Recensione: Sotto la porta dei sussurri di T.J. Klune
SOTTO LA PORTA DEI SUSSURRI
Pagine: 408| Genere: Fantasy|
Editore: Mondadori Oscar Vault | Data di pubblicazione: 17 Maggio
Trama
Quando un mietitore va a prenderlo al suo stesso funerale, Wallace comincia a sospettare di essere morto. E quando Hugo, il proprietario di una singolare sala da tè, si offre di aiutarlo ad "attraversare", Wallace capisce che, sì, deve proprio essere morto. Ma Wallace non si rassegna ad abbandonare una vita che sente di avere a malapena attraversato ed è deciso a vivere fino in fondo anche un piccolo scampolo, anche una breve parentesi di esistenza che, se vissuta pienamente, può farsi intera.
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Conoscevo T.J. Klune di nome, avendo sentito parlare benissimo del suo libro La casa sul mare celeste, che purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere, ma ho intenzione di recuperare a breve questa mia mancanza...
Fin da piccola ho sempre temuto il discorso morte, pur essendo sempre stata attratta e incuriosita dal culto dei morti, mi sono quindi avvicinata a Sotto la porta dei sussurri con un animo combattuto, ma pagina dopo pagina son stata rapita dallo stile di T.J. Klune e dalla sua incedibili capacità di trattare un tema tanto delicato con tatto e rendendolo più "leggero" per quanto possibile.
La morte è un argomento di cui nessuno vorrebbe parlare, è un qualcosa che ognuno vede sempre come lontano, ma che in un modo o nell'altro ci ha toccati tutti e T.J. Klune con questo libro ci parla di come sarebbe dover affrontare la propria morte e lo fa attraverso gli occhi di Wallace.
Wallace non è uno di quei personaggi che si prendono subito in simpatia, ha passato tutta la vita a pensare solo al lavoro, trascurando le persone che lo amavano e calpestando senza nessun rimorso colleghi e sottoposti, ma quando arriva il momento in cui deve dire addio alla sua vita si rende conto di non aver davvero vissuto, non riesce ad accettare di dover dire addio e passare altre e così quando si ritrova nella stanza del the con Hugo e Mei non ha nessuna intenzione di assecondarli...
La stanza del the di Hugo mi ha ricordato una credenza coreana, secondo la quale dopo la morte le anime vengono accolte in una stanza simile dal Mietitore che li accompagnerà oltre la vita, ma prima offre loro del the, che cancellerà il ricordo della vita appena vissuta per poter così reincarnarsi... Nella stanza del the di Hugo invece Wallace prende pian piano coscienza di ciò che gli sta accadendo, il lettore lo osserva cambiare, passare dal momento in cui realizza disperato di esser morto fino a quando non accetta questa sua nuova situazione..
Pagina dopo pagina l'autore ci presenta nuovi protagonisti, ognuno con una storia da raccontare, storie toccanti, intime e che arrivano dritte al cuore del lettore, storie talmente profonde che non versare nemmeno una lacrima è praticamente impossibile.
T.J. Klune sa come raccontare una storia, come mantenere sempre altissimo l'interesse del lettore e soprattutto come coinvolgerlo completamente durante la lettura, facendolo diventare parte della storia stessa come uno spettatore silenzioso che vive ogni singolo istante che viene narrato.
Si potrebbe parlare per ore di Sotto la porta dei sussurri , ci sono tantissime cose da dire, ma penso che ognuno di voi debba scoprirle da solo, lasciarsi coinvolgere da Wallase, Hugo, Mei, Nelson e tutti gli altri, ascoltando ciò che hanno da dire e osservando come capitolo dopo capitolo cambiano... Una lettura che consiglio a tutti e che sono sicura vi emozionerà moltissimo.
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