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Recensione : L'erede misterioso di Georgette Heyer


L'EREDE MISTERIOSO


di Georgette Heyer



Cartaceo
 : € 19,00
Pagine: 368Genere: Narrativa Storica |
Editore: Astoria EdizioniData di pubblicazione: 17 Febbraio 2022
Trama
C'è fermento a Darracott Place, antica ma decaduta magione nel Sud dell'Inghilterra. È in arrivo Hugo, il nuovo erede di titolo e beni del tirannico lord Darracott, il cui carattere è divenuto ancor più irascibile dopo la morte del primogenito Granville e di suo figlio Oliver, annegati al largo della Cornovaglia durante una sfortunata spedizione navale. Hugo, militare di carriera, è sconosciuto a tutti gli altri Darracott. È figlio, infatti, del secondogenito del dispotico capofamiglia, ripudiato da quest'ultimo per aver sposato una tessitrice. Il suo arrivo, quindi, è visto con grande avversione sia da chi pensava di ereditare il titolo, sia semplicemente da chi dà per scontato che Hugo sia uno zotico; anche la ribelle Anthea, sua cugina e promessa sposa per volere del nonno - che vuole rialzare il tasso di sangue blu in famiglia - teme di fare un pessimo matrimonio. Hugo in effetti appare fin da subito piuttosto avulso dal contesto in cui dovrà inserirsi: non ha un cameriere personale, non viaggia in carrozza e parla nel rustico dialetto dello Yorkshire. Ma è davvero un "borghesuccio" come tutti temono o in realtà si diverte a prendersi gioco dei suoi nobili parenti?

 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Buongiorno cari lettori e lettrici. 
Oggi vi voglio parlare di un altro libro della prolifica e geniale Georgette Heyer.
Il suo stile inconfondibile mi ha colpita e ,nonostante non sia mai stata particolarmente attratta dalla letteratura regency , devo ammettere che le sue trame sono intriganti e spassose.
La storia è ambientata nelle campagne inglesi , in una enorme dimora un tempo fastosa ,ma ormai in declino, abitata dai nobili Darracot e capitanati dal dispotico capo famiglia ottuagenario.
A causa di morti premature l'erede in linea di successione è praticamente un estraneo, i componenti della famiglia sono costernati nell'apprendere che ha origine "plebee" e che Lord Darracott lo considera uno zoticone campagnolo da ripulire e rendere presentabile ...magari sposandolo forzatamente con la nipote Anthea così tutto resterà in famiglia.
Il misterioso parente si rivelerà essere Hugo Darracott : un maggiore dell'esercito di sua maestà dall'imponente prestanza fisica e dall'imperdonabile accento dello Yorkshire.
Creerà non poco scompiglio con il suo carattere calmo, pacato e imperturbabile ma anche irremovibile e granitico non piegandosi agli ordini del tirannico e sconosciuto nonno.
Il capofamiglia troverà pane per i suoi denti con lui che gli terrà testa senza scomporsi, i cugini spocchiosi e snob lo sottovaluteranno e tenderanno a deriderlo , solo la cugina Anthea lo osserverà intuendone la mente acuta e un senso dell'umorismo piuttosto sviluppato anche se l'idea che il nonno la voglia sposata a lui la atterrisce e indispone rendendola piuttosto fredda e distante.
La facciata di perbenismo e inflessibilità mostrata dalla famiglia al suo arrivo comincerà a sgretolarsi mano a mano che i vari protagonisti mostreranno le proprie fragilità, i propri vizi e cercheranno di mantenere i propri privilegi ,e favori, assecondando lo stizzoso ed anziano lord Darracott dando al maggiore Hugo un quadro ben poco lusinghiero dei parenti.
Tra lezioni di bon ton , consigli non richiesti su come vestire ed essere alla "moda" e  discussioni ,su come gestire le proprietà in perdita senza far nulla per risollevarne le sorti, il maggiore Hugo avrebbe tutte le scusanti per scappare a gambe levate... ma si intuisce che ha ben altri progetti , lasciando intravvedere quanto poco lo abbiano compreso gli altri e quato si diverta a mantenere il ruolo di gigante un po' tardo .
Spesso i protagonisti di questo genere letterario tendono ad essere o molto ottusi o particolarmente perspicaci, la bravura di chi scrive sta nel farceli stare o molto simpatici o molto antipatici e credetemi se vi dico che buona parte dei personaggi sono sublimemente spocchiosi e affettati tanto da farmi sperare che gli succedesse qualcosa di tragico e permanente.
L'autrice ha ricreato ancora una volta uno scenario accuratissimo sia come ambientazione storica che come linguaggio dell'epoca, il lettore si trova catapultato nell'ottocento tra gentiluomini ,che si insultano con garbo senza eccedere, dame tristi e represse che non si esprimono mai come vorrebbero per non essere inopportune o sfacciate e camerieri tanto solleciti quanto servili; comprenderemo come le convenzioni sociali fossero talmente radicate nella nobiltà da portare intere famiglie sull'orlo della bancarotta pur di non mischiarsi con i "mercanti" ,ritenuti ranghi troppo bassi, per salvaguardare le proprietà ed i patrimoni visto che l'apparenza era tutto .
Non aspettatevi storie d'amore lacrimevoli e stereotipate, non crediate che ci siano scene d'azione coinvolgenti o efferate ma tanta, tanta ma proprio tanta ironia che renderà leggero e spassoso l'intero romanzo.
Un buon libro con cui passare il tempo sorseggiando dell'ottimo thè nero e dei biscotti al burro!
 










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