte ambientato nelle fogne, uno spazio angusto, asfissiante, insalubre e claustrofobico, eppure è denso di emozioni e contenuti intensi, condensati in poco spazio. Si percepiscono in Sadie la paura, il dolore, l’incertezza e la speranza. Restare nascosti è indispensabile per sopravvivere, le fogne sono “gabbia e salvezza”. Tutto ciò che dovrebbe essere normale sembra strano, estraneo, lontano, tuttavia necessario: nonostante tutto, alcuni elementi non si possono essere fermati. La nascita, l’amore, i sentimenti sono ciò che dà speranza per il futuro.


“Durante la guerra, e specialmente nelle fogne, dove ogni momento poteva essere l’ultimo la vita sembrava muoversi in modo più rapido. Era tutto amplificato”.


Ispirato ad una storia vera e frutto di ricerca e documentazione da parte dell’autrice, che rivela alcuni retroscena in una nota al termine del romanzo, pur senza volerlo è la metafora della pandemia che stiamo vivendo: l’isolamento, l’incertezza del futuro del lockdown.

Un romanzo davvero commovente che parla di resilienza, amore, amicizia vera, di determinazione, di sopravvivenza e di famiglia. Ma anche di odio, dolore, sofferenza e perdita.

Vale la pena leggere anche i ringraziamenti dell’autrice, perché rivelano molto di lei e sono in qualche modo emozionanti.

 

Cari lettori, non aggiungo altro.

Leggetelo.

 



















Ringrazio Newton Compton Editore per la copia digitale del romanzo.




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