RECENSIONE: IL BOSCO DI LA' DI LORENZO MARONE
Prezzo: 16 € | Ebook: 5,99€ |
Data di pubblicazione: 9 settembre 2021
Un nuovo personaggio femminile per Lorenzo Marone che ci regala un racconto musicale come il sussurro del vento tra le fronde degli alberi. Una scrittura delicata, quasi onirica, fantasiosa quanto basta a darle quel pizzico di favola ma dai temi profondi: la guerra, il fascismo e la resistenza, l’emarginazione e la paura del diverso, l’amicizia, la solitudine, il coraggio, ma anche la disperazione e il dolore sepolto, nascosto, profondo. Sono pochi i dialoghi, e questo contribuisce a dargli un profumo di poesia.
Due piani temporali che si alternano, flashback e memorie di
un passato lontano che si mescola al presente, una ragazza povera e silenziosa
che rinuncia alla voce e si nasconde nel bosco per diventare una vecchia emarginata,
stramba ma innocua incapace di odiare ma che la gente del paese chiama strega, o
matta. Ma cos’è poi la pazzia? È paura del diverso, chiusura mentale: “alcuni
sono detti matti per persuadere gli altri d’esser normali”.
Lo stigma della malattia mentale è un elemento focale della
storia: Matteuccia nasconde nel silenzio un segreto, un dolore che ha radici
nel passato e rami nel presente e la “difficoltà del vivere senza amore” ed è
solo una vittima mentre pettegolezzi, dicerie e voci con malvagità e cattiveria
la giudicano da lontano poiché “la vita e le angherie subite l’avevan fatta
matta”.
Del resto nonna Brunina le dice spesso che “la cattiveria è
degli sciocchi, degli invidiosi e dei paurosi”.
Si rifugia nel bosco, Matteuccia, e sensibilità e rispetto
per la natura, derivanti forse dalle abitudini contadine, le tornano indietro
dalla terra con protezione e asilo: gli elementi naturali assumono aspetto antropomorfo,
così come personaggi di credenze popolari e leggende, che popolano la storia di
Magia.
Il bosco di là, come lo chiamano gli abitanti, diventa
quindi rifugio metaforico e reale, dove Matteuccia si nasconde dal mondo e dai
ricordi dolorosi che può confidare solo alla natura e dove riesce a ritrovare
la pace.
In gioventù diventa staffetta partigiana “più per esigenza
più che per scelta”, non c’è desiderio di lotta nel suo cuore, solo l’amore per
suo padre, nascosto nel bosco, a differenza dell’amica del cuore Gentile, bella
e coraggiosa che lotta per la libertà.
Commovente e malinconico, agrodolce e intenso, si leggerebbe
in poco tempo per la brevità, ma occorre un po’ di concentrazione in alcuni
passaggi un po’ troppo fantasiosi che meritano qualche attenzione in più.
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