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[Review Party] Il sovrano della morte (Ciclo della Terra Piatta #2) di Tanith Lee

IL SOVRANO DELLA MORTE (CICLO DELLA TERRA PIATTA #2).


IL SOVRANO DELLA MORTE (CICLO DELLA TERRA PIATTA #2)
di Tanith Lee

Prezzo: € 28,00 | Ebook: € 14,99
Pagine: 804 | Genere: High Fantasy
Editore: Mondadori Oscar Vault| Data di pubblicazione: 23 Novembre 2021

TRAMA
In dialogo con i capisaldi della letteratura fantastica di tutti i tempi, il "Ciclo della Terra Piatta" (di cui la trilogia qui presentata costituisce l'inizio) ripropone la narrazione di vicende non scontate, ispirate a una sintesi tra modelli prestigiosi quali le leggende della tradizione romantica e le novelle orientali nello stile delle "Mille e una notte". Le "storie concentriche" della Lee, con i loro vari protagonisti - divini o demoniaci, mortali o immortali - trasferiscono fin dai loro esordi lettrici e lettori nel regno dell'epos e delle fiabe, in cui l'amore implica insospettate crudeltà e la discesa nel regno dei morti può anche ammettere il ritorno tra i vivi.

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Più oscura della notte, più temibile del buio, più lucente e inafferrabile del Principe dei Demoni solo la Morte.

Dal titolo originale Death's Master, Il Sovrano della Morte è stato pubblicato per la prima volta in patria nel 1979, ignaro della propria magnificenza: solo un anno dopo, nel 1980, la sua autrice fece, infatti, la storia vincendo il British Fantasy Award come miglior romanzo, il primo scritto di una donna ad aggiudicarsi un premio tanto prestigioso.

Uhlume, il Sovrano della Morte è la seconda divinità che Tanith Lee rappresenta e porta alla conoscenza dei propri lettori nell'epica Saga che porta il nome di Ciclo della Terra Piatta. Nettamente in contrasto con il suo predecessore, Azhrarn, il Principe spietato e vendicativo che degli umani si serve per astuzia e diletto, del nuovo Sovrano delle Tenebre a primeggiare è il mistero. Nulla della sua genesi è realmente conosciuto: si dice che del suo nome non si possa fare a meno, che egli sia nato dal caos e creato da cose informi, che la sua presenza sia semplicemente necessaria. Eppure, a contraddistinguerlo, quello sguardo malinconico sembrerebbe trasmettere l'infelicità per un destino che lui stesso non avrebbe mai voluto incontrare.

A percorrere i suoi passi nell'Intramondo, il regno di cui egli è sovrano nonché dei defunti, luogo inaccessibile per i più in vita, vi è Narasen, ambiziosa Regina di Merh, che inconsapevole ne condivide un fato infelice: come il dio dalle sembianze umane, nero in volto e dai lunghi capelli bianchi simili all'avorio, anche lei insegue la propria esistenza vittima di una maledizione che non intende lasciarle scampo. Solo un figlio generato da un uomo non appartenente al mondo dei vivi potrebbe salvarla.

Narasen ebbe paura. Non dell’uomo, non di lui in particolare. Né la paura era di tipo comune: sembrava piuttosto la desolata tristezza che viene nelle ore in cui scende la sera, era disperazione più che paura, un abisso senza scampo e senza dolore, che invadeva tutto. 

Sempre più improntato sul tono delle leggende e molto più rarefatto rispetto al primo volume, Il sovrano della Morte vede in un rallentamento del ritmo narrativo una delle sue peculiarità. Silenzioso come a voler rimarcare la solennità della morte stessa, l'avvento del Principe Uhlume segna per la serie un cambio di direzione importante, sia per quel che riguarda la gravosità delle atmosfere, sia per l'onerosità della storia. Nonostante l'immaginario fantastico, infatti, le tematiche assumono in questo secondo capitolo un peso specifico nettamente differente: la sessualità, il genere e l'orientamento sessuale pur essendo già presenti ne Il sovrano della Notte, qui divengono ancor di più un mezzo per l'autrice non solo per esprimere se stessa in totale libertà, ma soprattutto per veicolare un messaggio di denuncia sociale che tutt'oggi appare necessario ribadire.

Amore e autodeterminazione si elevano, dunque, ad un qualcosa capace di vedere oltre le barriere di un genere letterario che non è mai stato solo battaglie, creature sovrannaturali e magia che comunque Tanith Lee si è dimostrata molto abile nel saper padroneggiare alla perfezione.


 

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